Andrea Pezzi Foundation istituisce il premio artistico per i giovani
Essendo immersi in una società sempre più digitale, occorre riflettere sul significato delle nostre esistenze e delle nostre azioni all’interno di un sistema complesso. Valorizzare talenti e interrogarsi, attraverso l’arte, sull’identità e sul ruolo dell’essere umano oggi, al tempo della digital society.
È quello che si propone di fare la prima edizione dell’Apf Prize, il riconoscimento annuale dedicato ai giovani artisti lanciato proprio da Apf (Andrea Pezzi Foundation), realtà fondata nel 2023 e promossa e sostenuta da Andrea Pezzi, Cristiana Capotondi e Carlo de Matteo. Dopo il Festival dell’Umano, che Apf patrocina dal 2021 insieme a partner internazionali, la Fondazione ha deciso di estendere all’arte il suo impegno nella promozione di un movimento culturale basato sui principi dell’Umanesimo.
A spiegarne i valori fondanti è Cristiana Capotondi, presidente di Apf: «Comprendere cosa sia davvero l’essere umano, quale sia la motivazione che lo spinge a definirsi in un certo modo, a porsi in relazione con gli altri, avere un’idea del senso della propria vita, è fondamentale per vivere consapevolmente il processo della trasformazione digitale e delle innovazioni tecnologiche che sembrano poterci sostituire in tutte le nostre funzioni».
Maschile e femminile: la prima edizione di Apf Prize è dedicata alla fotografia
La prima edizione dell’Apf Prize, realizzata con il patrocinio dell’Accademia di Belle Arti di Brera, ha visto i giovani fotografi impegnati in una riflessione su “il maschile e il femminile”, indagati come dimensioni identitarie che appartengono a ogni essere umano, come archetipi che prescindono dalle distinzioni di genere.
«Con Apf Prize vogliamo sostenere l’arte, intesa come capacità di richiamare l’attenzione sulla necessità di uno sviluppo antropocentrico. Ogni anno proporremo particolari temi che definiscono l’identità umana e che gli artisti saranno chiamati a interpretare», ha spiegato Capotondi.
I vincitori dell’Apf Prize 2023
Il 13 dicembre, nell’Arena di Mint, una giuria ha proclamato i 3 vincitori della prima edizione.
Il primo premio è andato a Lorenzo Schena con l’opera Sole e Luna e che affronta il tema con la potenza degli archetipi, annullando il maschile e il femminile e tradendo con sapiente efficacia il senso del titolo; il secondo premio è andato a Gabriele Barbagallo e Sofia Salerno con l’opera Principi Fondamentali, lasciando un dubbio sulla natura stessa del soggetto; a Noemi Comi è stato assegnato il terzo premio con l’opera U-96, che parla di cliché di genere, culturali e ricordi personali, che portano la narrazione fotografica a un livello ulteriore al semplice scatto.