Ambiente

In Pianura Padana e 58 città italiane l’aria è estremamente inquinata

Una nuova analisi dei dati Copernicus mostra che molti centri urbani della Penisola, soprattutto nel Settentrione, superano di gran lunga i limiti dell’Oms per le polveri sottili. Monza, Cremona e Milano fra le peggiori
Credit:

Andrea Butti  

Tempo di lettura 3 min lettura
3 ottobre 2023 Aggiornato alle 17:00

Con ogni probabilità più di un lettore che leggerà questo articolo vive o ha vissuto in un luogo italiano altamente inquinato.

Nel nostro Paese ci sono infatti 58 città, dove abita il 73% della popolazione, in cui i valori di polveri sottili superano i limiti fissati dall’Oms, l’Organizzazione mondiale della Sanità. In cui, cioè, la concentrazione media di particolato atmosferico, Pm 2,5, quest’anno ha superato il valore di 10 microgrammi per metro cubo.

In alcuni di questi centri urbani, nove città, tra cui Cremona, Monza e Brianza, Mantova, Milano e Padova, i valori sono addirittura il doppio rispetto al limite, con la provincia di Cremona che da gennaio sino ad agosto ha fatto registrare i dati più alti e preoccupanti in termini di smog.

La fotografia di questa Italia fortemente inquinata, soprattutto nella Pianura Padana, è il frutto dell’analisi dei dati Casm di Copernicus realizzata dallo European Data Journalism Network di cui fanno parte diverse testate, anche del Belpaese.

La Pianura Padana, conferma ancora una volta la ricerca, resta uno dei luoghi più inquinati d’Europa e i livelli di smog registrati in quest’area e nel Nord Italia sono fra i più elevati in assoluto, al pari di regioni della Polonia come Miasto Kraków, Katowicki, Tyski e Rybnicki, valori che oltretutto rispetto all’est Europa non risultano in calo ma, anzi, costanti nel tempo.

In Polonia, per esempio, la concentrazione media nazionale di particolato è calata negli ultimi anni di quasi il 23% mentre in Italia di appena lo 0,5%.

Nei cinque anni esaminati (2018-2022) l’inquinamento da polveri sottili è cresciuto in almeno 30 delle 58 città inquinate, con livelli alti a Biella (+17,2% di Pm 2,5), Lecco (+14,8), Vicenza (+14,3%), Como (+14,2), Varese (+14%), Lucca (+12,9) e Pistoia (+12,7%).

Valori importanti si registrano anche in Veneto, soprattutto tra Verona e Padova, mentre alcune percentuali sono in lieve calo a Milano, Mantova o Lodi.

A Cremona e Lodi tra gennaio 2018 e 2023 su 295 settimane nel 94% dei casi i valori di Pm 2,5 sono risultati superiori rispetto ai limiti dell’Oms, a Milano il 93,2% delle settimane.

Se invece si sposta la lente di ingrandimento al Sud le province con valori alti, seppur decisamente minori rispetto a quelle del settentrione, sono quelle di Napoli, Caserta, Benevento, Taranto, Avellino, Lecce e Brindisi, mentre la Roma è al quarantunesimo posto dell’ipotetica classifica mostrando un aumento del 3,3% tra 2018 e 2022.

Pochi giorni prima della diffusione del report era stata pubblicata anche un’indagine, sul The Guardian, in cui venivano descritti i livelli allarmanti della Pianura Padana dove “una persona su tre respira aria altamente inquinata”.

L’inchiesta si era concentrata su Cremona, città fra le peggiori in Europa per inquinamento dell’aria in una classifica pubblicata quest’anno dall’European Environment Agency.

Leggi anche
Emissioni inquinanti
di Fabrizio Papitto 3 min lettura
Un progetto di sistemazione urbana a Bogotà, in Colombia.
Inquinamento
di Claudia Testa 2 min lettura