Bambini

Scuola: il 48% dei bambini passa l’intervallo in aula

Lo studio Tutti a ricreazione… in classe o in cortile? (condotto su un campione di 449 studenti delle elementari) mostra come in molti casi gli alunni non trascorrono la pausa in cortile. L’attività all’aria aperta, però, potrebbe aiutare a contrastare l’obesità infantile
Credit: Jimmy Dean
Tempo di lettura 3 min lettura
12 febbraio 2024 Aggiornato alle 17:00

A scuola il tempo dedicato alla ricreazione è fondamentale: non solo perché è un momento di svago, ma anche (e soprattutto) perché rappresenta un’occasione motoria per i bambini. Nella ricerca Tutti a ricreazione… In classe o in cortile? Cosa dicono i bambini, Federico Marolla, pediatra di famiglia, Marica Notte e Daniela Renzi, esperte di psicologia infantile, hanno voluto indagare proprio quest’ultimo aspetto. Lo studio è stato condotto tra marzo e maggio 2023 su un campione di 449 bambini frequentanti la scuola primaria.

L’indagine ha rilevato che, per il 99,3% dei bambini intervistati, l’intervallo a scuola è previsto la mattina e il 98,9% ha confermato che il proprio istituto dispone di uno spazio esterno adatto a svolgere attività motorie. Tuttavia, nonostante ciò, il 48,2% dei bimbi ha dichiarato di passare l’intervallo in classe.

Le motivazioni dietro questa scelta sono chiarite dalla risposta del 45,6% degli studenti, che hanno spiegato di non poter uscire dall’aula durante la ricreazione. Questo dato solleva interrogativi importanti sulle politiche adottate dalle scuole e sull’importanza attribuita all’attività fisica nell’ambito dell’istruzione, che non può limitarsi nello spostamento dall’aula ai servizi igienici e ritorno.

La ricerca ha inoltre evidenziato che il tempo concesso per la ricreazione viene valutato come “poco” quasi nel 28% dei casi, “abbastanza” nel 62% e “molto” soltanto nel 10%, specialmente da coloro che trascorrono l’intervallo all’aria aperta.

Ma gli esperti ci tengono a sottolineare i benefici dell’attività fisica durante l’intervallo: trascorrere il tempo libero in movimento non solo favorisce lo sviluppo motorio, ma ha anche un impatto positivo sulle competenze cognitive, emotive e sociali dei bambini.

Ancora, promuovere il movimento durante la ricreazione può contribuire a contrastare il crescente problema dell’obesità infantile. Un problema che, nel nostro Paese, sta diventando allarmante: secondo l’ultimo report europeo, infatti, il 42% dei minori tra i 5 e i 9 anni è obeso o in sovrappeso.

All’opposto, un esempio interessante è rappresentato dal modello educativo finlandese, che privilegia il benessere degli alunni: in Finlandia, infatti, le lezioni durano 45 minuti ciascuna e tra una e l’altra sono previsti 15 minuti di intervallo, che si svolge esclusivamente all’aria aperta, dimostrando che è possibile integrare l’attività fisica nel contesto scolastico in modo efficace e benefico per gli studenti.

Questo studio, però, dovrebbe rappresentare non un punto di arrivo, bensì un punto di partenza: è necessario che le istituzioni scolastiche riflettano sull’importanza del movimento fisico all’aria aperta dei propri alunni e delle proprie alunne.

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