Culture

Verso gli Oscar: tutte le nomination e qualche curiosità

Sono stati svelati i nomi di chi si contenderà la vittoria nelle rispettive categorie. In lizza anche Io capitano di Matteo Garrone. In attesa del 10 marzo, tu sai dove i vincitori passati tengono le loro statuette?
Alessia Ferri
Alessia Ferri giornalista
Tempo di lettura 6 min lettura
23 gennaio 2024 Aggiornato alle 16:30

L’Italia stacca un biglietto per Hollywood. Nonostante i pronostici non lo dessero tra i favoriti per entrare nella cinquina dei titoli in lizza per l’Oscar come miglior film internazionale, Io Capitano di Matteo Garrone ce l’ha fatta, e il 10 marzo 2024, giorno della cerimonia di premiazione, si giocherà la conquista dell’ambita statuetta.

Per il resto sarà ancora Barbenheimer, e in realtà c’era da aspettarselo. Dopo il successo planetario riscosso nei mesi scorsi, era abbastanza scontato che nella cinquina delle pellicole in lizza come miglior film ci sarebbero stati anche loro: Barbie e Oppenheimer.

Come decretato dall’Academy of Motion Picture Arts and Sciences, che ha reso note le nomination di tutte le categorie, a contendersi il premio più ambito saranno però anche American Fiction, Anatomy of a Fall, The Holdovers, Killers of the Flower Moon, Maestro, Past Lives, Poor Things e The Zone of Interest.

Il film con più nomination è Oppenheimner (13), mentre per la prima volta nella storia, tre donne si contengono la statuetta di miglior regia.

Queste le altre nomination principali.

Miglior regia: Justin Triet (Anatomy of a Fall), Martin Scorzese (Killers of the Flower Moon), Christopher Nolan (Oppenheimer), Yorgos Lanthimos (Poor Things) e Jonathan Glazer (The Zone of Interest)

Miglior attrice protagonista: Annette Bening (Nyad), Lily Gladstone (Killers of the Flower Moon), Sandra Huller (Anatomia di una caduta), Carey Mulligan (Maestro) e Emma Stone (Povere Creature)

Miglior attore protagonista: Bradley Cooper (Maestro), Colman Domingo (Rustin), Paul Giamatti (The Holdovers), Cillian Murphy (Oppenheimer) e Jeffrey Wright (American Fiction)

Miglior attrice non protagonista: Emily Blunt (Oppenheimer), Danielle Brooks (The Color Purple), America Ferrara (Barbie), Jodie Foster (Nyad), Da’vine Joy Randolph (The Holdovers)

Miglior attore non protagonista: Sterling K. Brown (American Fiction), Robert De Niro (Killers of the Flower Moon), Robert Downey Jr. (Oppenheimer), Ryan Gosling (Barbie) e Mark Ruffalo (Poor Things)

Miglior sceneggiatura originale: Anatomia di una caduta (J. Triet e A. Harari), The Holdovers (D. Hemingson), Maestro (B. Cooper e J. Singer), May December (S. Burch e A. Mechanik), Past Lives (C. Song).

Miglior sceneggiatura non originale: American Fiction (C. Jefferson), Barbie (G. Gerwig e N. Baumbach), Oppenheimer (C. Nolan), Poor Things (T. McNamara), The Zone of Interest (J. Glazer)

Miglior film d’animazione: The Boy and the Heron, Elemental, Nimona, Robot Dreams, Spider-man: across the Spider-verse.

Miglior film internazionale: Io Capitano, Perfect Days, Society of the snow, The Teachers’ Lounge e The Zone of Interest.

In attesa di scoprire a chi andranno i preziosi premi, ripercorriamo una curiosità delle passate edizioni. Sapete dove tengono le statuette gli attori che le hanno conquistate?

Kate Winslet, che lo ha vinto nel 2009 per The Reader, lo ha posizionato in bagno. La sua non è stata una scelta di stile ma di necessità, come ha dichiarato in un’intervista: «tutti gli ospiti che venivano in casa continuavano a chiedermelo e a voler fare la scenetta di tenerlo in mano e fingere di vincerlo. Così ho pensato che se lo avessi messo in bagno avrei potuto evitare tutta la pantomima».

Chi lo sa, forse l’attrice ha preso ispirazione da Susan Sarandon, che dal 1996 quando lo ha conquistato come attrice protagonista per Dead Man Walking lo tiene nel bagno degli ospiti.

Tradizionale invece la scelta di Lupita Nyong’o, vincitrice nel 2014 come migliore attrice non protagonista in 12 anni schiavo che lo ha messo su una mensola.

Decisione analoga a quella di Tom Hanks, che ha dichiarato anch’esso di tenerli su una mensola, insieme ad alcuni trofei di calcio. In questo caso gli Oscar sono due, entrambe ricevute come miglior attore protagonista, nel 1993 per Philadelphia e in quello successivo per Forrest Gump.

Classico sempre vincente anche per Reese Witherspoon. L’attrice, risultata la migliore protagonista del 2005 con Quando l’amore brucia l’anima, lo ha sistemato semplicemente in salotto.

Catherine Zeta-Jones, che se lo è aggiudicato nel 2022 come miglior attrice non protagonista in Chicago lo ha spedito al mare, e più precisamente nella casa che divide con il marito Michael Douglas alle Bermuda.

Poco attaccata alla preziosa statuetta sembra invece essere Alicia Vikander. Dopo averla conquistata nel 2016 come miglior protagonista per The Danish Girl, ha infatti ammesso di non averla più tenuta in mano. Il motivo? Poco dopo le premiazioni ha affrontato un trasloco e per non perderla l’ha affidata a un’amica, che la custodisce tuttora.

«Per fortuna sua figlia mi manda continuamente foto che mi dimostrano che sta bene e si prende cura di lei», ha detto scherzando.

Oscar sparito anche per Natalie Portman, vincitrice nel 2011 per Black Swan, che ha detto di non sapere dove sia.

Anche Jennifer Lawrence se ne è in qualche modo disfatta, anche se in questo caso il premio è rimasto in famiglia.

Conquistato nel 2013 come migliore attrice protagonista per Il lato positivo, da allora ha preso la via del Kentucky, posizionandosi sul pianoforte in soggiorno della casa dei genitori.

Scelta simile per Emma Stone, miglior attrice protagonista nel 2017 con La La Land, che lo ha affidato alla madre.

Niente Oscar in casa nemmeno per Jamie Foxx, che dopo averlo vinto nel 2004 per la sua performance in Ray lo ha ceduto al suo agente, che lo conserva in una vetrinetta.

Storia bizzarra quella di Gwyneth Paltrow.

Nel 2009, quando ancora la sua futura vita da guro della bellezza new age era lontana, ha sbaragliato le colleghe aggiudicandosi la statuetta come miglior attrice protagonista in Shakespeare in Love, senza però forse godersela mai a pieno.

In un’intervista ha infatti dichiarato di tenerla nel retro della libreria in camera da letto, dopo averla a lungo nascosta in un magazzino. Il motivo è che vedere quel premio la mette a disagio perché la sua conquista sarebbe associata a un periodo non bello della sua vita.

Generosissima Cate Blanchett, che ha donato il suo primo Oscar, ricevuto nel 2004 per The Aviator, al museo del cinema di Melbourne, la sua città natale. Il secondo, vinto come attrice protagonista nel 2014 per Blue Jasmine, è nella sua abitazione.

L’attenzione non è mai troppa quando si maneggia un oggetto tanto prezioso e Jared Leto lo sa bene.

La sua statuetta, vinta nel 2014 per Dallas Buyers Club, adesso è su una mensola della cucina, ma in un luogo tanto sicuro e tradizionale ci è arrivata un po’ acciaccata, visto che l’attore e cantante l’ha fatta rotolare dalle scale appena conquistata, rovinandola un po’.

Scelta stravagante e in linea con il personaggio per Jack Nicholson, che ha dichiarato di usare le sue, meritatissime per Qualcuno volò sul nido del cuculo, Voglia di tenerezza e Qualcosa è cambiato, come porta cappelli.

Se molti di questi posti possono sembrare a dir poco bizzarri, sono nulla in confronto a quello scelto da Russell Crowe. Il Gladiatore, premiato nel 2000, conserva infatti l’Oscar nel pollaio del suo ranch in Australia.

Chissà se i prossimi faranno scelte altrettanto controcorrente.

Leggi anche
Barbie
di Costanza Giannelli 3 min lettura
Cinema
di Alessia Ferri 2 min lettura