Futuro

Space Economy: che cosa dice il report italiano

Un team di esperti ed esperte della Fondazione Leonardo-Civiltà delle Macchine, dell’Università La Sapienza e dell’Università Bocconi ha presentato il suo primo documento sull’industria spaziale italiana
Credit: NASA 
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3 ottobre 2023 Aggiornato alle 13:00

Il primo rapporto ufficiale sulle Space Economy, Space Industry e Space Law italiane rivela passi da gigante per l’industria spaziale italiana che, scavalcando le classifiche mondiali, si piazza terza in Europa.

Un rapporto che adesso sarà al vaglio di una commissione di 50 esperti del Ministero guidato da Urso. Al suo interno troviamo una dettagliata analisi economica del settore, i punti di forza della ricerca e delle politiche spaziali e soprattutto un quadro legislativo che propone interventi a sostegno dell’industria spaziale del Paese.

Il documento è stato consegnato al ministro da Luciano Violante, presidente della Fondazione Leonardo-Civiltà delle Macchine, dal presidente dell’Ecsl (European Centre for Space Law) e professore all’Università La Sapienza Sergio Marchisio e dalla direttrice di Space Economy Evolution Lab e professoressa all’Università Bocconi Simonetta Di Pippo.

Molti gli obiettivi che si pone il rapporto ma principalmente si punta alla crescita delle piccole e medie imprese che operano nello spazio, alla creazione di tecnologie spaziali all’avanguardia e alla creazione di società spin-off o start-up delle università italiane. Con l’apertura anche verso la possibilità di diminuire o azzerare totalmente la tassazione sul premio delle polizze assicurative che si applicano alle attività nello spazio.

Solamente nel 2022, l’Italia ha destinato 3 miliardi di euro alla riunione del Consiglio dell’Agenzia Spaziale Europea. E si è classificata al terzo posto dopo Germania e Francia.

Fino al 2026, per i programmi spaziali del nostro Paese, sono previsti investimenti pari a 7,3 miliardi di euro.

Nel documento è presente anche un settore interamente dedicato al quadro legislativo connesso alle attività italiane nello spazio (Space Law).

Secondo gli esperti serve una legge che tuteli le attività spaziali e gli operatori privati, sia che siano persone fisiche che giuridiche, come Pmi e startup, riducendone anche la tassazione.

L’Italia ha alle spalle una lunghissima tradizione nelle attività spaziali: è tra le prime nazioni al mondo a lanciare in orbita satelliti ed è tra i Paesi fondatori dell’Agenzia Spaziale Europea.

In particolare, gli ambiti d’eccellenza riguardano l’osservazione radar, le infrastrutture, i centri di controllo e la gestione dei sistemi spaziali. Un indotto economico non indifferente che sta crescendo velocemente negli anni, e il ruolo delle aziende private è sempre più centrale.

E dai lavori della Cabina di Regia Spazio, è stato recentemente definito il Piano Strategico Space Economy, che rientra negli investimenti spaziali italiani.

Un’iniziativa promossa dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri che prevede un investimento di circa 4,7 miliardi di euro articolata in 5 linee programmatiche, tra le quali lo sviluppo di telecomunicazioni satellitari innovative, il supporto a Copernicus e l’esplorazione spaziale.

Un passo gigante se consideriamo le imprese aerospaziali attive nel nostro Paese, circa 250, con 6.300 dipendenti totali. Delle vere e proprie eccellenze mondiali nella progettazione e costruzione di satelliti artificiali, moduli spaziali o parti tecnologiche di infrastrutture satellitari.

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