Ambiente

In Europa c’è un tesoro di alberi “nascosti” da preservare

Uno studio danese indaga, grazie all’AI, la presenza di alberi fuori dalle foreste, che valgono quasi un miliardo di tonnellate di biomassa. E svolgono un’importante funzione di assorbimento della CO2
Credit: CHUTTERSNAP  

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2 novembre 2023 Aggiornato alle 20:00

Sono ovunque, ma spesso ci dimentichiamo di loro.

Si trovano agli angoli delle nostre strade, incastrati tra agglomerati di periferia, nascosti lungo le vie che ogni giorno percorriamo per andare al lavoro.

Eppure, messi tutti insieme, quei singoli alberi sono una foresta che vale un miliardo di tonnellate di biomassa e che troppo spesso trascuriamo.

Una ricerca appena pubblicata su Science Advances da ricercatori dell’University of Copenhagen mostra proprio questo: un numero enorme di alberi, spesso trascurato o non preso in considerazione anche nei modelli di stoccaggio della CO2, che è presente nelle aree urbane, rurali o agricole di tutta Europa.

Usando l’intelligenza artificiale, l’imaging satellitare e una nuova mappatura basata sempre sull’AI e in grado di tracciare biomassa e stoccaggio, gli esperti hanno appunto individuato circa un miliardo di tonnellate di biomassa nascosta.

Il punto, spiegano i ricercatori, è ricordare che le foreste non sono l’unica arma in termini di assorbimento del carbonio o di benefici ecosistemici: anche i tanti alberi presenti e dissipati nei vari angoli d’Europa hanno un prezioso valore e svolgono un ruolo importante.

Per questo la ricerca del Dipartimento di Geoscienze e Gestione delle Risorse Naturali dell’University of Copenaghen si focalizza proprio sul conteggio degli alberi al di fuori delle foreste, per un totale individuato di “15 milioni di ettari di copertura arborea al di fuori delle aree boschive in tutto il continente”.

Il ricercatore Martin Brandt ricorda che «ci sono moltissimi alberi nelle aree di villeggiatura e nelle città che non vengono inclusi quando vengono compilati gli inventari nazionali delle risorse forestali. Il nostro studio mostra che esiste un potenziale nascosto in relazione allo stoccaggio del carbonio oltre le foreste che dovrebbero essere incluse nei modelli climatici e negli inventari delle biomasse».

Secondo lo studio Paesi Bassi, Regno Unito, Irlanda e Danimarca hanno la percentuale più alta di copertura arborea al di fuori delle aree forestali e le terre olandesi sono al primo posto con quasi il 25% della copertura arborea del Paese al di fuori delle foreste, l’8% della quale cresce nelle città.

Discorso diverso invece per l’Italia che ha grandi aree boschive - il 38,6% - e una percentuale più bassa, seppur significativa, di copertura arborea fuori dalle foreste (il 7,5%).

In generale però, ricorda Brandt, il “tesoro” degli alberi nascosti nelle città ha un valore soprattutto per gli Stati con meno boschi a disposizione.

«Nei Paesi europei con molte grandi aree boschive, gli alberi al di fuori delle foreste non fanno molta differenza. Ma in Paesi come Danimarca, Paesi Bassi, Regno Unito e Irlanda, le cui risorse forestali non sono enormi, questi alberi svolgono un ruolo importante nella biodiversità, microclima, habitat, valori paesaggistici e cicli idrologici».

«La qualità dei risultati della nostra intelligenza artificiale si avvicina molto a quella delle immagini satellitari, che sono molto costose da produrre nella scala qui analizzata. La nostra mappatura degli alberi al di fuori delle foreste ha una precisione del 92,4%», ricorda anche la dottoranda Siyu Liu, prima autrice dello studio.

Infine, secondo gli esperti «mappature con questo livello di precisione e dettaglio non erano mai state possibili finora. Si tratta di un progresso che renderà più semplice il monitoraggio delle nostre foreste e della biomassa in futuro e anche la loro protezione».

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