Culture

La vendetta delle muse: ribellione e gloria di donne straordinarie

Serena Dantini nel suo libro racconta il coraggio e la forza delle muse, donne che hanno cambiato la storia, trasformando il concetto di ispirazione da oggetto a protagonista attivo della propria narrazione
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10 dicembre 2023 Aggiornato alle 09:00

La vendetta delle muse, ultima pubblicazione di Serena Dandini edita dalla casa editrice britannica Harper Collins, va oltre la semplice narrazione dai tratti autobiografici, e offre ai lettori un affascinante viaggio nel mondo delle muse.

Se nell’antichità i poeti si rivolgevano loro per ottenere ispirazione, nel corso dei secoli il ruolo che inizialmente spettava alle dee è stato tramandato alle donne comuni. Amate, desiderate, abbandonate, venerate, ritratte in opere d’arte e celebrate in versi indimenticabili, queste donne sono state considerate per secoli oggetti meravigliosi, prive di personalità.

Con le sue 240 pagine il libro trascina invece i lettori e le lettrici attraverso le storie di donne straordinaria che, consapevoli o inconsapevoli, hanno assunto il ruolo di muse in epoche diverse, dalla Roma barocca alla frenetica Londra degli anni ’60, dalle ottocentesche rivoluzioni dell’America Latina alla scintillante Los Angeles degli anni ’70.

Il filo conduttore di questo viaggio è Marianne Faithfull, la musa dell’autrice stessa negli anni dell’adolescenza, una figura che ha pagato a caro prezzo la sua libertà, diventando un simbolo di resistenza. La sua storia si intreccia con quelle di altre donne coraggiose, come Anita Garibaldi, l’eroina di guerra che richiama nella mente dell’autrice le immagini delle contemporanee donne iraniane, e Colette, che ha riconquistato l’autonomia artistica sottrattale dal marito.

Lungo le sue pagine, il libro esplora anche la vita di scienziate come Sophie Germain, Ada Lovelace, Nettie Stevens e Heady Lamarr, che hanno contribuito in modo significativo al progresso scientifico, ma che spesso sono state espropriate dei loro meriti, attribuiti invece ai colleghi maschi.

Alcuni capitoli sono dedicati al racconto di muse dalle storie più tragiche, come la scultrice Camille Claudel e la fotografa Dora Marr, insieme a figure magistrali come Alma Mahler e Gala, donne che hanno navigato in acque di spregiudicatezza e ambizione.

Una particolare attenzione viene anche riservata al concetto di autonomia attraverso la storia di Artemisia Gentileschi, un’artista che ha compiuto una vera e propria rivoluzione diventando imprenditrice di se stessa in un’epoca in cui alle donne era a stento permesso dipingere.

Il lavoro di Serena Dandini offre un’occasione di riscatto a queste donne straordinarie, dando voce alle loro esistenze esaltanti o commoventi, capaci di suscitare in chi legge ardori di indignazione o ispirare nobili sentimenti. L’autrice presenta una prospettiva rivoluzionaria, un atto di ribellione che restituisce alle muse umanità e complessità, celebrando la loro capacità di ispirare ed emozionare.

Nel complesso, La vendetta delle muse si configura come un inno alle donne straordinarie che hanno segnato la storia, riconoscendone finalmente il merito e consentendo loro di diventare protagoniste indiscusse alla propria narrazione.

Attraverso uno sguardo attento alle vite di queste muse, Dandini offre un contributo significativo alla comprensione e alla celebrazione del ruolo delle donne nella storia e nella società.

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