Culture

Russia: Barbie viene proiettato clandestinamente

In molti cinema di Mosca, con l’acquisto di un biglietto per la visione del cortometraggio Mavka (uscito nel 2021) è possibile guardare il film di Greta Gerwig, bandito in tutto il Paese
Credit: Courtesy of Warner Bros Pictures
Alessia Ferri
Alessia Ferri giornalista
Tempo di lettura 3 min lettura
9 ottobre 2023 Aggiornato alle 09:00

Eravamo rimasti che in Russia il film Barbie fosse bandito e non potesse quindi essere proiettato in nessun cinema del Paese. A distanza di oltre 2 mesi dalla sua uscita nelle sale, nulla è cambiato a livello ufficiale, ma là dove vige la censura molto spesso, alla lunga, nascono anche escamotage per aggirarla. È proprio quello che sta accadendo.

Da un po’ di giorni nei cartelloni di molti cinema di Mosca è spuntato un nome non nuovo al pubblico, quello di un cortometraggio russo uscito nel 2021, Mavka, misteriosamente tornato nelle sale. L’opera di Anastasia Ledkova però dura solo 15 minuti, mentre gli spettatori che si siedono sulle poltroncine dei cinema si alzano dopo 2 ore e 9 minuti. Super appassionati che si sottopongono a visioni multiple consecutive? Per nulla.

Mavka è una copertura e chi compra il biglietto con quel titolo, in realtà si appresta alla visione del film di Greta Gerwig, seguito dal cortometraggio. Presenza, quest’ultima, forse utile a poterne raccontare la trama nel caso si venisse interpellati in un secondo momento.

A rendere sgradito Barbie a Vladimir Putin e alla Duma sono stati diversi aspetti. Il primo è che si tratta di un film americano, che incarna in modo massiccio tutti i valori e le caratteristiche del Paese da sempre nemico numero uno della Russia. Inoltre, sarebbe una pellicola con messaggi a favore della comunità Lgbtq+, fortemente e legalmente contrastata su tutto il territorio.

Il Ministero della Cultura, d’altronde, era stato chiaro nel definire la pellicola «non in linea con gli scopi e gli obiettivi stabiliti dal nostro presidente per preservare e rafforzare i valori morali e spirituali tradizionali russi», e la deputata Maria Butina aveva addirittura proposto di vietare la vendita della bambola in tutta la Nazione, perché rappresenta un cattivo esempio per le nuove generazioni.

Il potere di Barbie e del rosa però non si può fermare e, anche se molti studi di Hollywood hanno smesso di distribuire film in Russia, alla fine tra copie non autorizzate e file carbonare molti cittadini sono riusciti a vedere le gesta di Margot Robbie e Ryan Gosling.

Un lieto fine condiviso dall’altro film del momento, Oppenheimer. La censura si è abbattuta anche su di lui ma, allo stesso modo di Barbie, chi vuole riesce a non privarsene. Questa volta per scovarlo è necessario cercare il cinema che trasmette il cartone animato Doubak.

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