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Quando la Torre Eiffel ha detto: «Il mio corpo, la mia scelta»

Lunedì 4 marzo la Francia ha iscritto la “libertà garantita di abortire” nella sua Costituzione. Cosa vuol dire e perché è importante?
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9 marzo 2024 Aggiornato alle 09:00

A Parigi c’è una piazza che si chiama Place du Trocadéro, con una grande terrazza che domina la torre Eiffel. Quando c’è da arrabbiarsi o da festeggiare, quando insomma bisogna stare insieme per far girare il mondo, le parigine e i parigini si ritrovano su questa terrazza.

Lunedì 4 marzo, Place du Trocadéro era gremita di ragazze in festa. Sulla torre Eiffel è apparsa una scritta: “Il mio corpo, la mia scelta”. Pochi secondi prima, infatti, il Senato francese aveva iscritto il diritto all’aborto nella Costituzione, proteggendo così la vita e la salute di migliaia di donne.

Interrompere una gravidanza, o abortire, vuol dire decidere, per una persona incinta, di non esserlo più. Non è mai una scelta che si fa a cuor leggero. Si può decidere di abortire per tante ragioni: perché la vita della mamma è a rischio, perché il feto ha una malattia incurabile, perché la mamma vive in un contesto di violenza o di difficoltà che renderebbe molto complicato prendersi cura di un bebè. Oppure perché non è il momento, per tanti motivi diversi.

Ad oggi, la Francia è l’unico Paese del mondo a proteggere a chiare lettere la possibilità di abortire. Non è stato il primo stato a farlo: nel 1974, infatti, la Jugoslavia aveva iscritto questo diritto nella sua costituzione. Ma, dopo una sanguinosa guerra si è frammentata in tanti stati diversi e ora non esiste più.

Il testo della Costituzione francese approvato lunedì dice che le donne hanno la libertà garantita di ricorrere all’interruzione volontaria della gravidanza. La libertà, nei libroni di legge, non è esattamente un diritto. Quando si parla di libertà di fare qualcosa, infatti, vuol dire che lo Stato non può impedirti di farla ma non è neanche tenuto a darti una mano. Sei libero di scaccolarti, per esempio, senza multe o prigione. Ma nessuno ti aiuterà a metterti le dita nel naso.

I diritti sono diversi, sono molto di più. Quando lo Stato garantisce un diritto, deve fare di tutto perché si realizzi. La Costituzione francese ha cercato di accontentare tutti: i vecchi senatori che si opponevano a rendere l’aborto un diritto fondamentale e la maggioranza dei francesi e delle francesi che vuole invece che sia un diritto garantito.

È possibile abortire nella maggior parte dei Paesi europei, almeno in teoria. In pratica, invece, le cose non sono così semplici. In Italia, per esempio, è possibile interrompere una gravidanza entro i primi 90 giorni. Il problema è che è difficilissimo trovare un medico per farlo perché la maggior parte dei dottori fa - come si dice - obiezione di coscienza. Vuol dire che molti non fanno una cosa perché va contro le loro idee e i loro sentimenti. Nel caso dell’interruzione di gravidanza, in Italia come in Francia, l’obiezione di coscienza è un diritto. La differenza è che gli obiettori di coscienza, in Francia, non sono tanti, circa il 7%. In Europa, sono in media il 10%. In Italia sono il 70%.

Prova a fare qualcosa non usando il mignolo: è scomodo, ma non è poi così difficile. Così è la situazione in Francia e in Europa per una persona che ha bisogno di abortire. Prova ora a fare la stessa cosa solo con 2 mignoli e 1 pollice: ecco, abortire in Italia è altrettanto difficile.

Nel nostro Paese, dove tante persone al potere si oppongono al diritto di abortire, si vogliono far votare leggi che rendano ancora più difficile e doloroso per una donna interrompere una gravidanza. Ma farlo non è mai una cosa facile o gioiosa, per nessuno. Non voler abortire è un diritto e siamo tutte libere di non farlo. Privare le altre persone di questo diritto, però, è sbagliato. Ed è anche pericoloso.

Da sempre, infatti, le donne che ne hanno bisogno cercano di interrompere le loro gravidanze. Ma se non ci sono ospedali puliti e dottori capaci, i metodi per abortire diventano casalinghi e pericolosi e tantissime donne nel mondo ci rimettono le penne ogni anno. A che servono allora le mimose e l’8 marzo se si lascia che le donne rischino la pelle tutto l’anno?

L’interruzione di gravidanza è come un estintore. Bisogna provare a non mandare a fuoco il palazzo - educare all’uso dei fiammiferi, spiegare come spegnere un incendio, distribuire coperte e secchi d’acqua - ma, se il palazzo va a fuoco, ognuno dovrebbe poter avere un estintore. Con un po’ di fortuna, non dovrà mai farne uso, ma è importante sapere che c’è e fare in modo che nessuno lo tolga.

Noi viviamo in Paesi liberi e moderni dove i diritti ci sembrano una cosa naturale, che c’è da sempre e non cambierà mai. Ma i diritti sono un’invenzione, proprio come l’estintore. Ed è quando scoppiano gli incendi che siamo felici che quell’estintore, proprio come ha fatto la Francia lunedì, sia fissato al muro di una Costituzione.

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