Bambini

I social non sono un Paese per piccoli

Dopo anni di uso smodato, i grandi hanno cominciato a capire che i social network sono come lo zucchero: un poco va bene, troppo fa male. E questo vale sia per i piccoli sia per noi adulti
Tempo di lettura 4 min lettura
11 novembre 2023 Aggiornato alle 09:00

Noi genitori siamo aggeggi un po’ strani. I nostri genitori ci hanno tramandato saggezza e sale in zucca, così come i nostri nonni li avevano trasmessi a loro. E su altri aspetti, invece, siamo come dei bambini perché affrontiamo problemi che i nostri genitori non avevano.

Quando eravamo piccoli noi, nessuno usava le cinture di sicurezza. Era normalissimo che noi bambini schizzassimo sui seggiolini dietro come le palline di un flipper. Dopo anni di bernoccoli e brutti incidenti, abbiamo capito che la cintura di sicurezza era importantissima. Quando erano piccoli i tuoi nonni, si fumava negli ospedali. Era la norma che i bambini uscissero dalla pancia della mamma ed entrassero subito in un fitto nebbione di sigaretta. Dopo anni di malattie e complicanze, abbiamo capito che il divieto di fumare era importantissimo.

Adesso che sei piccolo tu, noi grandi fumiamo meno, attacchiamo le cinture ma non sappiamo usare molto bene il computer e gli smartphone, anche se lo facciamo tutti i giorni. Questo perché, come per le cinture e le sigarette, nessuno ce l’ha insegnato perché queste cose non c’erano fino a pochissimo tempo fa.

Entusiasti, ci siamo buttati a capofitto nella giungla di internet e dei social network. Abbiamo ritrovato amici dimenticati, imparato a fare yoga dal salotto di casa e seguito l’evoluzione di guerre lontane.

Poi internet e i social hanno creato nuovi problemi. Ci siamo abituati a parlare con le persone senza doverle affrontare faccia a faccia e abbiamo perso coraggio. Siamo diventati tristi e frustrati perché la vita degli altri sembra sempre più bella della nostra, il corpo degli altri più liscio, magro, muscoloso. Abbiamo cambiato modo di vestirci, di mangiare, di comportarci per assomigliare a gente che non esiste.

E, siccome eravamo impreparati noi, non abbiamo preparato te. Abbiamo smesso di leggerti le storie a letto o di cantarti la ninna nanna e abbiamo lasciato che lo smartphone lo facesse al posto nostro. Tanti di noi ti hanno lasciato pasticciare col telefono prima ancora che tu avessi compiuto 2 anni. E adesso che sei più grande e che ti vediamo soffrire più di noi, abbiamo capito di esserci sbagliati e che, oltre alle bellissime possibilità che ci offrono, i social possono essere anche molto velenosi.

Nel 2021, 41 stati americani hanno realizzato una folta indagine che ha rivelato come Meta, che è la grandissima e ricchissima impresa che possiede Facebook e Instagram, agganci i bambini ai suoi social usando delle tecniche molto sleali, spingendoli a stare ore e ore attaccati allo schermo, esposti a un contenuto spesso riservato solo ai grandi.

Questa indagine ha mostrato come i social hanno creato un sacco di problemi nei ragazzi e nelle ragazze. Disturbi mentali come stress, depressione, dipendenza dal gioco. Disturbi che mescolano la mente e il corpo, come quelli del comportamento alimentare e altri solo fisici come le carie.

Anche se li pensiamo come dei luoghi di incontro, i social network come Facebook, Instagram, TikTok o Snapchat sono prima di tutto delle imprese, delle aziende. E lo scopo di ogni azienda non è far incontrare le persone, ma guadagnare soldi. Queste imprese ne guadagnano un mucchio e lo fanno con tecniche spietate, ai danni dei grandi ma anche dei bambini e delle bambine.

Questi 41 stati americani hanno da poco denunciato Meta per far riconoscere ufficialmente i danni che ha arrecato ai più piccoli e obbligarla a cambiare. Io spero che queste azioni importanti ci portino là dove ci hanno spinto la conoscenza, il coraggio e la cocciutaggine con la sigaretta e la cintura di sicurezza perché per cambiare - in meglio - ci vogliono conoscenza, coraggio e cocciutaggine.

I social network sono una bellissima opportunità, ma sono come un viaggio nella giungla: vanno preparati con attenzione e umanità dalle aziende, organizzati con amore e cautela dai grandi e realizzati in gruppo insieme ai piccoli. Chi sognerebbe di lasciarti da solo nella giungla?

Leggi anche
Tecnologia
di Caterina Tarquini 4 min lettura
Device
di Caterina Tarquini 5 min lettura