Diritti

Italia: il fumo diminuisce, lo svapo è in aumento

Lo rivela il nuovo rapporto Health at a Glance dell’Ocse: i tassi dell’uso di tabacco giornaliero sono diminuiti in 31 dei 35 Paesi con dati disponibili sulle tendenze temporali. L’uso delle sigarette elettroniche è in crescita
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Chiara Manetti
Chiara Manetti giornalista
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9 novembre 2023 Aggiornato alle 14:00

Le persone che fumano tabacco sono sempre meno, ma il vaping è in aumento in molti Paesi: la percentuale di utilizzatori regolari di prodotti per il vaping, tra il 2016 e il 2021, mostra che l’uso delle sigarette elettroniche, nate con l’obiettivo di fornire un’alternativa al consumo di tabacchi lavorati, è aumentato in circa due terzi dei Paesi Ocse con dati disponibili ed è anche più comune tra i giovani (6,1% contro il 3,2% complessivo).

Lo rivela il nuovo rapporto Health at a Glance dell’Organization for Economic Co-operation and Development (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico), che fornisce una serie completa di indicatori sulla salute della popolazione e sulle prestazioni del sistema sanitario tra i membri dell’Ocse, che sono 38 e includono Paesi come l’Italia, l’Australia, la Francia e il Giappone. Emerge che, tra il 2016 e il 2021, meno persone fumano tabacco, ma lo svapo è in aumento in molti Paesi, tra i quali l’Italia.

L’organismo riporta che “stili di vita non salutari e ambienti inadeguati causano la morte prematura di milioni di persone. Il fumo, l’uso nocivo di alcolici, l’inattività fisica e l’obesità sono la causa principale di molte patologie croniche”. L’Organizzazione Mondiale della Sanità stima che il fumo da tabacco uccida ogni anno 8 milioni di persone nel mondo e che più di 1,2 milioni di questi decessi siano dovuti al fumo passivo. Circa 65.000 riguardano i bambini. Secondo l’Oms “le emissioni delle sigarette elettroniche contengono tipicamente nicotina e altre sostanze tossiche dannose per gli utenti e i non utenti esposti agli aromi”, e alcuni prodotti “che dichiarano di essere privi di nicotina”, al contrario, la contengono.

La percentuale di fumatori giornalieri include la popolazione di 15 anni e più che dichiara di fumare tabacco ogni giorno. I dati per l’Italia comprendono sia i fumatori quotidiani sia quelli occasionali. La percentuale di utilizzatori regolari di prodotti per il vaping si riferisce agli over 15 che dichiarano di farne uso almeno mensilmente, con o senza nicotina.

Secondo i dati raccolti, nonostante il tasso di fumo giornaliero continui a diminuire nella maggior parte dei Paesi Ocse, in media il 16% delle persone di età pari o superiore ai 15 anni fuma ancora quotidianamente. In Italia la percentuale è pari al 19,1%, è superiore alla media Ocse.

Nell’ultimo decennio, i tassi di fumo giornalieri sono diminuiti in 31 dei 35 Paesi Ocse con dati disponibili sulle tendenze temporali. In media, sono scesi dal 20,6% nel 2011 al 15,9% nel 2021. Le riduzioni sono state maggiori in Norvegia, Estonia e Irlanda (superiori a 8 punti percentuali), mentre sono state minori in Italia, Messico, Ungheria e Slovenia (inferiori a 2 punti percentuali). I tassi di fumo sono leggermente aumentati nella Repubblica Slovacca, in Lussemburgo e in Turchia (di 2 punti percentuali). Tra i Paesi in via di adesione e i Paesi partner, i tassi di fumo sono diminuiti notevolmente in Perù, ma sono aumentati leggermente in Indonesia. I valori sono superiori al 25% in Francia e Turchia, ma anche in Cina, Bulgaria e Indonesia: nella maggior parte di questi Paesi i tassi sono rimasti invariati.

Mentre il fumo da tabacco è in calo nella maggior parte dei Paesi, l’uso regolare di prodotti per sigarette elettroniche è in aumento, anche se i tassi di vaping rimangono bassi. In 32 Paesi dell’Ocse, nel 2021 il 3,2% delle persone di età pari o superiore a 15 anni faceva regolarmente uso di prodotti per lo svapo. I tassi più alti sono stati registrati in Estonia e Nuova Zelanda (oltre l’8%) e i più bassi in Svezia, Cile e Austria (inferiori all’1%).

Tra il 2016 e il 2021, l’uso regolare di prodotti per il vaping è aumentato in 11 dei 16 Paesi Ocse con dati disponibili sulle tendenze temporali. Gli aumenti maggiori si sono registrati in Nuova Zelanda e in Estonia (oltre 6 punti percentuali). Allo stesso tempo, il vaping regolare è diminuito in 5 Paesi Ocse, con la riduzione maggiore in Finlandia (4,8 punti percentuali). Il vaping è una pratica diffusa tra i giovani: in media, nei Paesi Ocse, il 6,1% delle persone di età compresa tra i 15 e i 24 anni ha utilizzato prodotti per il vaping nel 2021. I tassi più alti si registrano in Estonia e Nuova Zelanda (oltre il 20% nel 2022).

Alcuni Paesi dell’Ocse hanno annunciato piani per ridurre l’uso di sigarette elettroniche: l’Australia ha recentemente introdotto un divieto su quelle monouso e usa e getta, delle restrizioni sugli aromi e i colori e reso disponibili quelle con nicotina solo su prescrizione medica come aiuto per smettere di fumare. La Francia ha annunciato lo stop delle sigarette elettroniche usa e getta, mentre in Belgio ne è stata vietata la vendita online. In Italia, dal 2013, il divieto di vendita delle sigarette elettroniche con presenza di nicotina è stato innalzato da 16 a 18 anni.

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