Culture

Libri Lgbtq+: conosci la storia del movimento omosessuale in Italia?

Fuori! La rivoluzione gay in Italia, nuovo libro di Costanza Giannelli, è una ricostruzione attenta e necessaria delle lotte del movimento omosessuale italiano dal 1971 al 1996
Chiara Manetti
Chiara Manetti giornalista
Tempo di lettura 4 min lettura
19 marzo 2024 Aggiornato alle 15:00

La storia delle battaglie gay in Italia comincia nei primi anni Settanta: in quel periodo il movimento omosessuale inizia a far sentire la propria voce e a rivendicare i diritti che fino a quel momento erano stati concessi solo a coloro che la società riteneva “normali”.

Non di certo ai cosiddetti “invertiti, capovolti, anormali, pervertiti, orgiasti, sensibili, quelli così, quelli là, uno di quelli, velati, zie, terzo sesso”.

Ci si riferiva così agli omosessuali all’epoca, anche sulle pagine della stampa italiana.

Inizia da qui il viaggio accurato e appassionato di Costanza Giannelli in Fuori! La rivoluzione gay in Italia, uscito per Villaggio Maori Edizioni (263 pagine, 17€), casa editrice fondata da un gruppo di studenti universitari catanesi nel 2003 in forma di associazione culturale, attenta ai temi della diversità e dell’inclusione.

L’autrice, giornalista pubblicista e specialista in comunicazione che si occupa di diritti, questioni di genere, femminismo e ambiente anche sulle pagine de La Svolta, scrive che l’approccio dei giornali al tema non era altro che “lo specchio di una società sessuofoba in cui la via del silenzio continuava in molti casi a essere l’unica praticabile”. L’obiettivo, continua Giannelli, era “evocare un ambiente torbido e depravato, una minaccia potenziale alla società del buon costume”. Una situazione che non sembra poi così distante dall’attualità.

Fuori! La rivoluzione gay in Italia è una ricostruzione attenta e necessaria delle lotte del movimento omosessuale italiano dal 1971 al 1996: un’evoluzione che, sebbene mostri delle similitudini con quelle innescate negli altri Paesi, ci rivela come “l’unicità della situazione italiana abbia influito sul movimento modificandone profondamente le caratteristiche e, soprattutto, le capacità di intervento e di successo”.

Giannelli parte dagli anni Sessanta per mostrarci le condizioni di una comunità gay che ancora non era comunità, che era obbligata a rimanere nell’ombra, a fingere, a condurre “esistenze sdoppiate”, a vivere “rapporti nascosti, spesso fugaci e destinati al mero appagamento sessuale”. Con l’autrice ripercorriamo l’evoluzione delle leggi legate al mondo omosessuale, ci soffermiamo sul ruolo ingombrante della Chiesa e sulle due anime di un movimento che da una parte voleva la “Rivoluzione” e dall’altra chiedeva “Riforme”.

La prima parte del libro, Da Sodoma al Gay Power!, ci mostra un’Italia che reprime l’omosessualità e che, per dirlo con le parole del giornalista e storico Giovanni Dall’Orto, esige che “si normalizzi” e “rimanga una variazione marginale e patetica dell’unico stile di vita valido e possibile: quello eterosessuale”. Mentre negli Stati Uniti gli omosessuali rivendicavano il proprio spazio in quelli che passarono alla storia come i moti di Stonewall del 1969, il “risveglio della coscienza omosessuale” in Italia tardava ad arrivare. Fu il Fuori! (Fronte unitario omosessuale rivoluzionario italiano), una delle più importanti associazioni omosessuali della storia italiana e allo stesso tempo il nome della sua storica rivista, a segnare “una svolta decisiva nella storia della battaglia per il riconoscimento delle persone omosessuali in Italia”, scrive Giannelli.

Da qui parte Rivoluzione o Riforme? Il primo decennio del movimento omosessuale italiano (1971-1982): un viaggio all’interno dei movimento che cercava di radicarsi in tutto il territorio nazionale e delle altre realtà omosessuali che nascevano in tutta la penisola. Delle loro differenze e delle loro similitudini, delle difficoltà e dei diversi obiettivi che si prefissavano. Della strumentalizzazione della morte violenta di Pier Paolo Pasolini, del ruolo fondamentale del Partito radicale italiano e delle rotture interne al movimento omosessuale che ne seguirono.

Nella terza e ultima parte, Giannelli ci accompagna negli anni Ottanta e Novanta: in Ripensare il movimento: diritti, famigliE, salute (1983-1996) assistiamo alla nascita di Arcigay Nazionale, quando gli omosessuali ancora non avevano fatto “coming out” e chi ci era riuscito doveva ancora “imparare a convivere con le conseguenze di un gesto così straordinario”. Alla promulgazione della Legge Mancino nel 1993, che ancora escludeva e ignorava le discriminazioni nei confronti degli omosessuali in quanto tali. Alla lotta all’AIDS del movimento gay italiano, responsabile di un’efficace opera di informazione e di prevenzione su tutti gli omosessuali, anche quelli ancora anonimi.

Una battaglia che fece definitivamente uscire la comunità gay dall’isolamento. E in cui ci sentiamo coinvolti fino all’ultima pagina.

Leggi anche
Recensioni
di Costanza Giannelli 4 min lettura
Omosessualità
di Chiara Manetti 4 min lettura