Economia

RePowerEu Italia: individuati 16 interventi problematici

Il valore delle misure segnalate dalla Commissione Ue ammonta a 2,85 miliardi di euro; richiesti chiarimenti sui progetti Tyrrhenian Link e Sa.Co.I.3
Credit: EPA/JULIEN WARNAND
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6 ottobre 2023 Aggiornato alle 14:00

Procede il confronto tra il Governo italiano e la Commissione europea sul piano RePowerEu, il piano lanciato a maggio 2022 per far fronte ai problemi energetici causati dall’invasione russa dell’Ucraina, evento che ha fatto capire all’Europa la necessità di realizzare un proprio approvvigionamento energetico, senza dipendere in maniera totale dal gas russo.

Il piano RePowerEu, dunque, si è posto diversi obiettivi, tra cui il risparmio di energia, la produzione di energia pulita e la diversificazione dell’approvvigionamento energetico degli Stati membri dell’Unione europea. In base ai rilievi preliminari fatti sul piano, svolti dalla Commissione europea, sono emerse alcune revisioni da fare. In particolare, nel capitolo aggiuntivo legato al piano RePowerEu per il Pnrr italiano sono 16 gli interventi problematici riscontrati, il cui valore complessivo ammonta a 2,85 miliardi di euro. Questa cifra rappresenta quasi il 15% del valore complessivo del programma per l’energia disegnato dal Governo italiano, ovvero 19,2 miliardi di euro.

La Commissione europea ha invitato l’Italia a puntare su obiettivi più ambiziosi esortando il nostro Paese a fermare la conversione delle raffinerie in bioraffinerie, che producono biocarburanti e altri prodotti provenienti da materie naturali rinnovabili, come i rifiuti o il legno, e svolgono, inoltre, un ruolo molto importante per implementare l’economia circolare.

L’investimento dedicato a questo progetto sarebbe di 300 milioni di euro. La Commissione europea, però, ha deciso di bocciare questa iniziativa sui biocarburanti proposta dall’Italia per ragioni tecniche e per le tempistiche.

Oltre a ciò, Bruxelles ha richiesto ulteriori chiarimenti su alcuni progetti in ballo, al fine di evitare il rischio del doppio finanziamento e, in particolare, ha richiesto un chiarimento per quanto riguarda la distinzione tra la parte finanziata dal piano RePowerEu e la parte finanziata dalla Banca europea per gli investimenti (Bei). Tra i progetti a cui si fa riferimento troviamo il Tyrrhenian Link e il Sa.Co.I.3.

Il Tyrrhenian Link è un progetto che coinvolge anche Terna e consiste nella costruzione di un doppio cavo sottomarino, che servirà per collegare la Sicilia e la Sardegna. Si tratta di un nuovo corridoio elettrico di circa 970 chilometri di lunghezza e 1.000 MW di potenza; tra i benefici: il miglioramento della capacità di scambio elettrico, dello sviluppo delle fonti rinnovabili e dell’affidabilità della rete, rafforzamento dell’hub energetico del Mediterraneo.

Il secondo progetto, il Sa.Co.I.3, prevede il rinnovo, l’ammodernamento e il conseguente potenziamento dello storico elettrodotto in corrente continua a 200 kV tra Sardegna, Corsica e Toscana, ovvero il Sa.Co.I.2. In particolare, si tratta della realizzazione di un collegamento in cavo Hvdc (High Voltage Direct Current) in corrente continua a 200 kV che collegherà le 3 aree con una capacità di trasporto complessiva fino a 400 MW.

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