Culture

3 libri per onorare le streghe di ieri e di oggi

Eretiche. Contro natura. Ribelli. Indomabili. Tremate, tremate: le streghe son tornate. Ma sono mai davvero andate via?
Credit: Erik Mclean

Dal Malleus Maleficarum che nel 1487 insegnava a riconoscerle e perseguitarle, passando per processi che hanno visto almeno 60.000 donne bruciare sul rogo fino a oggi, la figura della strega è sempre stata funzionale al mantenimento dell’ordine patriarcale globale. Non solo: la caccia alle streghe, ha scritto la giornalista di Le Monde Mona Chollet nel suo Streghe, storie di donne indomabili dai roghi medievali a #Metoo, “ha contribuito a forgiare il nostro mondo. Se non ci fosse stata, vivremmo probabilmente in una società molto diversa”.

Lo spauracchio della stregoneria e la lotta per estirparla non sono stati solo un modo per schiacciare chi era troppo indipendente rafforzando la sottomissione femminile, ma anche la chiave per sottrarre alle donne i saperi di guarigione e controllo del corpo (in particolare contraccezione e aborto) e, sostiene Silvia Federici, per preparare la società alla divisione sessista dei lavori, voluta e rafforzata dal capitalismo. Misoginia, sessismo, paura della diversità, potere, controllo: tutte queste forze si sono intrecciate per rafforzare il dominio sulle donne attraverso l’identificazione di capri espiatori che servissero da monito per chi pensava di uscire dai ruoli precostituiti.

“Siamo le nipoti delle streghe che non siete riusciti a bruciare” dice un celebre slogan femminista. Per questo, mentre si avvicina la notte più spooky dell’anno e migliaia di persone travestite da Barbie stanno per riversarsi tra strade e locali, noi vogliamo celebrare la festa in cui i confini tra il mondo dei vivi e quello degli spiriti si fa più sottile e in cui è possibile sentire, potente, la magia onorando queste donne che hanno pagato, con la vita o con la paura, la loro libertà. Come? Suggerendoti 3 libri sulle streghe per ricordare quelle di ieri, e di oggi.

Il mostruoso femminile, Jude Ellison S. Doyle, 304 p., 18€

Il patriarcato, il controllo della femminilità fatto sistema, della donna ha sempre avuto paura. Per questo, ha dovuto descriverla come mostruosa, demonizzandone il ruolo generativo nell’incapacità di eliminarlo o assimilarlo e relegando chi non si conformava ai modelli imposti alla marginalità.

Jude Ellison S. Doyle ripercorre nelle figure di figlie, mogli e madri i modi in cui questa donna-mostra è stata creata e narrata, in un viaggio tra mito, letteratura, cronaca nera e cinema horror, per ridisegnare la storia della “natura selvaggia della femminilità” proprio a partire da chi quella natura ha tentato di dominare. E che, messo di fronte all’impossibilità di controllarla, ne ha fatto la cosa più lontana dall’uomo che riuscisse a pensare, qualcosa che “umano” non era nemmeno più.

Io, Tituba strega nera di Salem, Maryse Condé, Giunti Editore, 224 p., 13€

È impossibile non aver mai sentito il nome Salem. C’è un motivo, o meglio ce ne sono 19: le persone condannate a morte per stregoneria che in questa remota cittadina del Massachusetts furono bruciate durante i più famosi processi alle streghe della storia, che a partire dal 1692 riguardarono 144 persone, 54 delle quali confessarono.

Tra le accusate c’era Tituba, schiava di origine caraibica, la cui colpa sarebbe stata non solo quella di essere una strega, ma di aver istigato le donne e le fanciulle bianche a fornicare col Maligno. Questo romanzo è la sua storia, in cui la caccia alle streghe, la misoginia e la schiavitù si intrecciano in un racconto potente ed evocativo.

Weyward, Emilia Hart, Fazi Editore, 406 p., 20€

Altha, Violet, Kate. Tre donne diverse, lontane nel tempo, nelle storie, negli orizzonti. Eppure così simili. Sono tre donne nelle cui vene scorre lo stesso sangue, legate da un cognome, da luoghi e da un segreto che attraversa le generazioni.

Il romanzo di Emilia Hart ne ripercorre le esperienze, profondamente diverse ma ugualmente segnate dall’ingiustizia e dalla rivalsa. Non solo: ne intreccia i destini per mostrare, attraverso un racconto che si dipana per oltre 500 anni, come la caccia alle streghe non sia mai finita e come a ripetersi eternamente identici, generazione dopo generazione, siano il dominio e la violenza maschile sulle donne. Soprattutto, però, ci ricorda il valore, potente e salvifico, della sorellanza.

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