Bambini

Gli Ipm non sono mai stati così pieni negli ultimi 10 anni

Come testimonia il report dell’associazione Antigone, gli ingressi negli istituti di detenzione per minori continuano a crescere. Molti i giovani dietro le sbarre in attesa di giudizio
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2 marzo 2024 Aggiornato alle 11:00

Per il secondo anno consecutivo in Italia le presenze negli Istituti Penali per Minorenni (Ipm) crescono. Un fenomeno che, come denunciato dal nuovo report dell’associazione Antigone Ragazzi dentro che illustra la condizione dei carceri minorili italiani, non è transitorio. Anche perché dal 15 settembre 2023, giorno dell’entrata in vigore del decreto Caivano, si è registrata un’ulteriore accelerata. Da quella data al 31 dicembre ci sono stati infatti 576 ingressi, con una media di 5,25 al giorno.

Secondo i dati del 2023, i ragazzi che hanno varcato le porte degli Ipm italiani non sono mai stati così tanti come negli ultimi 10 anni. In aumento del 37% rispetto allo scorso anno i reati legati alla violazione della legge sugli stupefacenti, mentre rimane in linea con lo scorso anno la percentuale di ingresso per danni contro il patrimonio (55,2%) che riguarda in particolare rapina e furto.

All’inizio del 2024 i ragazzi detenuti nei 17 Ipm sparsi su tutto il territorio nazionale erano 496, 13 le ragazze. Del totale, il 48,8% si trova al Sud, tra Sicilia, Calabria, Puglia, Basilicata e Campania. La metà dei ragazzi è di nazionalità italiana, mentre il 38,9% proviene dall’Africa. La situazione è simile anche per le ragazze. In entrambi i casi si parla di giovani che per la maggior parte hanno tra i 16 e i 17 anni anni e che molto spesso non hanno ricevuto una sentenza definitiva.

È senza condanna il 68,5% del totale dei presenti, addirittura l’88,8% tra i minorenni e il 75,6% tra gli stranieri. «Se paragoniamo questo dato a quanto si registra nelle carceri per adulti, dove le persone senza una condanna definitiva sono attorno al 30%, già molte rispetto alla media europea, il dato degli Ipm dovrebbe allarmare» spiega Alessio Scandurra di Antigone.

Si tratta di percentuali in forte aumento rispetto al 2022, soprattutto per quanto riguarda chi non ha la cittadinanza italiana (2 anni fa era senza condanna definitiva il 55,7% dei giovani stranieri).

In totale, i ragazzi e le ragazze in custodia sono attualmente 340, mentre erano 243 un anno fa. Questa misura è prevista dal decreto Caivano anche per fatti lievi e riguarda il 79,3% del totale di chi entra in Ipm, ma nel caso dei giovani stranieri, la percentuale sale addirittura all’82,9%.

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