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Lettore di Montanelli a soli 6 anni. Chi è Giuseppe Valditara?

Classe ‘61, milanese e docente di diritto romano. Breve biografia del neoministro dell’Istruzione
Credit: ANSA/GIUSEPPE LAMI
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26 ottobre 2022 Aggiornato alle 20:00

Una vita tra cattedra e politica. Giuseppe Valditara è il nuovo ministro dell’Istruzione.

Nato nel 1961 a Milano, Valditara è figlio di un ex partigiano e di un’insegnante. Si diploma al Berchet (uno dei licei più prestigiosi di Milano) per poi laurearsi in Giurisprudenza e diventare docente di diritto romano all’Università di Torino. La sua passione per lo studio risale già all’infanzia, come testimonia un aneddoto che lo vuole capace di divorare in un solo giorno il volume “La storia di Roma” di Montanelli all’età di soli sei anni.

Col tempo allo studio affianca l’attività politica. Con il giurista e ideologo leghista Gianfranco Miglio contribuisce a scrivere la bozza di Costituzione federale della Lega.

A fine anni Novanta collabora inoltre con la Regione Lombardia alle commissioni su federalismo e autonomia ed è membro del comitato scientifico della rivista ‘Federalismo e Libertà’. Il suo primo incarico istituzionale risale al 2000, anno in cui diviene assessore all’Istruzione per la provincia di Milano.

L’anno successivo abbandona i padani e trasloca in Alleanza nazionale che lo elegge al Senato.

Valditara vi rimane fino al 2013, seguendo nel frattempo Gianfranco Fini in Futuro e libertà quando quest’ultimo litiga con Berlusconi. Anche nella sua attività parlamentare si occupa di scuola.

È relatore della legge Gelmini, una riforma scolastica che scatena proteste soprattutto a causa dei tagli imposti al settore. Sostiene inoltre la necessità di mandare al più presto in pensione gli insegnanti anziani per stabilizzare precari e giovani.

Nel frattempo fonda il think tank Lettera 150 e, dopo la mancata rielezione nel 2013, si riavvicina alla Lega tornando a occuparsi di università nel 2018 come capo dipartimento del Miur, con il ministro Marco Bussetti.

Nel 2022 diventa consigliere politico di Salvini che lo vuole al ministero dell’Istruzione (rinominato Istruzione e merito). Le sue prime parole dopo la nomina sono: «Aver coniugato Istruzione e merito è un messaggio politico chiaro». Seguiranno i fatti.

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