Futuro

Netflix vuole guadagnare dal gaming?

I games sono gratuiti e inclusi nell’abbonamento, almeno fino a oggi. Ma la piattaforma streaming starebbe valutando modi per monetizzarli
Credit: Netflix.com  

Tempo di lettura 3 min lettura
10 gennaio 2024 Aggiornato alle 09:00

Sembra proprio che un contenuto di Netflix in particolare abbia ricevuto un picco di stream durante le feste.

Non si tratta né di Berlino né di Un inganno di troppo. Si intitola Camino per casa vostra ed è una curiosa raccolta di tre video che promettono di ricreare la calda sensazione di pace di un vecchio focolare a legna (in versione scoppiettante, natalizia o musicale a scelta).

Queste immagini avrebbero fatto da sottofondo a pranzi, cene e tombolate tra amici e parenti, scalando addirittura le classifiche di gradimento della piattaforma.

Se le serie - quelle vere e spesso originali - sono il core business, ultimamente Netflix starebbe riflettendo intensamente su come ricavare guadagni dai suoi videogame.

Uno dei più amati è legato a esempio al reality show internazionale Too Hot to Handle, anche se al momento nel complesso solo un’esigua fetta di spettatori si è servita concretamente della sezione giochi o ha mostrato un reale interesse.

Ad ogni modo la notizia, pubblicata da The Wall Street Journal, si è diffusa in maniera rapida e in compagnia di non poca apprensione soprattutto nel mondo degli appassionati, compreso il nostro Paese.

Secondo l’autorevole quotidiano economico, che cita fonti vicine alle riunioni tenute nell’ambito del servizio di streaming, i suoi dirigenti stanno discutendo da qualche mese sulle possibili strategie per ottenere entrate proprio dai games, a oggi offerti gratuitamente sia per mantenere alta la fidelizzazione degli abbonati sia per attirare nuovi clienti.

L’iscrizione al portale infatti garantisce l’accesso illimitato a oltre 50 giochi esclusivi per dispositivi mobili, da La casa di carta: la scelta alla trilogia di Grand Theft Auto, fino a saghe altrettanto popolari come Stranger Things e Tomb Raider.

Le modalità prese attualmente in considerazione spazierebbero dall’addebito di un extra per alcuni titoli “più sofisticati” all’inserimento di annunci pubblicitari fino ai cosiddetti acquisti in-game e in-App. Non si escludono inoltre pacchetti di abbonamenti specifici che consentano di azzerare gli spot.

Finora la piattaforma aveva preferito evitare queste strade e tuttora non ci sono prospettive effettive di cambiamento, come sottolinea lo stesso WSJ. D’altro canto c’è da dire che negli scorsi mesi Netflix non ha esitato troppo di fronte all’aumento dei prezzi dei suoi abbonamenti e alla stretta sugli account condivisi, di certo scontentando una parte degli utenti, nonostante l’accesa competizione con agguerriti concorrenti come Amazon Prime.

Dunque un’analoga dinamica in chiave “economica” nel settore dei videogiochi probabilmente non strapperebbe troppi sorrisi. Allo stesso tempo, stando alle indiscrezioni, la sezione Netflix Games va assumendo sempre più la configurazione di un’autentica sala giochi completa e accessibile semplicemente attraverso i propri dispositivi.

Di sicuro recentemente il colosso dello streaming ha lasciato trapelare che la società sta lavorando a più di 10 giochi, tutti in fase di sviluppo presso i suoi studi interni. Tra questi non può mancare quello ispirato alla celebre serie sudcoreana dei record Squid Game.

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