Ambiente

Splash! Vecchie spugne, dopobarba, dischetti levatrucco: dove si buttano?

Ci sono materiali e prodotti davanti ai quali la raccolta differenziata a volte sembra una lotteria. Ecco la rubrica per non sbagliare bidone
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16 gennaio 2024 Aggiornato alle 17:00

L’insegnamento della raccolta differenziata nelle scuole dovrebbe essere una materia obbligatoria. “A cosa serve, il suo significato e i suoi simboli” potrebbe essere il titolo della prima lezione, a cui tutti gli studenti italiani dovrebbero assistere. Gli allievi dovrebbero imparare come dividere i rifiuti nei contenitori e le regole per farlo in modo corretto, oltre al funzionamento di riciclo e smaltimento. D’altra parte, i Comuni potrebbero tenere corsi ad hoc, visto che le indicazioni variano in base alla località.

In fondo siamo tutti studenti e apprendisti della vita, pieni di dubbi, confusi e sempre di fretta. Soprattutto quando si parla di differenziare. Dove si butta questo? E quello? Si tramandano leggende di persone sopraffatte dall’incertezza davanti ai cassonetti tra plastica, vetro, carta, umido e indifferenziata. E i rifiuti ingombranti? Ah, già.

Scherzi a parte, qui si fa sul serio. Se ti è capitato di restare di fronte a un bidone insicuro ed esitante sul da farsi con un oggetto in mano, per qualche istante o per ore, sei nel posto giusto. Questa rubrica - in collaborazione con Junker App, piattaforma specializzata nella raccolta differenziata in Italia - cerca di dissipare la nebbia della raccolta differenziata che avvolge alcuni oggetti e materiali, per evitare errori e fare “Splash” nel contenitore giusto.

Vecchie spugne

Gli scienziati della Rice University e della Penn State University, insieme al ricercatore Daniel Hashim, hanno ideato una speciale spugna conosciuta come “nano-sponge”, capace di assorbire in maniera irreversibile olio - e petrolio - in quantità cento volte superiore al proprio peso, gestendo così disastri ambientali come l’affondamento di petroliere: riutilizzabile più volte, rimane elastica anche dopo circa 10.000 compressioni in laboratorio.

Ma questa è una prima puntata di Splash! tutta dedicata ai più semplici prodotti per il bagno e quindi alle normali spugne che usiamo sotto la doccia oppure nella vasca, cercando sempre - mi raccomando - di risparmiare il consumo dell’acqua e di evitare inutili sprechi.

Quindi dove si gettano quelle vecchie spugne, tutte rovinate e fatte di questo strano materiale, quando non servono più e non possono proseguire nell’adempimento del loro dovere? La risposta è che devono essere buttate nel bidone del secco residuo.

Dopobarba

Ogni tanto spuntano campagne di comunicazione e spot in televisione o sul web in cui all’improvviso appare l’ex calciatore Christian Vieri che ti guarda negli occhi attraverso lo specchio della toilet e ti parla in inglese in una maniera molto sicura e stilosa: “Shave Like a Bomber”. Una volta lasciati i campi di gioco, infatti il campione ha saputo reinventarsi sia come volto pubblicitario sia come “intrattenitore”. E allora in bocca al lupo per la nuova avventura con “Bobo TV Channel”.

Così i dopobarba ma anche le creme in generale non passano mai di moda e oltretutto continuano a rappresentare idee molto gettonate per i regali. La speranza è sempre che tutti questi prodotti vengano realizzati all’insegna della sostenibilità e dell’ecologia, nel rispetto più assoluto dell’ambiente.

Dal canto nostro c’è una cosa che possiamo fare e cioè stare attentissimi al loro corretto smaltimento. Dove vanno a finire i relativi barattoli, quindi? In realtà è piuttosto semplice, perché si differenziano in base al materiale di cui sono fatti: plastica, vetro o metallo.

Dischetti levatrucco

Adesso mi piacerebbe far finta di essere un grande esperto di dischetti e salviette struccanti ma mentirei in modo spudorato. Mi dicono dalla regia che a fine giornata è di certo importante pulire il viso e togliere i residui di trucco dal volto. Mò me lo segno, direbbe Massimo Troisi se potesse.

Altrettanto sicuramente occorre fare una grandissima attenzione a come viene gestito il loro smaltimento finale, perché frequentemente possono essere composti da materiali dannosi e nocivi.

I dischetti levatrucco sporchi devono essere gettati nella raccolta del secco residuo. C’è un possibile risvolto creativo però in tutto questo: i dischetti struccanti possono essere utilizzati, magari insieme ad altri oggetti come i cotton fioc, per dei piccoli lavoretti con cui creare per esempio degli adorabili fiori fai da te. Si divertiranno anche i più piccoli.

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