Bambini

Comunità di energia rinnovabile: quando l’unione (dei vicini) fa la forza!

Nel nostro Paese sbocciano le comunità energetiche, gruppi di cittadini, Enti e imprese che producono e scambiano energia pulita. Ma come funzionano?
Tempo di lettura 4 min lettura
2 dicembre 2023 Aggiornato alle 09:00

Ci sono parole che mi piacciono proprio tanto. Se poi si tengono per mano mi piacciono ancora di più. Una parola bellissima è comunità. Una comunità non è solo un insieme di persone. È un insieme di persone che si prendono cura le une delle altre. Comunità è una squadra ma senza partita, senza vincitori né vinti.

Un’altra parola bellissima è energia. L’energia è forza, è vita, è slancio. L’energia ci fa fare i salti e le capriole. L’energia ci permette di accendere la luce e i termosifoni.

Una terza parola bellissima è rinnovabile. Si dice di una cosa che può rinascere infinite volte e ricominciare. I suffissi -abile o -ibile si attaccano ai verbi e li trasformano in aggettivi. Tutti quelli che finiscono in -abile e -ibile, come a esempio rinnovabile, portano in sé il semino del possibile, la speranza di un sogno che si realizza. Di un sogno, appunto, realizzabile.

Se si danno la mano, queste tre parole diventano: comunità di energia rinnovabile. Ma cos’è una comunità di energia rinnovabile? È un gruppo di vicini di casa costituito da persone, aziende e imprese piccole e grandi e da Enti pubblici come scuole, parrocchie, palestre, ecc, che non si limitano a condividere lo spazio di un quartiere ma anche una cosa importantissima: l’energia. E non energia a caso: energia rinnovabile, pulita.

Quando è scoppiata la guerra in Ucraina, ci siamo resi conto di quanto i Paesi dipendono gli uni dagli altri per sopravvivere, per avere materie prime o energia. In quel momento ci siamo resi conto che la maggior parte del grano che mangiavamo veniva dall’Ucraina e che gran parte dell’energia fossile - cioè il petrolio e il gas - la importavamo dalla Russia.

Come se non bastassero le guerre, il pianeta Terra ci sta mandando chiari segnali di SOS: allagamenti, incendi, trombe d’aria, terremoti e molto altro. La Terra chiama e noi dobbiamo avere il coraggio di rispondere, e di farlo in fretta. Uno dei modi con cui dobbiamo prendercene cura è privilegiare le energie rinnovabili a quelle fossili, che non sono infinite e sono super-inquinanti.

Le energie rinnovabili sono di tanti tipi. C’è l’energia solare, che viene dai raggi del sole e che può fornirci sia luce sia acqua calda. C’è l’energia eolica che viene dalla forza del vento. C’è l’energia idroelettrica che approfitta della potenza dell’acqua in caduta per creare energia elettrica. C’è poi l’energia geotermica che sfrutta il calore della terra.

Come ti dicevo, una comunità energetica rinnovabile è un gruppo di persone, imprese ed Enti pubblici che decide di collaborare per autoprodurre, cioè produrre da sé e per sé, dell’energia rinnovabile. L’energia prodotta da una comunità energetica rinnovabile può essere immagazzinata, scambiata oppure venduta.

All’interno di questo gruppo di vicini di casa c’è chi produce energia: loro si chiamano produttori, o producers in inglese. Poi ci sono quelli che non producono ma consumano e basta: non a caso si chiamano consumatori o consumers. Infine c’è una via di mezzo, i prosumer: quelle persone che hanno dei piccoli impianti di produzione di energia destinata al loro consumo personale ma che possono mettere in comune.

I vantaggi delle comunità energetiche rinnovabili sono tanti. Innanzitutto, l’energia che viene prodotta e usata arriva da fonti rinnovabili, che fanno molto meno male all’ambiente delle energie fossili. L’energia prodotta sul posto costa sempre meno di quella che viene da lontanissimo e questo, dopo l’inverno di bollette pazze dell’anno scorso, è davvero una bella notizia. E poi c’è un importante beneficio sociale: condividendo l’energia, i membri delle comunità imparano a essere responsabili gli uni verso gli altri, anche nei confronti di chi non può produrre energia.

In Italia ci sono a oggi una sessantina di comunità energetiche. La Commissione europea ha appena approvato un decreto del governo italiano con il quale il nostro Paese spera di stimolare i cittadini a unirsi in comunità energetiche intorno a scuole, stadi e altri edifici che si potrebbero trasformare in impianti di produzione.

Per trovare la comunità energetica più vicina a casa tua, c’è una mappa che i tuoi genitori possono consultare. Apri la porta di casa e guardati intorno: dove pensi che potrà sbocciare la tua comunità?

Leggi anche
sostenibilità
di Giacomo Talignani 4 min lettura
Rinnovabili
di Ilaria Marciano 4 min lettura