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Salute femminile: i farmaci ormonali aumentano il rischio di tumori al cervello?

Ricercatori francesi hanno esaminato il possibile aumento del rischio di meningioma intracranico legato all’uso di progestinici. Tuttavia lo studio non dimostra l’assoluta veridicità della tesi: gli esperti consigliano di consultare sempre il medico prima interrompere l’assunzione
Credit: Myriam Zilles
Chiara Manetti
Chiara Manetti giornalista
Tempo di lettura 4 min lettura
1 aprile 2024 Aggiornato alle 11:00

Ci sono milioni di donne in tutto il mondo che utilizzano i progestinici per la contraccezione o per gestire condizioni come l’endometriosi, la sindrome dell’ovaio policistico o nelle terapie ormonali sostitutive utilizzate durante la menopausa. Lo studio di un gruppo di ricercatori francesi, pubblicato sul British Medical Journal (Bmj), ha esaminato il rischio di un raro tipo di tumore al cervello provocato dall’uso di alcuni progestinici: è emerso che la contraccezione ormonale è collegata a un aumento della possibilità di sviluppare un meningioma, solitamente benigno.

Secondo i dati pubblicati nel 2019 dall’Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere (Onda), la contraccezione ormonale viene scelta solo dal 16,2% delle donne in Italia, un dato fra i più bassi in Europa (la media continentale è pari a 21,4%). I meningiomi sono tumori che si sviluppano dalle meningi, i tessuti che circondano la parte esterna del cervello. Come spiega la Fondazione Italiana per la Ricerca sul Cancro - Airc, si tratta di tumori comuni nelle persone di età media e negli anziani, e più frequenti nelle donne. Hanno una crescita molto lenta e solo una parte minima ha caratteri atipici o maligni.

Secondo i ricercatori dell’Agence nationale de sécurité du médicament et des produits de santé (Ansm), l’Agenzia nazionale per la sicurezza dei medicinali e dei prodotti sanitari, i meningiomi rappresentano il 40% dei tumori primitivi del sistema nervoso centrale. L’incidenza negli Stati Uniti è di 9,5 ogni 100.000 persone all’anno. Lo studio rivela che l’uso prolungato di alcuni farmaci contenenti l’ormone progestinico può aumentare il rischio di meningioma fino a 5 volte.

È già noto che alcuni progestinici ad alte dosi aumentano il rischio di meningioma, ma nell’ultimo studio, utilizzando i dati del sistema sanitario nazionale francese, i ricercatori hanno analizzato otto forme di ormone più comunemente utilizzate. Hanno coinvolto 18.061 donne, con un’età media di 58 anni, che hanno subito un intervento chirurgico tra il 2009 e il 2018 per rimuovere meningiomi intracranici. Confrontando ogni caso con 5 controlli sani e abbinati, gli studiosi hanno scoperto che l’uso prolungato (cioè per più di 12 mesi) di 3 progestinici è associato a un rischio maggiore di meningiomi che richiedano un intervento chirurgico.

Due pillole orali, il medrogestone e il promegestone, sono state collegate a un rischio di meningioma rispettivamente di 4,1 e 2,7 volte superiore; il medrossiprogesterone acetato, un contraccettivo che viene utilizzato in tutto il mondo da almeno 74 milioni di donne, è stato collegato a un rischio di 5,6 volte superiore. Al contrario, non è stato riscontrato alcun eccesso di rischio per il progesterone, il didrogesterone o i sistemi ormonali intrauterini ampiamente utilizzati contenenti levonorgestrel.

Poiché lo studio è osservazionale, non può dimostrare che gli ormoni causino i tumori. E anche se il rischio di meningioma è più elevato nelle donne che hanno assunto i farmaci per più di un anno, uno dei principali esperti ha affermato che il rischio rimane “estremamente ridotto” e che le donne che lo utilizzano (o che l’hanno fatto in passato) non devono preoccuparsi: Paul Pharoah, professore di epidemiologia del cancro presso il Cedars-Sinai Medical Center, ha spiegato che, anche se sembra un rischio molto elevato, «è importante rendersi conto che il meningioma è raro e che un aumento di 5 volte di una malattia rara è pur sempre una malattia rara».

Se utilizzasse «il Depo-Provera (medrossiprogesterone acetato, ndr) per i vantaggi di un contraccettivo iniettabile a lunga durata d’azione - ha aggiunto - continuerei a farlo. In breve, le utilizzatrici attuali o precedenti di Depo-Provera non devono preoccuparsi del rischio molto ridotto di meningioma».

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