Bambini

Uk: le vacanze scolastiche (troppo lunghe) dovrebbero essere ridotte?

Secondo il report della Nuffield Foundation (letto in anteprima dal Guardian), le 6 settimane di stop estivo dovrebbero diventare 4, aumentando le pause durante l’anno: ciò migliorerebbe il benessere degli alunni e la vita lavorativa degli insegnanti senza costi aggiuntivi
Credit: Cottonbro 
Costanza Giannelli
Costanza Giannelli giornalista
Tempo di lettura 5 min lettura
26 febbraio 2024 Aggiornato alle 18:00

Il calendario scolastico, retaggio di tempi ormai andati, dovrebbe essere stracciato e sostituito con vacanze estive più brevi e pause più lunghe per migliorare la vita di alunni e insegnanti.

No, non stiamo della lunga estate caldissima all’italiana e dello stop alle lezioni di 3 mesi che da anni molti docenti, genitori e associazioni di settore chiedono di ripensare. In questo caso, a dover essere rivisto è il modello anglosassone, che oggi prevede 6 settimane di interruzione delle lezioni nel periodo estivo. Meno della metà delle nostre ma comunque troppe, secondo il nuovo rapporto che analizza le disuguaglianze educative post-pandemia. “È tempo di considerare una riforma del calendario scolastico che è rimasto in vigore fin dall’epoca vittoriana”: sarebbe questo il sommario del report, che sarà pubblicato dalla Nuffield Foundation il mese prossimo ma è stato anticipato dal Guardian.

Secondo gli autori, le vacanze estive nelle scuole statali potrebbero essere ridotte da 6 settimane a 4, mentre le pause di metà trimestre in autunno e inverno potrebbero essere estese da 1 settimana a 2. Questo, ha spiegato al quotidiano inglese Lee Elliot Major (professore di mobilità sociale alla University of Exeter e uno degli autori del rapporto), sarebbe un modo efficace ed economico per affrontare i divari educativi che sono aumentati dopo la pandemia. «Distribuire le vacanze scolastiche in modo più uniforme durante l’anno ha perfettamente senso dal punto di vista educativo: migliora il benessere degli alunni e la vita lavorativa degli insegnanti senza costi aggiuntivi, bilancia i costi dell’assistenza all’infanzia per i genitori e potenzialmente aumenta i risultati accademici di molti bambini», ha spiegato.

Ma non è solo lo studio a proporre una rimodulazione del calendario scolastico. Anche il Governo del Galles a novembre ha proposto di modificarlo a partire dall’anno 2025-2026, iniziando con la riduzione della pausa estiva a 5 settimane con un semestre più lungo in autunno. Un cambiamento che potrebbe essere solo il primo passaggio verso un’ulteriore riduzione a 4 settimane di ferie estive e un conseguente adeguamento dei tempi delle vacanze pasquali. Il numero dei giorni di scuola rimarrebbe invariato, a cambiare sarebbe solo la loro distribuzione.

A spingere le richieste di modificare il calendario scolastico sono soprattutto motivazioni legate al rischio che periodi di stop troppo lunghi possano accentuare le disuguaglianze e sulla potenziale perdita di apprendimento durante l’estate, quello che viene definito summer learning loss: “alcuni alunni, soprattutto quelli provenienti da contesti finanziariamente svantaggiati e quelli con bisogni formativi aggiuntivi, hanno difficoltà a riprendere gli studi dopo le lunghe vacanze estive - aveva spiegato il Governo del Galles citando ricerche sugli effetti dei cambiamenti al calendario scolastico – Ciò fa sì che il semestre autunnale sia dedicato alla revisione piuttosto che al progresso dell’apprendimento. Gli insegnanti segnalano anche maggiori problemi comportamentali e di benessere dopo la pausa estiva”.

Cosa ne pensano gli insegnanti? Secondo il sondaggio condotto dall’app Teacher Tapp, ripreso dal Guardian, sono divisi sull’opportunità di abbreviare le vacanze estive e di quanto: il 33% è favorevole a mantenere la pausa estiva di 6 settimane, il 35% vorrebbe che fosse ridotta a 5 settimane e il 29% preferisce una riduzione a 4.

Alcuni hanno già provato questa strada, come l’Unity Schools Partnership, ente multi-accademico, secondo cui l’esperimento condotto lo scorso autunno con un semestre più lungo ha visto le assenze diminuire drasticamente tra alunni e insegnanti. Alcuni genitori, però, si sono opposti a causa delle difficoltà nella gestione dei bambini.

E mentre le scuole inglesi riflettono sull’abbandonare il calendario di origine vittoriana, il nostro Paese sembra ancora restio a rinunciare alle 14 settimane che ci fanno guadagnare il podio delle vacanze più lunghe d’Europa. Per questo, la Ong italiana WeWorld e dal duo di autrici Mammadimerda hanno lanciato la petizione Un’estate piena rasa, per chiedere di rivoluzionare il calendario basato sul ciclo del grano (le lezioni duravano 9 mesi e si interrompevano per 3 per permettere a tutta la famiglia di partecipare alla mietitura) e ripensare il tempo della scuola perché diventi davvero a misura di bambinǝ, ragazzǝ e delle loro famiglie. E perché, soprattutto, “possa garantire educazione di qualità per tutte e tutti, senza interruzioni, a prescindere dal contesto di provenienza”. Come? Aprendo le scuole anche nei mesi di giugno e luglio con attività extra scolastiche (e rimodulando di conseguenza le pause durante l’anno) e introducendo il tempo pieno dai 3 ai 14 anni in tutte le scuole.

Quattro settimane di vacanze, pause più lunghe durante l’anno. Dove l’abbiamo già sentito?

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