Sai quanto smog c’è intorno a una scuola?

Oggi, venerdì 6 maggio, migliaia di bambinə si riverseranno nelle strade di tutta l’Europa, da Parigi e Roma fino a Tirana.
La giornata di mobilitazione europea “Streets For Kids” è il nuovo capitolo della campagna “Tutti giù per strada” di Clean Cities Campaign - un collettivo europeo che riunisce più di 60 ONG, associazioni ambientaliste, movimenti cittadini – e che si propone di raggiungere una mobilità a impatto zero entro il 2030.
Lo scorso novembre aveva organizzato girotondi e giochi di fronte alle scuole di 10 città italiane. Anche oggi scendono in strada per pedalare e fare girotondi in libertà. Un gesto simbolico per chiedere la chiusura al traffico delle vie su cui si affacciano le scuole.
Sono 170 le mobilitazioni previste, che coinvolgeranno assieme aə bambinə, anche le famiglie e gli insegnanti.
In Italia già 12 città hanno aderito all’iniziativa con 50 differenti manifestazioni. Sul sito sono scaricabili materiali e vademecum per organizzare lo svolgimento delle attività.
Un modo per far sentire la propria voce e rivendicare il diritto deə bambinə a vivere in uno spazio sicuro e salubre. Quella delle strade scolastiche è una possibile soluzione al problema dell’elevato tasso di inquinamento dell’aria.
A Londra, dove si contano almeno 500 strade scolastiche, per esempio, l’interruzione della viabilità attorno agli istituti scolastici ha determinato una riduzione dei livelli di biossido di carbonio del 23%.
Ma Londra non è l’unica città europea ad aver sperimentato questa politica: Parigi ha adottato questa misura per 170 scuole e Barcellona per 120.
“Con questa mobilitazione in tutta Italia e in tutta Europa chiediamo ai sindaci di impegnarsi per chiudere tutte le strade di fronte alle scuole materne, primarie e medie entro il 2030, cominciando dal nuovo anno scolastico” ha dichiarato Anna Becchi, coordinatrice della campagna Strade Scolastiche per Clean Cities Italia.
D’altronde, al momento, l’Italia deve già scontare 3 procedure di infrazione europee per violazione dei limiti di inquinamento dell’aria.
Occorre ripensare e trasformare il modo in cui ci muoviamo e farlo in fretta. Secondo il recente rapporto di City Ranking, Roma e Napoli sono fra le città europee meno attente alle esigenze di pedoni e ciclisti, mentre Milano e Torino sono le più inquinate.