Economia

Assicurazioni eventi climatici: persi 50 miliardi di dollari

Siccità, inondazioni, tempeste e altre catastrofi causate dal climate change provocano perdite record per l’industria assicurativa. Intanto i prezzi di riassicurazione crescono del 43% nel Nord America
Credit: Chandler Cruttenden
Tempo di lettura 3 min lettura
25 agosto 2023 Aggiornato alle 14:00

Nel 2023 l’industria delle assicurazioni è stata messa a dura prova dall’aumento delle catastrofi naturali. Solo nel primo semestre dell’anno, gli eventi meteorologici estremi sono costati alle società assicurative 50 miliardi di dollari di perdite: è il peggior dato per l’inizio di un anno dal 2011. La crisi climatica ha portato a ondate di caldo con temperature record, inondazioni, siccità prolungate, che hanno minato la stabilità finanziaria del settore. Inoltre, lo sviluppo di nuove aree urbane e i costi in aumento per coprire la loro assicurazione sono altri elementi che contribuiscono alle perdite delle industrie assicurative, secondo lo studio pubblicato dalla società Swiss Re.

Come dichiarato dalla stessa compagnia, le cosiddette tempeste convettive, caratterizzate da venti violenti e rapidi cambiamenti di temperatura, si sono rivelate uno dei principali fattori trainanti delle perdite assicurative. Nel primi 6 mesi del 2023, queste tempeste hanno contribuito a oltre due terzi delle perdite complessive del settore, per un importo pari a 35 miliardi di dollari, quasi raddoppiato rispetto alla media degli ultimi 10 anni.

Inoltre, per far fronte all’aumento degli eventi meteorologici estremi, le società di riassicurazione hanno alzato fortemente i prezzi della loro copertura contro le catastrofi naturali, arrivando a un +43% in Nord America, secondo quanto dichiarato dalla compagnia Hiscox. Swiss Re, invece, avrebbe aumentato i prezzi di un quinto, secondo Financial Times.

Un aumento dei costi di riassicurazione considerato necessario per adeguare le tariffe alle realtà dei rischi emergenti, ma che ha un effetto a catena sugli assicuratori diretti che (come avvenuto per la statunitense State Farm in California) potrebbero rifiutarsi di continuare a sottoscrivere assicurazioni per proprietà costruite in zone ad alto rischio. Richieste annuali di risarcimento superiori a 100 miliardi di dollari stanno diventando la nuova normalità, ponendo una pressione significativa sulle risorse dell’industria assicurativa. E, nel frattempo, facendo emergere la necessità di un cambiamento urgente nel settore.

Le alluvioni che hanno colpito il Nord-Italia negli scorsi mesi, e in particolare l’Emilia-Romagna, hanno causato ben 9 miliardi di euro di danni, di cui, però, solo 1 miliardo era assicurato: infatti, l’assicurazione edilizia standard non copre il rischio di inondazioni.

Per affrontare la crescente minaccia del cambiamento climatico, sono necessarie soluzioni che tengano conto degli alti tassi di rischio che si registrano oggi, garantendo allo stesso tempo la sostenibilità dell’industria e l’accessibilità della copertura assicurativa per l’intera popolazione.

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