Diritti

Le donne sono svantaggiate nell’accesso alle cure per i tumori

Secondo lo studio Women, power, and cancer: A Lancet Commission, un “approccio femminista” al cancro potrebbe salvare 800.000 vite ogni anno
Credit: Kureng Workx 
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23 novembre 2023 Aggiornato alle 16:00

Anche nell’accesso alle cure esiste discriminazione di genere. Lo studio pubblicato da Lancet (Women, power, and cancer: A Lancet Commission)

rivela che le dinamiche diseguali di potere nella società a livello globale stanno avendo “clamorosi impatti negativi” sul modo in cui le donne sperimentano la prevenzione e il trattamento dei tumori. Le disuguaglianze di genere starebbero, in particolare, riducendo le opportunità delle donne di evitare il rischio di ammalarsi e ostacolando la loro capacità di ottenere una diagnosi tempestiva e cure di qualità.

La ricerca ha coinvolto 185 Paesi analizzando età, etnia e condizione socioeconomica delle donne nella società. La commissione di esperti in studi di genere, diritti umani, giurisprudenza, economia, scienze sociali, epidemiologia e trattamento del cancro che ha lavorato al report ha osservato che l’accesso alle cure dipende da una molteplicità di fattori.

I risultati indicano che la discriminazione di genere sarebbe soprattutto influenzata da età, etnia e status socioeconomico delle donne. Secondo i dati emersi, questi fattori contribuiscono a rendere le donne sistematicamente emarginate, anche nelle cure mediche.

La dottoressa Ophira Ginsburg, consulente per la ricerca clinica presso il Centro per la salute globale del National Cancer Institute e co-presidente della commissione, dice che l’impatto della società patriarcale sul modo in cui le donne affrontano il cancro è rimasto finora in gran parte non riconosciuto: «A livello globale, la salute delle donne è spesso focalizzata sulla salute riproduttiva e materna, in linea con le definizioni antifemministe sul valore e sul ruolo delle donne nella società, mentre il rapporto tra donne e cure contro il cancro rimane del tutto sottorappresentato».

Se ci si occupa ancora troppo poco di ridurre l’esposizione al rischio e di favorire la prevenzione dei tumori è perché non si ritiene abbastanza importante agire su questi fronti. Lo studio di Lancet Global Health mostra che tabacco, alcol, obesità e infezioni sono i fattori di rischio per il cancro nelle donne di cui si sottovaluta maggiormente il peso. Questo accade perché la cura dei tumori nelle donne si limita spesso al cancro al seno e al cancro alle ovaie, sottostimando gli altri tipi.

Secondo Ophira Ginsburg serve un “approccio femminista” urgente al cancro per poterlo contrastare con più efficacia, senza lasciare indietro nessuno. Analizzando le morti premature dovute ai tumori tra le donne di età compresa tra 30 e 69 anni, lo stesso studio ha scoperto che 800.000 vite potrebbero essere salvate ogni anno se tutte le donne avessero accesso alle cure antitumorali.

Per raggiungere questo obiettivo, la commissione che ha pubblicato la ricerca su Lancet chiede che il contrasto alla disuguaglianza di genere nelle cure mediche inizi con una trasformazione del modo in cui le donne interagiscono con il sistema sanitario. Affinché questo avvenga, la commissione sostiene che il sesso e il genere debbano essere inclusi in tutte le politiche e le linee guida relative al cancro. Ma devono aumentare anche la consapevolezza sui fattori di rischio e le possibilità di un accesso più equo alla diagnosi precoce e al trattamento dei tumori.

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