Bambini

Save The Children: il 73% dei giovani tra i 6 e i 17 anni ha navigato ogni giorno su internet

Secondo l’Atlante dell’infanzia della Ong, il numero dei minori che si connette in rete è in crescita, ma si abbassa l’età media. La navigazione dura circa 6 ore, principalmente su smartphone per scambiarsi messaggi
Credit: Igor Omilaev 
Tempo di lettura 3 min lettura
29 novembre 2023 Aggiornato alle 09:00

In Italia, negli ultimi 2 anni, il 73% dei minori tra i 6 e i 17 anni ha navigato ogni giorno su internet, ma il 42% di loro è esposto agli schermi digitali già tra gli 11 e i 15 mesi di vita. I dati raccolti dal XIV Atlante dell’Infanzia (a rischio) - Tempi Digitali di Save The Children fotografa una situazione in cui aumenta il numero di bambini che usano internet tutto il giorno mentre si abbassa l’età media.

La navigazione, che dura in media 6 ore al giorno, avviene prevalentemente tramite smartphone. Scambiarsi messaggi istantanei è il principale utilizzo (93%), ma aumentano coloro che usano il cellulare per guardare video (84%), per i videogiochi (72,4%) e per frequentare i social media (79%), con Facebook in drastico declino mentre avanzano Instagram, TikTok e Snapchat. Il 37% dei 14-17enni, poi, usa Internet per leggere riviste e giornali online o sfrutta i social come canali di informazione. Le piattaforme sono anche utilizzate per fare attivismo: il 29% dei più giovani li usa abitualmente per esprimere opinioni su temi sociali e politici.

Proprio secondo Brighton Kaoma, direttore globale dell’iniziativa Sustainable Development Solutions Network Youth delle Nazioni Unite, «La tecnologia, e specialmente i social media, hanno reso l’attivismo più forte grazie alla loro capacità di diffondere conoscenza e informazioni». Tuttavia, gli esperti osservano che il gioco online e l’utilizzo dei social media possono anche avere effetti negativi sul benessere dei minori e degli adolescenti, tanto che oggi si parla di “dipendenza da internet”.

Secondo un recente studio internazionale condotto dall’Istituto Superiore di Sanità, in Italia le ragazze e i ragazzi di 11, 13 e 15 anni che mostrano un uso problematico dei social media sono il 13,5%. Tra questi, 1 ragazza su 2 e 1 ragazzo su 3 dichiara di aver fallito nel tentativo di passare meno tempo online.

I comportamenti a rischio di dipendenza da social media o da gioco online sono correlati a un aumento dell’ansia sociale, della depressione e dell’impulsività, nonché a una peggiore qualità del sonno e a un rendimento scolastico scarso. Per rispondere a queste problematiche, 87 strutture sanitarie pubbliche e 16 private si sono dotate di servizi di assistenza ai minori che soffrono di dipendenze da internet.

L’accesso alla rete è inoltre segnato da profonde disuguaglianze. Nonostante le quasi 6 ore giornaliere trascorse in media su internet, nella mappa europea sulle competenze digitali dei 16-19enni, l’Italia si posiziona quart’ultima: la quota di giovanissimi con scarse o nessuna competenza è del 42%, contro una media europea del 31%. Secondo il report, infatti, la connettività in Italia si è sviluppata in ritardo e con ampie differenze territoriali che contribuiscono ad aumentare il divario di competenze nell’uso del digitale tra i giovanissimi.

«È fondamentale ridurre le diseguaglianze e agire affinché i ragazzi acquisiscano le competenze digitali necessarie: la tecnologia può e deve essere una grande opportunità di sviluppo e di democrazia, ma va resa universale e utilizzata secondo regole condivise, altrimenti rischia di acuire le diseguaglianze e creare un esercito di esclusi» ha detto Daniela Fatarella, direttrice generale di Save the Children.

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