Bambini

Scuole Inghilterra: 350.000 genitori multati per vacanze non autorizzate

Gli istituti inglesi possono emettere una sanzione di 60 sterline per le assenze non giustificate degli studenti di 5 giorni o più. Dal 2018, il numero di famiglie che le hanno ricevute è aumentato del 20%
Credit: Nathan Dumlao 
Costanza Giannelli
Costanza Giannelli giornalista
Tempo di lettura 3 min lettura
27 dicembre 2023 Aggiornato alle 07:00

350.000 genitori multati, solo in Inghilterra, in 12 mesi. La loro colpa? Aver allontanato i propri figli da scuola durante le vacanze non autorizzate. In Inghilterra, infatti, i Comuni possono comminare multe di 60 sterline per le assenze non autorizzate di 5 giorni o più.

Si tratta di un aumento del 20% rispetto al 2018-2019, l’ultimo anno che si è svolto per intero prima della pandemia. Questo significa che i genitori di 1 studente su 20 di età compresa tra i 5 e i 16 anni nelle scuole statali hanno ricevuto una multa.

Geoff Barton, segretario generale dell’Associazione dei dirigenti scolastici e universitari, ha spiegato al Guardian che è difficile spiegare l’aumento delle vacanze non autorizzate: «Potrebbe riflettere un cambiamento nell’atteggiamento nei confronti dell’istruzione da parte di alcuni genitori che vedono la frequenza come flessibile quando ovviamente non è affatto così. Oppure potrebbe riflettere la volontà dei genitori di approfittare dei prezzi delle vacanze non di punta a causa dell’aumento del costo della vita. In ogni caso, nessuno nel campo dell’istruzione vuole trovarsi nella posizione di multare i genitori. Tuttavia, non è possibile che le famiglie vadano in vacanza durante il periodo scolastico».

Il numero di multe per assenze non autorizzate in Inghilterra era aumentato lentamente anche prima del Covid, a partire dal 2013. Ora, però, sta crescendo sensibilmente e i dati alimentano le preoccupazioni relative a una rottura dei rapporti tra scuole e genitori in merito alla frequenza e al comportamento a causa della prolungata chiusura delle scuole durante la pandemia.

Lo scorso anno sono stati rilevati “livelli elevati e persistenti di assenze degli alunni” (compresi quelli causati da malattie o problemi di salute mentale): dal 4,5% del 2019 (e degli anni precedenti) al 7,5% dello scorso anno. Nell’a.s. iniziato a settembre, il tasso di assenza è pari a circa il 6%.

Un portavoce della DfE ha dichiarato al Guardian: «I genitori hanno il dovere di assicurarsi che i loro figli frequentino regolarmente la scuola, e le vacanze dovrebbero coincidere con le vacanze scolastiche per evitare di portare i bambini fuori da scuola durante il periodo scolastico. La nostra guida si basa su un’etica incentrata sul supporto; tuttavia, sosteniamo le scuole e le autorità locali nell’utilizzo di misure punitive come le multe laddove ritenuto opportuno».

A crescere, però, non sono solo le assenze, giustificate o meno. Quest’anno, riporta il giornale britannico, “si è registrato anche un numero record di casi di studenti sorpresi a imbrogliare o infrangere le regole durante gli esami di livello A e GCSE quest’estate”.

A pubblicare i dati è stato l’ente regolatore degli esami per l’Inghilterra, Ofqual, rivelando che il numero di studenti che hanno infranto le regole durante gli esami è aumentato di quasi un quinto nel 2023. Ora, è molto più elevato rispetto alla pandemia. Quest’estate su 17 milioni di iscrizioni agli esami ci sono stati quasi 5.000 casi di sanzioni per “negligenza”. Oltre il 40% dei casi coinvolgevano un “telefono cellulare o altro dispositivo di comunicazione”. Nel 2019 i casi di negligenza erano 2.950, 4.100 nel 2022.

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