Studenti più sereni senza voti sotto il 4?

Vedersi riconsegnare il tema di italiano o il compito in classe di matematica con un bel 2 scritto in rosso potrebbe non essere particolarmente utile ai fini didattici.
È l’idea che ha spinto l’assessore provinciale in lingua tedesca dell’Alto Adige, Philipp Achammer, a proporre l’abolizione dei voti al di sotto del 4, considerato già di per sé gravemente insufficiente. Secondo l’assessore, i temuti 2 e 3 non avrebbero alcun valore pedagogico aggiunto e finirebbero solo per demotivare ulteriormente gli studenti più fragili.
Si tratta di un dibattito che torna periodicamente alla ribalta, così come l’eterno dilemma “voti o giudizi?” o “prove invalsi sì o no?”.
Vero è che, in base all’ultimo rapporto Ocse, risalente al 2015, gli studenti italiani sono tra i più stressati in Europa: il 70% dei nostri ragazzi prova preoccupazione tra i banchi di scuola. Non necessariamente però questo dipenderebbe dall’impiego di voti molto bassi.
Sempre prendendo a riferimento i dati Ocse la Germania e la Svizzera, che vanterebbero classi molto più serene delle nostre, hanno sistemi di valutazione numerici, e tendenzialmente più selettivi rispetto a quello italiano: in Germania bastano 2 insufficienze per ripetere l’anno, mentre in Svizzera in seconda media i percorsi didattici degli studenti si dividono in base ai loro voti in tedesco a matematica.
I “votacci”, ovvero le insufficienze gravi come il 2 e il 3, non precludono un recupero, ma sicuramente lo rendono estremamente più difficile. Eliminarle, limitandosi ad assegnare solo 4 e 5 potrebbe essere un primo passo verso una scuola meno competitiva e più inclusiva.
A ben vedere sarebbe forse necessaria una ristrutturazione anche dei corsi di recupero, per accompagnare nel modo più efficace possibile gli studenti nel recupero delle lacune. In base a una ricerca condotta nel 2022 da Scuola.net e Ripetizioni.it, il 50% degli studenti preferisce rinunciare alle attività pomeridiane predisposte dalla scuola e ricorrere a lezioni private.
Il dibattito è infiammato in questi giorni, tanto che la sottosegretaria all’Istruzione Paola Frassinetti è intervenuta per esprimere il suo dissenso rispetto alla posizione dell’altoatesino. «Io credo che i voti negativi non debbano mai spaventare o demoralizzare gli studenti. I docenti sono in grado di valutare anche le medie e le possibilità di recupero. Ricordo nel mio liceo tanti 2 nelle versioni ma nessuno per questo faceva drammi. Il valore educativo non si determina togliendo i voti negativi ma sapendo indirizzare lo studente verso i percorsi a lui più consoni».
Le fa eco anche il ministro dell’Istruzione e del Merito Valditara: «Attenzione a non far crescere nell’ovatta i nostri ragazzi. Se non li abituiamo ad affrontare le frustrazioni, che nella vita saranno tante, facciamo il loro male».