Diritti

Usa, matrimonio egualitario: perché il sostegno degli statunitensi è diminuito?

Secondo i dati del Public Religion Research Institute, il supporto alla comunità Lgbtq+ è scivolato, per la prima volta dal 2015, dal 69% del 2022 al 67% del 2023
Credit: Ivan Samkov  

Chiara Manetti
Chiara Manetti giornalista
Tempo di lettura 4 min lettura
14 marzo 2024 Aggiornato alle 09:00

Il sostegno degli statunitensi alla comunità Lgbtq+ continua a essere molto alto ma, secondo i nuovi dati del Public Religion Research Institute, nel 2023 c’è stato un leggero calo per la prima volta dal 2015.

L’organizzazione no profit ha intervistato più di 22.000 persone adulte nell’ambito del suo American Values Atlas (Atlante dei valori americani), con cui fornisce un profilo dettagliato delle caratteristiche demografiche, religiose e politiche degli americani Lgbtq+ ma anche dell’atteggiamento degli americani nei confronti dei diritti Lgbtq+ in tutti e 50 gli Stati.

Il sostegno pubblico per i diritti delle persone Lgbtq+ è cresciuto a partire dalla sentenza del 2015 della Corte suprema sul caso Obergefell v Hodges che ha sancito il diritto costituzionale al matrimonio tra persone dello stesso sesso. Al tempo stesso, da allora, i conservatori hanno condotto una campagna aggressiva contro la comunità Lgbtq+, in particolare quella transgender.

A livello statale, le legislature guidate dai repubblicani hanno promulgato numerose leggi che limitano i diritti dei giovani transgender, impedendo le cure mediche per l’affermazione di genere e imponendo nuovi controlli sull’espressione di genere nelle scuole, vietando anche libri di testo nelle biblioteche scolastiche. L’American Civil Liberties Union sta monitorando 478 proposte di legge anti-Lgbtq+ negli Stati Uniti.

Nonostante questo, un’ampia maggioranza di americani, indipendentemente dal partito politico o dalla fede, continua a essere a favore di diritti e tutele per le persone Lgbtq+. Quest’anno, però, il sostegno al matrimonio egualitario è scivolato dal 69% del 2022 al 67% nel 2023, mentre il sostegno alle politiche che proteggono gli americani Lgbtq+ dalla discriminazione nell’occupazione, nell’alloggio e nella discriminazione pubblica è sceso dall’80% nel 2022 al 76%.

L’indagine, spiega il Prri, ha indagato il pensiero degli americani su 3 temi: il matrimonio tra persone dello stesso sesso, le tutele contro la discriminazione e il rifiuto di servizi basati sulla religione. È emerso che il sostegno a tutte e 3 le misure si è attenuato per la prima volta da quando l’istituto ha iniziato a monitorare le opinioni su questi temi quasi un decennio fa.

Melissa Deckman, ceo del Prri, ha dichiarato al Guardian che i risultati possono servire da «segnale d’allarme» per chi si impegna a difendere i diritti degli americani Lgbtq+ mentre il partito conservatore continua a sforzarsi a ridurli. «Negli ultimi anni ci si aspettava che il sostegno ai diritti delle persone Lgbtq+ si stesse gradualmente rafforzando in tutti i settori della società americana», cosa che si è verificata fino allo scorso anno. «Questa è davvero la prima volta che vediamo un calo del sostegno».

Secondo i risultati l’opposizione a consentire alle aziende di rifiutare i servizi agli americani Lgbtq+ per motivi religiosi è scesa dal 65% degli americani nel 2022 al 60% nel 2023.

In vista delle elezioni presidenziali, che si svolgeranno il 5 novembre 2024 e presumibilmente vedranno sfidarsi l’ex presidente Donald Trump e il presidente in carica Joe Biden, l’indagine ha sondato anche quanto i diritti Lgbtq+ guidino le decisioni di voto e per chi: il 38% degli americani li definisce uno dei vari fattori che prenderanno in considerazione alle urne, il 30% dice che voterebbe solo per un candidato che condivida le loro opinioni su questo tema e il 29% afferma di non considerare i diritti Lgbtq+ come una questione importante.

I giovani americani (38%) e membri della generazione Z (38%) voterebbero solo per un candidato che condivida le loro opinioni a riguardo. Lo sostengono anche i democratici (38%) e un po’ meno i repubblicani (29%) e gli indipendenti (25%).

Le divergenze tra gli elettori dei 2 partiti emergono anche quando si tratta del matrimonio egualitario: nel 2023 il sostegno al diritto costituzionale è diminuito tra i repubblicani, scendendo dal 49% del 2022 al 47%.

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