Bambini

3 recensioni per piccoli lettori

Il diritto dei bambini e delle bambine ad avere una casa. Una canzone per la pace e la fratellanza. L’amicizia tra due topolini e un simpatico alberello

Dato che ci troviamo ancora in pieno inverno, gli esperti e le esperte di Babbel, la nota piattaforma dedicata all’apprendimento delle lingue, hanno svelato alcune espressioni legate alla stagione più fredda dell’anno, tra cui alcuni modi di dire piuttosto curiosi.

Il panorama linguistico invernale offre diversi esempi su come il freddo viene associato al mondo animale o persino ad alcuni mestieri o professioni. Zemheri zürafası gibi, per esempio, è traducibile in italiano con “come una giraffa nel pieno dell’inverno”, un’espressione scherzosa per indicare chi non si veste abbastanza pesante nei mesi più rigidi. Il ricorso alla giraffa, un mammifero che vive in habitat caldi, ironizza sulle persone che affrontano il gelo con un abbigliamento inadeguato.

Está cá um barbeiro!, che si può tradurre letteralmente come “c’è un barbiere qui”, è comunemente impiegata in portoghese per descrivere temperature molto basse e richiama in particolare l’immagine del vento gelido sulla pelle, tagliente come le lame usate dai barbieri. È diffusa principalmente nelle regioni settentrionali del Portogallo, dove le temperature sono più rigide.

In certe regioni particolarmente fredde, il termine “kalt” (“freddo”) non sembra descrivere pienamente le condizioni climatiche estreme del nord Europa; i germanofoni amano utilizzare, al suo posto, “saukalt”. L’espressione è composta dalle parole “sau” (il cui significato in italiano è “scrofa”) e “kalt” (“freddo”). Spesso in tedesco, in conversazioni informali, i nomi degli animali vengono usati come prefissi accrescitivi o intensificatori.

Dopo queste pillole linguistiche, ecco 3 libri che ti consiglio.

Le case degli altri bambini, Luca Tortolini, con le illustrazioni di Claudia Palmarucci, Orecchio acerbo, 48 p., 13.78 euro

Giacomo abita nel centro storico e dalle sue finestre può scorgere tutta Roma. L’appartamento di Matteo è piccolo, si affaccia su un misero cortile di periferia e ospita ben undici persone. La casa di Lorena è antica e i visitatori la fotografano come un museo. Sindel parla di casa, ma vive in una baracca, ai margini della città. Ottavio, invece, sopra un cinema e ama immergersi nelle atmosfere dei film. Giulia non vorrebbe mai uscire dalla propria, preferisce poltrire sul divano guardando la tv, mangiare e dormire. Quella di Claudia, l’illustratrice del libro, è piena di pennelli e matite colorate.

Queste e tante altre brevi storie, undici in tutto, compongono piccoli quadri domestici e luoghi dell’infanzia.

Che sia piccola o grande, spaziosa o affollata, luminosa o buia, ogni casa raccontata in questo splendido albo è un contenitore di vite, emozioni ed esperienze. Le case degli altri bambini rivela, grazie alle illustrazioni materiche e dai toni caldi di Claudia Palmarucci e i testi di Luca Tortolini, il legame profondo con la propria casa, quello che ci lega alla nostra dimora d’infanzia e il diritto di ogni bambino ad averne una.

Siamo CELLULE e ci piace… la pace!, Leonardo Maria Frattini, con le illustrazioni di Maria Chiara Banchini, Storiediechi, pp. 32, 13.70 euro

La canzone Cellule, scritta dal maestro e cantautore Leonardo Maria Frattini per il Corodoro, un coro composto da 60 voci bianche del veronese, diventa un albo illustrato con il suo messaggio pacifista rivolto a bambine e bambini in tutta Italia.

Creato all’inizio del conflitto tra Russia e Ucraina, il brano esprime fiducia e speranza nelle nuove generazioni, con un testo e una base musicale orecchiabili, in grado di coinvolgere ascoltatori e ascoltatrici di diverse età.

Tramite il QR code all’inizio del libro, tutti potranno sfogliare Siamo cellule e ci piace…la pace! ascoltando e intonando le rime insieme al vivace “coro di cellule” di Legnago.

Il Corodoro, che nel 2023 ha collaborato anche con Beppe Carletti, leader del gruppo musicale dei Nomadi, è sostenuto dall’associazione Nel segno di Anna e promosso dall’associazione La tela di Leo, che contribuiranno a far viaggiare l’albo e la canzone in giro per l’Italia attraverso le loro attività dedicate all’infanzia.

Grazie a melodia divertente e facile da memorizzare, Frattini invita a riflettere sulla forza della collettività: siamo fatti di miliardi di cellule e ognuna di esse, come ogni altra creatura vivente, non è che una piccolissima parte il cui valore risplende quando vive in armonia con gli altri.

Un anno di sorprese, Leo Lionni, Babalibri, p. 32, 11.50 euro

Il primo giorno dell’anno Milo e Mina, due topolini gemelli, incontrano un simpatico albero di nome Mel. È l’inizio di un’amicizia speciale che si rafforza nel corso dell’anno. I gemelli, infatti, vanno spesso a trovare Mel, lo osservano crescere e cambiare con il mutare delle stagioni. Gli fanno compagnia sotto la pioggia e la neve, fino a che non arriva l’estate. Insieme, i tre amici trascorreranno un anno ricco di eventi e sorprese.

Leo Lionni, scrittore, scultore e pittore, nato ad Amsterdam nel 1910 ed emigrato negli Stati Uniti nel 1939, si trasferisce in Italia, a Radda in Chianti (SI), dirige la rivista «Fortune» e approda quasi per caso alla letteratura d’infanzia. Il suo Un anno di sorprese è un tenero albo illustrato, in cui attraverso la pittura e il decoupage, prende forma una storia di amicizia e lealtà indimenticabile.

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