Ambiente

Con il verde intorno, dormi meglio


L’inverdimento delle aree residenziali urbane sostiene la salute pubblica e promuove abitudini legate al sonno più sane: lo dice uno studio di The European Centre for Environment & Human Health dell’Universy of Exeter
Credit: SHVETS production  

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29 marzo 2024 Aggiornato alle 07:00

Se si vive in strade “più verdi” con erba, alberi e vegetazione in vista, si dorme meglio. Il collegamento tra i luoghi e il sonno è stato ora scoperto da un nuovo studio che per la prima volta ha analizzato differenti tipi di ambienti naturali in diversi Paesi, proprio in quest’ottica.

La ricerca, condotta in 18 nazioni da The European Centre for Environment & Human Health dell’Universy of Exeter a Devon nel sud-ovest dell’Inghilterra, rappresenta infatti il seguito approfondito di analisi precedenti che avevano già individuato una correlazione tra gli spazi verdi e un sonno più sano.

I risultati dello studio sono raccolti in un articolo intitolato Meccanismi alla base delle associazioni tra diversi tipi di esposizione alla natura e durata del sonno: un’analisi di 18 Paesi: è stato pubblicato su ScienceDirect. La principale fonte di finanziamento di questo progetto è stato il programma di ricerca e innovazione Horizon 2020 dell’Unione europea.

L’autrice principale del lavoro è la docente e ricercatrice post-dottorato Leanne Martin, che ha dichiarato: «Le persone che vivevano in strade più verdi hanno riportato una migliore salute mentale, che è stato il fattore trainante per dormire meglio la notte. Esistono già iniziative di inverdimento del paesaggio urbano nelle città per affrontare i rischi ambientali come le inondazioni e gli effetti delle isole di calore, ma i nostri risultati suggeriscono che i responsabili politici dovrebbero estenderle alle aree residenziali per sostenere la salute pubblica promuovendo abitudini legate al sonno più sane».

Nel dettaglio sono stati esaminati i dati di oltre 16.000 persone in 14 Paesi europei, oltre che in Australia, Canada, Stati Uniti e Hong Kong, nell’ambito di un’indagine scientifica britannica denominata BlueHealth International Survey (Bis).

Agli intervistati è stato chiesto quanto verde c’è nella loro strada, se dalla loro casa vedono fiumi, laghi e coste - detti convenzionalmente “spazi blu” -, quanto tempo libero trascorrono immersi nella natura, come reputano la loro salute mentale e quante ore dormono a notte.

La ricerca ha rivelato come le persone che vivono in strade più verdi o hanno una vista su spazi blu dalla loro abitazione tendano a riportare una migliore salute mentale, a sua volta associata a una quantità di ore di sonno più sana.

Inoltre a loro volta gli individui che hanno trascorso più tempo ricreativo in spazi verdi e blu hanno anche riscontrato una migliore salute mentale e una durata del sonno più sana.

In generale sotto le sei ore di sonno a notte si parla di carenza di sonno, un problema significativo che riguarda la salute pubblica nei Paesi industrializzati e che a esempio colpisce circa il 16% degli adulti del Regno Unito.

Dormire poco e male, come si può immaginare, ha effetti negativi per il benessere delle persone, contribuendo all’insorgere di malattie come obesità, diabete e patologie cardiovascolari, nonché all’aumento dei rischi di mortalità.

Secondo il co-autore della ricerca, il dottor Mathew White, oggi all’Università di Vienna, bisogna tenere in considerazione il fatto che tra i fattori “peggiorativi” del sonno ci sono le preoccupazioni economiche dovute al reddito e alle pressioni finanziarie. La presenza del verde potrebbe almeno in parte contrastare anche questo tipo di ansie.

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