Diritti

Parte Agenda Sud: la priorità a 245 scuole in difficoltà

Il piano annunciato a giugno dal ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha preso forma. L’obiettivo: contrastare la dispersione scolastica, soprattutto nel Mezzogiorno, e ridurre i divari tra Nord e Sud
Credit: Anastasia Shuraeva 
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9 ottobre 2023 Aggiornato alle 18:00

Il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara l’aveva annunciato da Catanzaro, il 9 giugno: «Oggi, da una terra straordinaria come la Calabria, lanciamo un messaggio al Mezzogiorno e a tutta l’Italia. È inaccettabile continuare a leggere report sulla scuola che danno risultati tanto diversi tra il Sud e il resto del Paese. Il Pnrr è già intervenuto con risorse importanti ma noi oggi andiamo oltre, con una strategia per il contrasto della dispersione scolastica».

Valditara stava presentando l’Agenda Sud, un progetto del ministero che punta a “superare il divario territoriale tra Nord e Sud Italia, garantendo pari opportunità d’istruzione agli studenti su tutto il territorio nazionale”, spiega il Mim sul sito. “L’obiettivo è combattere la dispersione scolastica fin dalla Scuola primaria, con interventi mirati sugli istituti del Mezzogiorno”. Oggi l’Agenda Sud ha ufficialmente preso il via.

Per prima cosa, il programma vuole occuparsi delle 245 realtà scolastiche più a rischio abbandono, individuate esaminando gli esiti delle prove Invalsi, che hanno registrato maggiori difficoltà nelle scuole del Sud rispetto agli istituti del Nord. Tra queste, anche 4 scuole del primo ciclo di Caivano, il comune della città metropolitana di Napoli da cui, in seguito alle violenze sessuali ai danni di due minorenni, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni aveva annunciato di aver firmato il decreto Agenda Sud.

In quell’occasione Valditara aveva spiegato che il piano avrebbe stanziato «265 milioni e mezzo di euro per oltre 2.000 scuole del Mezzogiorno». Tra loro, i 245 istituti del Sud Italia, 123 secondari e 122 primari, «avranno un’attenzione particolare». Prevista «una formazione specifica per i docenti, con azioni di sostegno sociale e psicologico ai ragazzi appartenenti ai contesti più fragili, anche per supplire alla mancanza degli assistenti sociali».

In totale, secondo quanto previsto da Agenda Sud, i fondi verranno stanziati in quattro filoni, spiega il Sole 24 Ore: 34,3 milioni di euro andranno ai 245 istituti prioritari (fondi che provengono per metà dal Pnrr e per metà dal Pon, il Programma Operativo Nazionale finanziato dai Fondi Strutturali Europei), che otterranno ciascuno un finanziamento da 140.000 euro; altri 31 milioni per questi 245 istituti per garantire del personale aggiuntivo nelle materie di base (per esempio italiano, matematica e inglese) e altri 12 milioni di euro stanziati dal “decreto Caivano”, emanato il 30 agosto 2023, che avranno lo scopo di attivare incarichi temporanei di personale amministrativo, tecnico e ausiliario a tempo determinato fino al 31 dicembre.

L’Agenda Sud prevede anche un sostegno da 184 milioni alle restanti 1.906 primarie che sorgono nel Mezzogiorno. Più 15 milioni destinati a un progetto sperimentale che trasformi le scuole in presìdi per monitorare lo sviluppo del territorio.

Il decreto prevede anche una serie di provvedimenti e meccanismi di controllo del rispetto dell’obbligo scolastico: nell’ipotesi di dispersione assoluta (che si verifica quando un minore non è mai stato mai iscritto a scuola nonostante l’ammonimento) una pena fino a 2 anni di reclusione; in quella di abbandono (il minore è iscritto, ma fa un numero di assenze tale da eludere l’obbligo scolastico) la pena prevista è fino a 1 anno, oltre alla perdita del diritto di percepire l’assegno di inclusione.

Paola Frassinetti, Sottosegretaria di Stato del ministero dell’Istruzione e del Merito, ha dichiarato all’agenzia Adnkronos che «oltre 1.2000.000 lavoratori» avrebbero beneficiato di «azioni inconfutabili e concrete come il rinnovo del contratto nazionale dei docenti con condizioni migliorative». Sulla necessità di formare i docenti, «sono stati definiti nuovi percorsi di formazione iniziale, che assicurano un’alta formazione disciplinare e pedagogica e l’omogeneità su tutto il territorio nazionale è garantita da un rigoroso sistema di accreditamento e monitoraggio affidato all’Anvur (Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca, ndr). Abbiamo anche introdotto misure per valorizzare l’esperienza professionale maturata dai docenti con rapporti di lavoro a tempo determinato».

Per quanto riguarda la dispersione scolastica, «sono state emanate Linee guida per l’orientamento, volte a contrastare anche l’abbandono e istituito figure professionali quali il docente tutor e il docente orientatore, con un investimento di 150 milioni di euro, attuando così una strategia mirata al superamento delle difficoltà frutto di diseguaglianze di natura sociale e territoriale. E ulteriori investimenti sono stati destinati alle regioni del Mezzogiorno attraverso il Piano Agenda Sud».

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