Diritti

Presidenziali Indonesia: ha vinto Prabowo Subianto, colpevole di violazioni dei diritti umani

L’ex generale e ministro della Difesa ha ottenuto più del 58% dei voti, ma gli altri candidati denunciano irregolarità. Conosciuto per il suo temperamento violento, in passato è stato congedato dall’esercito con l’accusa di rapimento di alcuni studenti attivisti
Credit: Donal Husni/ZUMA Press Wire 
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22 marzo 2024 Aggiornato alle 17:00

La democrazia in Indonesia potrebbe vacillare, dopo che le elezioni di febbraio sono state vinte da Prabowo Subianto (Partito del Movimento della Grande Indonesia), ex Generale dell’esercito e finora Ministro della Difesa.

Subianto ha ottenuto il 58,6% dei voti, quindi non c’è stata la necessità di ricorrere al ballottaggio. Gli avversari, dal canto loro, hanno dichiarato di avere intenzione di contestare formalmente questo risultato: si tratta di Anies Baswedan, che ha ricevuto il 24,9% dei voti, e Ganjar Pranowo, 16,5%. Baswedan è stato Governatore di Giacarta dal 2017 al 2022 e Ministro dell’Istruzione e della Cultura in Indonesia dal 2014 al 2016, mentre Pranowo è attivista politico da oltre 3 decenni e, simpatizzante dell’ex Presidente Sukarno, fa parte del Partito Democratico di Lotta. Entrambi sostengono che si sono verificate irregolarità durante le votazioni e hanno affermato di essere in possesso di prove tangibili a sostegno delle loro dichiarazioni: evidenze che mostreranno in tribunale.

I sostenitori di Prabowo hanno ribadito l’incoerenza del risultato delle elezioni con quanto emerso dalla quasi totalità dei sondaggi che vedeva il loro esponente come favorito. Inoltre, Baswedan e Pranowo accusano il Presidente uscente, Joko Widodo, di aver influenzato impropriamente le elezioni.

Widodo (del Partito Democratico Indonesiano di Lotta) è stato eletto presidente dell’Indonesia nell’ottobre 2014 e riconfermato per il secondo mandato nel 2019. Le ragioni delle contestazioni sono principalmente due: Widodo avrebbe impiegato risorse pubbliche per sostenere Subianto in campagna elettorale e questo anche perché (e qui la seconda motivazione), attraverso una legge, ha consentito a suo figlio, Gibran Rakabuming Raka, di presentarsi come candidato alla corsa di Pranowo. Widodo ha replicato respingendo con fermezza le accuse.

Anche Rohana Hettiarachchi, Presidente della Rete asiatica per le elezioni libere, ha dichiarato che non c’è stata una situazione di par condicio che, invece, è indispensabile per lo svolgimento di una campagna elettorale sana e di un conseguente voto nella piena trasparenza.

La vittoria delle elezioni da parte di Subianto è un’immagine che stride con il “curriculum” del candidato che è rimasto inserito nella lista nera dei visti dagli Stati Uniti per circa due decenni a causa di violazioni dei diritti umani. In passato, ha ricevuto il congedo forzato dall’esercito dopo l’accusa per rapimento di alcuni studenti attivisti e per aver messo in dubbio in più di un’occasione la necessità della democrazia per l’Indonesia.

Eppure Subianto, conosciuto per il suo temperamento violento, durante la campagna elettorale si è dipinto come un convinto sostenitore della democrazia. Per tutte queste ragioni, sia elettori che critici e politologi ritengono che la vittoria di Subianto abbia gettato un alone di timore e incertezza rispetto a quella democrazia faticosamente raggiunta dal Paese negli anni precedenti.

I legali di Subianto, riferendosi alle denunce di Baswedan e a Pranowo, sostengono che sono scarse le possibilità di ottenere un risultato portando la vicenda in tribunale. Effettivamente, finora la Corte Costituzionale non si è mai pronunciata a favore dei querelanti che denunciano irregolarità elettorali.

Nel 2019 lo stesso Subianto, che aveva perso le elezioni contro Widodo, aveva tentato di provare che il risultato delle elezioni fosse frutto di irregolarità. Ma la Corte Costituzionale aveva respinto ogni sua affermazione.

Quindi, molto probabilmente Subianto sarà dichiarato presidente nelle prossime settimane ed entrerà in carica al termine del mandato di Joko, a ottobre.

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