Ambiente

Splash! Scatolette e barattoli, vasetti, frutta: dove si buttano?

Ci sono materiali e prodotti davanti ai quali la raccolta differenziata a volte sembra una lotteria. Ecco la rubrica per non sbagliare bidone
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26 dicembre 2023 Aggiornato alle 15:00

L’insegnamento della raccolta differenziata nelle scuole dovrebbe essere una materia obbligatoria. “A cosa serve, il suo significato e i suoi simboli” potrebbe essere il titolo della prima lezione, a cui tutti gli studenti italiani dovrebbero assistere. Gli allievi dovrebbero imparare come dividere i rifiuti nei contenitori e le regole per farlo in modo corretto, oltre al funzionamento di riciclo e smaltimento. D’altra parte, i Comuni potrebbero tenere corsi ad hoc, visto che le indicazioni variano in base alla località.

In fondo siamo tutti studenti e apprendisti della vita, pieni di dubbi, confusi e sempre di fretta. Soprattutto quando si parla di differenziare. Dove si butta questo? E quello? Si tramandano leggende di persone sopraffatte dall’incertezza davanti ai cassonetti tra plastica, vetro, carta, umido e indifferenziata. E i rifiuti ingombranti? Ah, già.

Scherzi a parte, qui si fa sul serio. Se ti è capitato di restare di fronte a un bidone insicuro ed esitante sul da farsi con un oggetto in mano, per qualche istante o per ore, sei nel posto giusto. Questa rubrica - in collaborazione con Junker App, piattaforma specializzata nella raccolta differenziata in Italia - cerca di dissipare la nebbia della raccolta differenziata che avvolge alcuni oggetti e materiali, per evitare errori e fare “Splash” nel contenitore giusto.

Scatolette di tonno e barattoli di pelati

Il 26 dicembre, tradizionale giorno di Santo Stefano, c’è chi organizza una piccola gita fuori porta, chi si ritrova sempre tra amici e parenti e chi ne approfitta per consumare il cibo avanzato durante le mangiate natalizie del 24 e 25 dicembre appena trascorsi. Ecco allora una puntata di Splash! che offre qualche dritta per smaltire tutto al meglio.

Ad esempio, se durante queste giornate hai utilizzato i barattoli dei pelati o una scatoletta, magari di tonno, potresti chiederti: ma questi oggetti vanno lavati prima di essere gettati? No, questi contenitori - riciclabili nella raccolta dell’acciaio - devono semplicemente essere vuoti e senza residui.

A lavarli ci penseranno gli impianti di riciclo, a noi conviene risparmiare l’acqua, un bene sempre preziosissimo. Certo, se proprio temi il rischio di cattivi odori e non riesci a resistere, concedi pure una sciacquata a questi oggetti.

C’è un aspetto invece che deve avere assolutamente tutta la nostra attenzione. Può accadere infatti che ci venga in mente di inserire un contenitore dentro l’altro, pensando forse di salvare spazio o comunque di fare una buona azione. Ma unire materiali diversi, a esempio l’alluminio e l’acciaio, impedirà agli impianti di riciclo di separarli bene.

Vasetti

Ci può essere un vasetto per tutto. I sottolio, i sottaceto, le spezie, il pesto… a ogni modo i vasetti ci danno l’occasione di tornare a parlare della difficile raccolta degli imballaggi di vetro.

Il consorzio nazionale che se ne occupa, Coreve, ha coniato una rima proprio per aiutarci a fissare bene il concetto: «Bottiglia e vasetto, riciclo perfetto».

Quindi vanno in questa raccolta oggetti di vetro come le bottiglie, i vasetti e i barattoli, le boccette di profumo e i deodoranti roll-on.

Prima di inserire gli imballaggi di vetro nell’apposito cassonetto, però, occorre svuotarli e svitare eventuali tappi di metallo. Gli impianti poi sono meccanicamente in grado di separare le etichette e lavare il tutto.

Comunque nel riciclo del vetro siamo abbastanza bravi: quello italiano supera l’80%. Nel 2022, ogni nostro connazionale ha raccolto e avviato al riciclo in media 1,6 chilogrammi di vetro in più rispetto al 2021 (+4,2%).

Frutta

È bene ricordare che in generale tutti gli avanzi di cibo, vegetali o animali che siano, vanno nel bidone dell’organico: residui della verdura, semi, pane, pasta, fondi di caffè, filtri di tè, gusci d’uovo, formaggi, pesce, carne e piccole ossa.

Se ami concludere i tuoi pranzi e le tue cene con la frutta, fresca o secca, sì, anche quelle bucce e quei gusci devono andare a finire nell’umido.

Ti confesso che ultimamente mi sono fissato con il bollino adesivo che si trova sulle mele, facci caso: è bene separarlo e buttarlo nel secco.

A proposito, Legambiente ha appena lanciato un allarme: sono state rilevate tracce di pesticidi nel 68% della frutta. Le più contaminate dalla presenza di fitofarmaci sono le pere (84,97%), le pesche (83%) e proprio le mele (80,67%).

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