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La Florida è pronta a vietare l’uso dei social agli adolescenti

Approvata alla Camera e presto al Senato, la proposta di legge punta a proibire ai minori di 16 anni l’uso dei social network e a imporre alle piattaforme di cancellare gli account di adolescenti già esistenti
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3 febbraio 2024 Aggiornato alle 15:00

I legislatori della Florida hanno presentato una proposta di legge per obbligare le piattaforme di social media a porre un tetto anagrafico per l’accesso a esse.

Il provvedimento vieterebbe a chiunque abbia meno di 16 anni di creare un nuovo account e imporrebbe alle piattaforme di cancellare quelli già esistenti, riconducibili a minori di 16 anni.

La misura prevede inoltre che le società di social media cancellino tutte le informazioni personali contenute negli account e che le piattaforme utilizzino una “terza parte non governativa, indipendente e non affiliata alla piattaforma di social media” per verificare l’età degli utenti.

La proposta di legge è stata approvata alla Camera della Florida con un voto bipartisan di 106-13 e ora passerà al Senato, dove si attende l’ulteriore approvazione.

Come riportato dal quotidiano Politico Fiona McFarland, legislatrice statale repubblicana in Florida, ha dichiarato: «i social media creano una tale dipendenza da dopamina che sono come un fentanyl digitale. Il genitore o l’adolescente più attento ha difficoltà a chiudere la porta in faccia a queste caratteristiche di dipendenza». Il deputato Chris Stewart ha aggiunto in un’intervista: «proteggiamo i nostri figli dal bere, dal fumare, dal guidare. A 12 anni non possono guidare e dovremmo proteggerli anche dall’impatto dei social media».

L’anno scorso il medico Vivek Murthy aveva lanciato un allarme sui pericoli dei social media per i ragazzi, e pur affermando che sarebbero state necessarie ulteriori ricerche per comprenderne pienamente gli effetti, aveva dichiarato che «ci sono ampi indicatori del fatto che i social media possono causare gravi danni alla salute mentale e al benessere di bambini e adolescenti».

La proposta di legge non indica le piattaforme alle quali il provvedimento sarebbe rivolto ma specifica che si applicherebbe a tutto ciò che “utilizza caratteristiche di design che creano dipendenza, dannose o ingannevoli, o qualsiasi altra caratteristica che sia progettata per indurre il titolare di un account ad avere un bisogno eccessivo o compulsivo di usare o impegnarsi con la piattaforma di social media”.

L’impegno della Florida per limitare l’esposizione degli adolescenti ai social media non è unico. Numerosi altri Stati, infatti, di recente, hanno preso provvedimenti simili, come lo Utah, che è diventato il primo Stato Usa a vietare ai minori di 18 anni l’utilizzo dei social media senza il consenso di un tutore.

Altri Stati hanno imposto alle piattaforme di adottare misure come la valutazione della sicurezza dei bambini e la richiesta di modificare gli algoritmi che vengono serviti ai minori. Non mettendo però d’accordo tutti.

Come riportato da ABC News, le norme sui social media dello Utah, che entreranno in vigore a ottobre 2024, sono state contestate in tribunale da un gruppo commerciale associato a Meta, TikTok e X, che sostiene che la legge violi i diritti di libera espressione del Primo Emendamento.

Lo stesso gruppo commerciale Net Choice si oppone alla proposta della Florida e sostiene che sia “incostituzionale e che, se venisse promulgata, verrebbe rapidamente bocciata” in base alle tutele federali della libertà di parola e di una possibile prefigurazione di una battaglia legale.

Diversi Stati, tra cui Louisiana, Arkansas, Montana, Mississippi, Utah, Virginia e Texas, hanno appoggiato le leggi sulla verifica dell’età, che sono diventate una delle politiche bipartisan più popolari del Paese, creando al contempo scompiglio anche nell’industria del porno, che molti consideravano praticamente impossibile da regolamentare. Secondo l’agenzia di stampa Reuters “il provvedimento della Florida non identifica alcuna società internet per nome. Definisce invece una piattaforma di social media come un forum online che traccia l’attività dei titolari di account consentendo loro di creare profili utente, caricare contenuti o visualizzare i contenuti o le attività di altri utenti e interagire con loro o seguirli”.

Il provvedimento esenta invece i siti web e le applicazioni la cui funzione predominante è l’invio di email, messaggi o sms, così come i servizi di streaming, i siti di notizie, sport e intrattenimento, shopping online, di gioco e accademici.

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