Economia

Cosmesi: Lombardia prima Regione per fatturato

Nel 2022 il settore beauty ha toccato quota 13,3 miliardi, di cui due terzi provenienti dalle aziende lombarde (8,8), dove l’export è cresciuto del 21% rispetto a 2 anni fa
Credit: MART PRODUCTION 
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23 ottobre 2023 Aggiornato alle 10:15

Nonostante il 2022 abbia portato con sé diverse sfide da affrontare, il settore della cosmesi ha registrato a livello nazionale un fatturato di 13,3 miliardi di euro. Una cifra che segna il definitivo superamento della crisi pandemica, che ha pesato enormemente sui conti delle aziende beauty.

La seconda edizione dell’Osservatorio Cosmetica del Centro studi Assolombardo e di Cosmetica Italiana classifica la Lombardia come la Regione del settore cosmetico, dal momento che da sola ha fatturato nel 2022 8,8 miliardi di euro, pari a due terzi del valore italiano totale. Nel 2019, invece, registrava un valore della produzione di 7,8 miliardi di euro. Quest’anno, le stime prevedono che saranno superati i 9,5 miliardi, registrando così una crescita che potrebbe raggiungere il 20,9% rispetto al periodo pre-pandemia.

Ottimi risultati anche nell’export, dove la Lombardia segnala un incremento del 21% rispetto al 2021, con oltre 4 miliardi di euro di prodotti esportati. I 3 principali Paesi di destinazione dei prodotti italiani sono gli Stati Uniti con 731 milioni di euro, la Francia con 625 milioni e la Germania con 531 milioni. Tuttavia, mentre quest’ultima non è ancora riuscita a tornare ai livelli di export pre-pandemico, gli Usa rappresentano uno dei mercati con la maggior crescita del settore pari al 38,7%, secondi solo agli Emirati Arabi (+60,7%).

Crescono anche le altre Regioni italiane, pur rimanendo ben lontane dai numeri della Lombardia che, da sola, ospita quasi il 55% delle imprese. Il 10,5% si trova, invece, in Emilia Romagna, il 6,6% in Veneto e il 5,9% in Toscana. Non a caso è proprio il Capoluogo lombardo che ha ospitato, dal 26 settembre al 2 ottobre, la Milano Beauty Week: un evento di rilievo nazionale che ha rappresentato, come affermato dalla premier Meloni durante il convegno, «un palcoscenico privilegiato di uno dei settori trainanti del nostro Made in Italy». L’obiettivo è stato mettere al centro imprese e appassionati del comparto per dare spazio a eventi e attività incentrate su 4 temi particolarmente rilevanti per la cosmetica: innovazione, sostenibilità, inclusione ed emozione.

La cosmetica rappresenta, in effetti, un elemento quotidiano delle nostre vite, capace di mettere in contatto con la cultura della cura di sé stessi e del proprio benessere. Ogni giorno ci troviamo a utilizzare dei prodotti igienici o di make-up, saponi, profumi, creme idratanti per il viso o per il corpo. Questo comparto, però, è cambiato e sta cambiando negli anni a fronte di una maggiore consapevolezza e attenzione agli acquisti dei consumatori.

Nel 2022 a mostrare un incremento delle vendite sono stati soprattutto i rossetti e lucidalabbra (+ 23,4%), seguiti da solari, correttori e fard, complice un ritorno alla normalità dopo il lockdown che aveva drasticamente ridotto le occasioni di convivialità. Ciononostante, l’indagine di Klarna condotta a febbraio dello scorso anno, su 30.000 donne provenienti da Italia, Francia e Spagna, ha rivelato come la pandemia abbia modificato la percezione della nostra immagine, risvegliando un nuovo desiderio di cura del proprio corpo. I prodotti che le donne italiane, di tutte le età, dichiarano di utilizzare maggiormente sono quelli per la skin-care, a seguire quelli di make-up e per la cura della persona.

Crescono anche le linee di prodotti beauty naturali e sostenibili, che in Italia rappresentano il 25% del fatturato. Secondo il sondaggio di Klarna, tra le ragioni che spingono ad acquistare prodotti eco-friendly, una crescente attenzione per gli animali, cavie di numerosissimi marchi cosmetici, oltre all’interesse di utilizzare materie prime di qualità che siano salutari per il corpo. Tuttavia, molte perplessità rimangono circa la reale sostenibilità di tantissimi brand presenti sul mercato al punto che 4 donne su 5, di tutti e 3 i paesi analizzati, vorrebbero che le aziende fossero più trasparenti sui propri processi di produzione e il relativo impatto ambientale.

Un altro grande tema di innovazione per la cosmetica, come sottolinea la stessa Beauty Week milanese, è l’inclusione: prodotti che mirano a superare sempre di più le differenze di genere o del colore dell’incarnato dei consumatori. Ad aprire la strada è stata la collezione della cantante Rihanna Fenty Beauty che nel 2017 ha presentato ben 40 sfumature di fondotinta diverse con l’obiettivo di “far sentire incluse le donne di tutto il mondo” dato che “il make-up deve far divertire e non dovrebbe mai essere fonte di pressioni”.

A dimostrarlo anche la crescente varietà degli sponsor dei brand beauty che sfidano i canoni tradizionali accogliendo volti maschili e femminili dalle molteplici caratteristiche verso un’idea di bellezza dalle 1.000 sfaccettature. È proprio la capacità di innovarsi e adattarsi a una società in continua evoluzione il punto di forza delle aziende beauty.

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