Città

Barcellona: l’inaugurazione della Sagrada Familia è vicina

Nel 2026 sarà inaugurata, e nel 2034 sarà completata, quella che è oggi la più grande chiesa cattolica romana incompiuta del mondo
Credit: M. Vorel  

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28 marzo 2024 Aggiornato alle 10:00

La Sagrada Familia, patrimonio Unesco e simbolo iconico della città di Barcellona, sembra essere davvero vicina alla fine della sua realizzazione. Dopo quasi 150 anni, entro il 2026, centenario della morte del suo progettista, Antoni Gaudì, il tempio sarà inaugurato.

Il presidente delegato della giunta responsabile dei lavori, Esteve Camps, ha annunciato che la Torre di Gesù, la torre più alta che raggiungerà 172 metri di altezza, sarà completata nel 2025 e l’anno successivo, nel 2026, ci sarà l’inaugurazione, anche se il progetto originario non sarà completo prima del 2034.

Va ricordato che i lavori dell’edificio sono finanziati dagli incassi dei biglietti di ingresso, tra i 25 e i 40 euro, dei turisti per un totale nel 2023 di 4,707 milioni di persone, quasi il 25% in più rispetto al 2022.

Le entrate per il 2023 sono state di 126,9 milioni di euro, tutte provenienti da fonti private, in particolare dalla vendita dei biglietti d’ingresso. In termini di spesa il 52% del budget è destinato alla costruzione, il 26% alla gestione e il resto non si sa come venga speso dato che la Chiesa non è obbligata a pubblicare i suoi conti.

La prima pietra di questa incredibile opera architettonica è stata posata il 19 marzo 1882 e l’idea iniziale fu del ricco filantropo Josep Maria Bocabella che fondò l’Associazione spirituale dei devoti di San Giuseppe con l’obiettivo di raccogliere fondi per la costruzione di un tempio dedicato alla Sacra Familia.

In origine il progetto fu affidato all’architetto Francisco de Paula del Villar y Lozano che aveva l’idea di realizzare una chiesa gotica a tre navate e con contrafforti esterni. Villar però abbandonò presto l’incarico per disaccordi con Bocabella e il progetto fu affidato a un giovane architetto trentunenne, Antoni Gaudì, che aveva in mente un progetto molto ambizioso: un tempio a cinque navate e con diciotto guglie.

Gaudì mise mano al progetto quando era realizzata solamente la cripta avendo così modo di rivoluzionarlo; poi però il 10 giugno 1926 l’architetto spagnolo morì prematuramente ed ebbe inizio la lunga gestazione del progetto ancora oggi incompiuto.

Le causa dei ritardi sono molteplici: nel 1936 un gruppo di anarchici diede fuoco al cantiere e gran parte dei modellini e dei disegni di progetto andarono distrutti. Ci vollero più di quindici anni solo per riassemblare il progetto e i pezzi del modello originale recuperati dall’incendio.

Successivamente diversi architetti seguirono i lavori cercando di restare sempre fedeli al progetto di Gaudì che si ispirò alla natura, e alle sue forme strutturali, perché «nulla è arte se non viene dalla natura».

Infatti, per supportare le spinte e i carichi in gioco, Gaudì si è affidato a una struttura ricorrente sia in natura che all’interno del suo linguaggio architettonico: l’arco catenario, elemento chiave costruttivo della basilica della Sagrada Familia.

Si tratta di un arco che non necessita di contrafforti o di elementi di supporto perché, grazie alla sua geometria, è capace di ripartire in modo uniforme i carichi. Per definire la forma di un arco catenario immaginiamo di prendere una fune e di appenderla a due punti estremi: la fune assumerà una forma, simile a una parabola, a causa del proprio peso.

Se in pianta questo si riflette in un impatto minore rispetto ad altre cattedrali europee, è in altezza che la Sagrada Familia conquista lo skyline della città di Barcellona. Il progetto infatti prevedere la realizzazione di torri costituite da diciotto guglie rappresentanti i Dodici Apostoli, la Vergine Maria, i quattro Evangelisti e Gesù Cristo.

Le quattro torri degli Evangelisti, sormontate da immense sculture bianche raffiguranti ciascuna uno dei quattro simboli degli Evangelisti, sono state completate e illuminate a 135 metri di altezza a novembre scorso. La Torre di Maria è stata invece completata a 138 metri nel 2021 e quella di Gesù a 172,5 metri sarà completata nel 2026.

Al progetto finale mancano però anche tantissime decorazioni e sculture, ma in particolare la grande scala di accesso alla Facciata della Gloria, in Via Maiorca, che dovrebbe essere l’accesso principale, e la cui fine è prevista per il 2034.

Non solo tempi lunghi per la costruzione della scala, ma anche tempi lunghi a livello burocratico, visto che il progetto comporterebbe la demolizione di alcuni blocchi residenziali nei pressi della chiesa e lo sfollamento di circa mille famiglie e imprese.

Salvador Borroso, avvocato e rappresentante dell’Associazione per le persone colpite dalla Sagrada Familia, sostiene che la scalinata non è prevista nel progetto di Gaudì ma ideata dai suoi discepoli e per questo non è da realizzare.

Al contrario Esteve Camps ha affermato che «in quanto eredi di Gaudì», gli architetti intendono portare avanti il progetto di ampliamento «proprio come Gaudì intendeva fare», aggiungendo di essere in trattativa con il Sindaco di Barcellona sul futuro piano di ampliamento.

A tal proposito il Comune ha dichiarato: «Stiamo lavorando con i rappresentanti della Sagrada Familia, i residenti vicini e altre organizzazioni per trovare la soluzione migliore per terminare i lavori e le necessità della città».

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