Ambiente

Conoe: raccolte 80.000 tonnellate di oli esausti

Il recupero di 280.000 tonnellate per la produzione di biodiesel produrrebbe un risparmio di 170 milioni di euro: le stime del Consorzio Nazionale presente a Ecomondo
Credit: Dan cristian padure 
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9 novembre 2023 Aggiornato alle 18:00

Il Consorzio Nazionale per il Recupero e il Riciclo degli Oli Vegetali Esausti (Conoe) ha fatto il suo ingresso alla 26° edizione di Ecomondo, l’evento dedicato alla transizione ecologica e all’economia circolare. Proprio alla Fiera di Rimini, il Conoe ha presentato le sue iniziative e il suo impegno nella raccolta e nel trattamento degli oli e dei grassi vegetali e animali esausti.

Nel corso del 2022, per esempio, ha raggiunto un traguardo significativo, raccogliendo 80.000 tonnellate di oli esausti, principalmente provenienti da attività professionali; di queste, il 90% è stato destinato al recupero nella produzione di biodiesel.

Un successo che evidenzia l’importanza dell’operato del Consorzio nel ridurre gli impatti ambientali e promuovere l’economia circolare, soprattutto considerando che il 38% dei rifiuti generati proviene dal settore professionale e il 62% da attività domestiche.

Un momento chiave dell’evento è stato quello dedicato al confronto tra gli e-fuel e i biocarburanti, tema centrale di uno studio recentemente condotto dal Conoe: secondo le stime, la destinazione di 280.000 tonnellate di olio esausto italiano per la produzione di biodiesel potrebbe tradursi in un risparmio economico di circa 170 milioni di euro.

Specchio del risparmio economico, la tutela degli ecosistemi: è infatti stato sottolineato il grave impatto ambientale derivante dallo smaltimento scorretto di oli vegetali esausti, con 1 chilogrammo di olio in grado di inquinare una superficie d’acqua di 1.000 metri quadrati (con il conseguente costo di depurazione delle acque).

L’impegno del Conoe

In un mondo ormai sempre più digitalizzato, il Conoe si impegna a essere all’avanguardia nello sviluppo di strumenti informatici innovativi per gestire la filiera di oli esauriti e raccogliere i dati sulle quantità di prodotti immesse al consumo e la quantità di rifiuti gestiti.

In merito, Tommaso Campanile, presidente del Consorzio, ha dichiarato: «Il nostro impegno è in linea con l’articolo 178-ter del Decreto Legislativo 152/2006 nel quadro dei sistemi Epr – Extender Producer Responsability - aggiungendo che - la digitalizzazione ci consente di monitorar costantemente la catena di raccolta e recupero dei rifiuti, anticipando e affrontando situazioni critiche».

Il direttore del consorzio, Francesco Mancini, ha spiegato che «Il Conoe sta sviluppando una piattaforma digitale avanzata che supporterà le imprese coinvolte nel settore degli oli esauriti, migliorando la tracciabilità e fornendo dati più accurati sull’immesso al mercato e sul ciclo degli oli post consumo in Italia. Questo progetto rappresenta un importante passo avanti verso una gestione più efficiente e sostenibile».

L’impegno del Conoe non è circoscritto alla gestione degli oli esausti: ci sono anche accordi territoriali con diverse città italiane per promuovere l’economia circolare e migliorare le pratiche di recupero degli oli, grazie anche alla collaborazione con operatori portuali per proteggere il mare attraverso campagne di sensibilizzazione.

Una sfida che investe anche nelle generazioni future: il Consorzio, infatti, riconosce il ruolo centrale delle scuole nell’educare i giovani e i giovanissimi sull’importanza della gestione dei rifiuti. E, proprio in quest’ottica, a Ecomondo è stato creato uno proprio per ragazzi e ragazze, che sono stati coinvolti attivamente in un confronto costruttivo e innovativo.

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