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Vitoria-Gasteiz: la città che garantisce 50 mq di spazio verde ad abitante

La capitale basca è un modello di organizzazione urbanistica ecofriendly. Dagli anni ‘70, l’amministrazione ha scelto di sposare la sostenibilità, iniziando a rendere pedonale il centro
Credit: Biophiliccities.org 
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2 gennaio 2024 Aggiornato alle 09:00

In tutti i discorsi uditi in questo periodo di feste e riunioni familiari la parola che ho sentito più spesso è stata il verbo “costruire”. Costruiranno dei nuovi edifici per ampliare il già enorme centro commerciale della zona, costruiranno un nuovo supermercato, vicino all’area aeroportuale sorgerà un nuovo hotel con tanto di centro spa, creeranno una nuova linea del tram nei campi dietro casa, faranno una nuova rotonda sperando di smaltire meglio il traffico, allargheranno la strada della valle.

La città ormai è un cantiere, e mentre sfreccio in bicicletta affianco a un’apparentemente infinita fila di auto imbottigliate, mi chiedo se abbiamo davvero bisogno di un nuovo hotel, di un nuovo supermercato o una di una nuova rotonda (del tram forse sì, così le persone non saranno più costrette a ricorrere all’auto per mancanza di mezzi pubblici).

Eppure le alternative ci sono, e spesso sono anche casi di successo.

Ne è la prova Vitoria-Gasteiz la capitale dei Paesi Basi, regione settentrionale della Spagna che, come scrive The Guardian: “Mentre molte altre città in Europa, negli anni ’70, adottavano in modo massivo le automobili e costruivano strade più grandi e di maggiore portata, i politici di Vitoria-Gasteiz hanno preso la decisione rivoluzionaria di invertire la rotta iniziando a rendere pedonale il centro città”.

Il risultato di oltre quarant’anni di politiche attente alla qualità della vita e orientate alla promozione e alla tutela del verde urbano è una città immersa nella natura, circondata da un Anillo verde, un sistema concentrico di 30 km di parchi, piste ciclabili e pedonali, piazze, orti e viali alberati che ha come fulcro il centro storico, già largamente interdetto alle auto.

Grazie a questa forma di organizzazione dello spazio urbano, oggi circa il 50% degli spostamenti a Vitoria-Gasteiz avviene a piedi o in bici (anche grazie ai 180 km di pista ciclabile, la prima e la più grande di tutta la Spagna) il che ha ridotto di molto le emissioni garantendo ben 284 giorni di aria pulita all’anno.

In città, inoltre, sono presenti circa 115.000 alberi appartenenti a 285 specie diverse, un elemento importante per favorire e conservare la biodiversità nella zona.

Sempre secondo quanto riportato da The Guardian nessuno a Vitoria-Gasteiz abita a più di un minuto a piedi da un’area verde, e la città garantisce 50 metri quadrati di spazio verde per abitante; una media molto superiore di quella di molte città e Paesi europei.

L’Italia, a esempio, a livello nazionale si attesta sui 31 metri quadrati pro capite, un numero molto variabile da città a città. Se a Venezia ogni cittadina e cittadino dispone di 43 metri quadrati di aree verdi, a Milano sono solo 18, 16,7 a Roma, 12,9 a Napoli, 9,3 a Bari e appena 6,4 a Messina.

Dal 2006 Vitoria-Gasteiz ha anche aumentato drasticamente le aree pedonali portandole dal 31% al 71% dell’area urbana, grazie al modello dei superblock, già utilizzato da altre città spagnole, come a esempio Barcellona.

Seguendo questo modello, all’interno della rete stradale cittadina vengono identificati gruppi di isolati che vengono uniti in aree nelle quali è interdetto il passaggio delle auto. Questo porta a un cambio radicale dello spazio urbano e alla creazione, oltre che di percorsi pedonali e ciclabili, anche di aree di aggregazione sociale come parchi, piazze, campi da calcio e are e pic-nic.

Nonostante l’organizzazione di Vitoria-Gasteiz sia ormai consolidata, non mancano le voci critiche. Alcuni gruppi cittadini lamentano il poco coinvolgimento della società civile da parte delle istituzioni, e paventano la gentrification che potrebbe derivare da un eccessivo afflusso di nuovi abitanti attratti dalla qualità della vita. I flussi di turismo e di nomadi digitali sono al momento contenuti, minimizzando per ora l’impatto negativo di questi fenomeni, tuttavia secondo quanto ha dichiarato al Guardian Isabelle Anguelovski, direttrice del Barcelona Lab for Urban Environmental Justice and Sustainability, il fenomeno dell’ “ingiustizia verde” è qualcosa che andrebbe monitorato e inserito tra i punti di attenzione nell’agenda europea.

In generale, comunque, la posizione dei cittadini e delle cittadine verso le politiche verdi di Vitoria-Gasteiz è positiva, e la popolazione è orgogliosa dei successi della città in campo ambientale, che l’hanno portata nel 2012 a essere nominata European Green City Capital e nel 2019 Global Green City.

Successi che la capitale basca vuole continuare ad accumulare, essendosi assunta il compito di co-coordinare NetZeroCities, il progetto europeo nato per supportare le città negli sforzi per ridurre le emissioni e raggiungere la neutralità climatica entro il 2030.

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