Ambiente

Gli eventi climatici sono sempre più estremi

Lo dimostrano i dati raccolti da 3bmeteo in 112 città-capoluogo italiane nel periodo 2010-2023. Colpisce soprattutto il fenomeno del caldo estremo: al Nord si sono registrati 19 giorni consecutivi in più di caldo eccessivo rispetto a 13 anni fa
Credit: Cristina Gottardi  

Tempo di lettura 4 min lettura
28 marzo 2024 Aggiornato alle 11:00

I dati di 3bmeteo sulle tendenze del periodo 2010-2023 in Italia, elaborati dall’ufficio studi del Sole 24 Ore, mostrano come gli eventi climatici siano diventati sempre più estremi. E in questo contesto il Nord della Penisola è particolarmente colpito, con 19 giorni consecutivi in più di caldo eccessivo rispetto a 13 anni fa. La ricerca ha esaminato le rilevazioni climatiche in 112 città-capoluogo.

Il primo fenomeno a emergere con forza è, appunto, il caldo estremo, attraverso le temperature in costante aumento e le relative ondate di calore, che si configurano come tali quando si registrano oltre i 30 gradi per almeno 72 ore di fila. A tutto questo si sommano i cosiddetti “picchi”, che si verificano quando il termometro fa segnare più di 35 gradi percepiti durante il corso della bella stagione.

Il trend del Settentrione è finito così sotto la lente d’ingrandimento. Gli esperti meteorologici hanno inserito le correnti d’aria subtropicali, caratterizzate da grande afosità, tra le cause dell’incremento degli eventi estremi in questa area dove vige un basso tasso di ventilazione.

Nel 2023, per esempio, nelle città del Nord si sono contate 6,4 ondate di calore da 3 giorni l’una, per 47,4 giorni complessivi di caldo consecutivo: il totale si aggiorna dunque a ben 15,8 ondate rispetto alle 9,4 del 2010.

Continuando di questo passo, la parte settentrionale del nostro Paese finirà per “raggiungere” le altre zone della Penisola, tradizionalmente più calde: nel Centro Italia infatti le ondate di calore sono passate da 15,4 a 19, mentre nel Mezzogiorno l’aumento è stato di 3,5 eventi in 13 anni.

Tra gli indicatori principali della situazione ci sono naturalmente le temperature e il loro aumento, che è sotto gli occhi di tutti. È interessante partire da una premessa: le giornate di caldo estremo nel 2010 erano praticamente nulle, con soli 0,2 giorni in media nei centri urbani del Nord. Adesso invece le giornate in cui sono stati toccati o superati i 35 gradi sono diventate 20,6 all’anno al Sud, 17,2 al Centro e addirittura 11,7 in più proprio al Nord.

Se le piogge sono generalmente in diminuzione, al Nord il calo può assumere tratti preoccupanti e allarmanti: qui i giorni piovosi sono passati da 109 a 65 in media all’anno, mettendo a segno un -44 nel periodo. Il fatto è che però tende a restare stabile il numero delle precipitazioni estreme e quindi dei giorni in cui in 6 ore scendono più di 40 millimetri di pioggia.

Ad ogni modo, la classifica della nuova edizione dell’apposito indice del Sole 24 Ore vede al primo posto Bari, eletta come la città con il miglior clima in Italia anche grazie alle sue giornate di sole e al cosiddetto elevato livello di “comfort climatico”.

Nella graduatoria seguono Imperia, che ha perso la prima posizione, e la provincia di Barletta-Andria Trani. La Puglia piazza così due città sul podio nazionale.

I fanalini di coda, ovvero le città con le condizioni climatiche peggiori, sarebbero invece località del Nord come Pavia, Alessandria e all’ultimo gradino Belluno, penalizzata dalla combinazione di freddo e pioggia.

Leggi anche
cambiamento climatico
di Giacomo Talignani 4 min lettura
Cambiamento climatico
di Redazione 2 min lettura