Culture

3 libri che sono come un abbraccio

Una storia misteriosa che ci parla di famiglia, affetti e speranza. Un viaggio tra solitudine e depressione, ma anche emancipazione sociale e gentilezza. Una riflessione su ciò che conta davvero nella vita

Riduce lo stress, l’ansia, la paura, la pressione sanguigna. Protegge il cuore, in tutti i sensi. È l’abbraccio, capace di stimolare anche felicità e benessere. Ogni 21 gennaio, il mondo festeggia questo gesto così semplice eppure così carico di significato e poteri curativi, per l’anima ma anche per il corpo.

Noi vogliamo onorare questa ricorrenza suggerendoti 3 libri che, quando li abbiamo finiti, ci hanno fatti sentire come dopo essere stati avvolti nel calore delle braccia strette intorno a noi.

Non aspettarti necessariamente volumi allegri, romantici o capaci di strapparci sempre una risata. Sono libri che, a modo loro, sono capaci di toccare delle corde dentro di noi e, proprio come un abbraccio, farci sentire pieni di speranza una volta che abbiamo finito l’ultima pagina.

I biglietti misteriosi di Margaret Small, Alexander Neil, Garzanti, 312 p., 17,90 euro

Lo dice il titolo: c’è un mistero in questo libro: chi invia alla 75enne Margaret biglietti, soldi e regali? Per scoprirlo - ovviamente - dovrai aspettare la fine, ma non è (solo) la curiosità che ti spingerà ad andare avanti.

Muovendosi tra il passato (in un istituto per persone “difficili” a cui la nonna l’ha affidata bambina senza più fare ritorno) e un presente scandito dalla routine, il libro di Alexander Neil ci parla di affetti, famiglia e speranza. Ricordandoci che sono le persone che incontriamo, e a volte quelle che non abbiamo mai visto, che possono cambiare il corso della nostra vita, spesso solo attraverso un gesto di gentilezza. Come leggere un biglietto misterioso per chi non sa leggere o regalandoci un nuovo colore di capelli.

Eleanor Oliphant sta benissimo, Gail Honeyman, Garzanti, 352 p., 14 euro

Se ogni persona è un’isola, Eleanor Oliphant è un’isola sperduta nel mondo e circondata da squali e filo spinato. Scontrosa, distante, chiusa nella sua implacabile routine, “non amata, non voluta, irreparabilmente danneggiata”. Poi, un gesto gentile cambia tutto.

“Sapevo che cosa stava accadendo. Era la parte priva di cicatrici del mio cuore. Era abbastanza estesa da lasciare entrare un po’ di affetto. C’era ancora un minuscolo spazio libero”.

Pagina dopo pagina, accompagniamo Eleanor in un viaggio attraverso solitudine, depressione, emarginazione sociale, ma anche accettazione della diversità e la capacità della nostra mente di bloccarci o liberarci, tramite la speranza. Un libro delicato e profondo, a volte doloroso, sul potere catartico della gentilezza, degli incontri e dell’accettare l’unicità di ciascuno.

Se i gatti scomparissero dal mondo, Kawamura Genki, Einaudi, 192 p., 14 euro

A cosa saresti disposto a rinunciare per un giorno in più su questa Terra? Di cosa potresti privare l’umanità per non morire, anche se solo per 24 ore? Il protagonista deve rispondere a questa domanda quando scopre di avere una malattia terminale e il Diavolo gli propone un accordo. Ma fino a dove riuscirà a spingersi?

Quello che sembra un libro tristissimo - e per certi aspetti certamente lo è - è in realtà una delicata e toccante riflessione su quali sono le cose davvero importanti, su cosa lasceremo dietro di noi e su quello che rende la nostra esistenza, corta o lunga che sia, piena.

Un libro sulla vita e sull’amore nel senso più ampio del termine. Una storia che parla di rimpianti e dell’importanza di non aspettare l’ultimo momento per capire quello che ci rende felici, e prendercelo. Pagine che fanno pensare, a volte commuovere, ma che lasciano pieni di speranza, come il caldo e morbido abbraccio di un gatto. Potremmo davvero rinunciarci?

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