Leggere è meraviglioso, correte a farlo
- Indice dei contenuti
- La lettura nella storia
- Quanto leggono gli italiani
- L’importanza della Giornata nazionale
Le porte della conoscenza si aprono indubbiamente attraverso la lettura. Che sia un impegno professionale o scolastico o un passatempo, leggere è quanto di più libero e performante ci possa essere. Lo è per tutti ma in particolare per i più piccoli perché rafforza memoria e creatività, stimola la curiosità e aiuta a sviluppare competenze e abilità. Con l’obiettivo di sensibilizzare tutti sull’importanza di leggere libri è stata istituita alcuni anni fa la Giornata nazionale per la promozione della lettura che si celebra ogni 24 marzo.
La lettura nella storia
Non è semplice capire quando si può iniziare a parlare di lettura nella storia, una pratica da sempre legata ovviamente anche al concetto di scrittura. Secondo la ricostruzione di Guglielmo Cavallo e Roger Chartier nel volume Storia della lettura nel mondo occidentale, tra i greci era diffusa la lettura espressiva, una forma originaria di lettura era ad alta voce. A quei tempi un testo composto da un ordine scritto e da una trama vocale veniva declamato in piedi con gesti e movimenti del corpo.
In Grecia come nel mondo cristiano, a partire dal VI e dal V secolo, la lettura canora venne poi accompagnata da quella silenziosa fino a quando quest’ultima prese il sopravvento.
Nei conventi del Medioevo si diffuse la ruminatio, un mormorio, un borbottio a bassa voce che aboliva la mediazione e favoriva un incontro diretto del lettore con il codice.
Un altro cambiamento epocale, sempre secondo Cavallo e Chartier, avvenne alla fine del XVIII secolo, quando i libri non furono più solo una “questione” destinata a letterati ed eruditi ma divenne accessibile a più persone, aumentando così il numero dei lettori.
Da diverso tempo ormai nelle aree culturalmente più avanzate, si è fatta strada la lettura “di massa”, per le persone di oggi la lettura non è più il principale strumento di acculturazione e il libro è stato scalzato nella cultura di massa dalla televisione prima e dai social network poi.
Quanto leggono gli italiani
La lettura è un’attività purtroppo sempre più trascurata nel nostro Paese. A confermarlo è anche l’ultima indagine Istat sulla produzione e la lettura di libri in Italia che rivela come nel 2022 siano aumentati i titoli pubblicati (+1,3% rispetto al 2021) e le tirature (+1,7%).
Secondo i dati dell’Istituto nazionale di statistica, il 39,3% della popolazione di 6 anni e più ha letto almeno un libro nell’ultimo anno non per fini scolastici o professionali (quota in diminuzione rispetto al 40,8% del 2021). Il 69,8% dei lettori legge solo libri cartacei, il 12,4% solo e-book o libri online, lo 0,5% ascolta solo audiolibri.
La quota maggiore di lettori si osserva tra i giovani fino a 24 anni, con punte più elevate tra gli 11 e i 14 anni (57,1%).
Importante soffermarsi sulla differenza di genere: la percentuale delle lettrici è del 44%, quella dei lettori del 34,3%, le ragazze tra 11-14 anni rappresentano il pubblico più affezionato alla lettura, più di 6 su 10 hanno letto almeno un libro nell’anno.
L’importanza della Giornata nazionale
La lettura è uno strumento che consente di migliorare le proprie capacità cognitive e di scoprire nuove culture in un viaggio di apprendimento personale. Per trasmettere questo messaggio nel 2009 è stata istituita la Giornata nazionale della promozione della lettura che, come si legge nel decreto che l’ha resa ufficiale, mira tramite eventi e iniziative organizzate da amministrazioni pubbliche e associazioni a “promuovere la lettura in tutte le sue forme e a sensibilizzare i cittadini, e in particolar modo le nuove generazioni, sui temi a essa legati”.
Negli ultimi anni sono stati anche creati programmi di lettura educativi e divertenti per i più piccoli e si sta cercando di promuovere la lettura anche online, condividendo sui social media recensioni di libri, consigli di lettura e idee creative legate a questa preziosa attività. Un momento celebrativo che ci invita però concretamente a riconoscere il valore dei libri come ponte tra passato e futuro e alleato nel percorso di crescita personale.