Storie

Alessandra Lanza, IF! Festival: «un luogo di confronto nel mondo della comunicazione»

«Lo scopo principale è sempre stato ispirare e fare cultura», spiega la direttrice generale e artistica dell’evento a La Svolta. La 10° edizione si terrà dal 2 al 7 ottobre, per parlare anche di inclusione, sessismo, lavoro
Chiara Manetti
Chiara Manetti giornalista
Tempo di lettura 9 min lettura
29 settembre 2023 Aggiornato alle 11:00

Può un festival che celebra il valore della creatività promuovere anche tematiche come la responsabilità sociale, la sicurezza sul lavoro e l’inclusione?

A farlo è IF! Festival della Creatività, una rassegna organizzata e promossa da Adci – Art Directors Club Italiano, e Una – Aziende della Comunicazione Unite, insieme al main partner YouTube, dal 2014. L’edizione 2023, la decima, sarà a tema Rock ‘n Roll e si svolgerà dal 2 al 7 ottobre.

Durante le prime 4 giornate, l’evento si terrà online, con IF! Digital Première, mentre il 6 e 7 ottobre l’appuntamento è al Teatro Parenti di Milano. IF! è un appuntamento che ogni anno unisce ispirazione, formazione, networking e intrattenimento. E quest’anno dedicherà ancora più spazio a welfare aziendale, equity, diversity e inclusion.

A parlarne con La Svolta è Alessandra Lanza, direttrice generale e artistica del festival.

Da dove nasce, 10 anni fa, la necessità di creare IF! Festival della Creatività?

In quel periodo ero nel Consiglio direttivo di AssoCom (oggi UNA), l’associazione di categoria che rappresenta le aziende di comunicazione. Google voleva sostenere gli ADCI AWARDS, che premiano i migliori lavori nel campo pubblicitario, e quindi la creatività. Nacque così l’idea del festival: per realizzare un progetto innovativo che avesse lo scopo di fare cultura sulla creatività. Tant’è che il claim della prima edizione fu “La creatività sale sul palco”. L’esigenza era quella di ridarle valore in un periodo in cui sembrava essere un di cui dei progetti di comunicazione. Volevamo far capire, ai nostri clienti prima di tutto, ai brand, ma anche alle istituzioni, che la creatività è il motore del nostro Paese.

Ma non vi siete mai limitati al tema della creatività. Quali altri avete affrontato in questi anni?

Lo scopo principale di IF! è sempre stato ispirare e fare cultura intorno alla creatività in comunicazione, ma siamo diventati un contenitore più ampio. Nel tempo ci si è domandati se, a mano a mano che emergevano delle problematiche all’interno del nostro comparto, non avesse senso inserirle all’interno del festival. Abbiamo sempre toccato temi molto forti, invitando sul palco degli ospiti come Francesca Vecchioni, presidente dell’associazione Diversity, che nel 2018 ha tenuto una lecture dal titolo Diversity, WHAT??? insieme alla vicepresidente Gabriella Crafa. Lo stesso anno, grazie alla partnership con Freeda, abbiamo avuto ospite Ilaria Neaf, una campionessa di WCMX, wheelchair motocross, il salto acrobatico in sedia a rotelle. Con Giovanna Cosenza abbiamo affrontato il tema del corpo delle donne in pubblicità. Il centro del festival è sempre stato quello di stimolare la creatività e i creativi, ma sia l’anno scorso che quest’anno sono emerse una serie di problematicità da parte delle persone che lavorano nel nostro comparto e lì ci siamo dovuti domandare se aveva un senso affrontare questi temi anche all’interno del Festival in maniera un po’ più strutturata.

Che cosa è successo l’anno scorso?

Nel 2022 abbiamo capito quanto IF! fosse diventato un luogo di confronto all’interno del mondo della comunicazione. Ci fu una protesta, chiamata Gentilissima Rivolta, attraverso la quale creativi, account e strategist stavano denunciando le pessime condizioni di lavoro delle agenzie di comunicazione. Attraverso una campagna di guerrilla marketing, nelle giornate di IF! Festival, denunciarono un disagio lavorativo causato da precariato e sfruttamento all’interno di alcune delle agenzie di comunicazione. In quel momento decidemmo di rilanciare la protesta anche sui nostri canali e ci prendemmo in qualche modo un impegno: affrontare l’anno successivo il tema della sicurezza e del rispetto nei luoghi di lavoro.

Quindi quest’anno ci saranno degli incontri dedicati al tema del lavoro?

Ce ne occuperemo nel corso della Digital première, che essendo online e aperto a tutti punta ad avere un pubblico più ampio rispetto alla rassegna dal vivo. Abbiamo organizzato, in particolare, un incontro che si terrà il 5 ottobre, dal titolo Prevenire, ascoltare e gestire le soluzioni concrete a tutela delle persone all’interno di aziende e agenzie. L’avvocato Cristiano Cominotto e Gaia Morselli, manager di Great Place to Work, spiegheranno quali possono essere gli strumenti utili a chi subisce una qualsiasi forma di abuso, in questo caso in termini di sfruttamento. Il festival non può che fare suoi questi problemi, o rischierebbe di essere poco rappresentativo: bisogna dire che è necessario affrontare in maniera più sistemica questi temi, perché evidentemente sono problemi reali che esistono all’interno della nostra industry, e bisogna farlo in un’ottica concreta, da un lato di analisi dello scenario e dall’altro di proposte e soluzioni, chiedendosi come dovrebbe essere l’agenzia.

Un altro tema emerso quest’anno, legato al mondo della comunicazione e delle agenzie pubblicitarie, è stato quello delle molestie.

Ci è sembrato assolutamente fondamentale affrontarlo con lo stesso metodo: da un lato cercando di capire che cos’è e che cosa vuol dire, cosa è cambiato nella società e perché, dall’altro dando anche dati e risposte possibili. Il tema ci ha colpito tutti moltissimo, perché è come se fosse calato un sipario. Io vivo il mondo della comunicazione da sempre e personalmente di esperienze di abusi ne ho vissute tante, come purtroppo molte altre donne. Ho vissuto una violenza quando avevo 30 anni, quando lavoravo nella moda, e non credo che la distinzione tra i vari mondi abbia senso. Ma so che se non si parla nello specifico del problema nella comunicazione, il rischio è quello di generalizzare. Credo che oggi sia importante dirsi che cosa non è più tollerabile, interrogarsi sul perché, finalmente, oggi se ne parla. E capire perché non sia successo prima.

Noi lo faremo, a livello di Digital Première, con la Fondazione Libellula, che partendo dalla Survey L.E.I. (Lavoro, Equità, Inclusione) mostrerà i dati sulle discriminazioni di genere e le molestie nelle aziende, insegnando a riconoscere microaggressioni o comportamenti quotidiani che possono sminuire le donne. Determinate dinamiche, infatti, sono state interiorizzate e le persone fanno fatica a identificarle.

A questo tema si ricollega anche quello della musica, che è centrale nell’edizione 2023, dedicata al Rock ‘n Roll: con l’evento The times they are keychange. Musica e comunicazione, verso la parità di genere? verrà presentato il progetto Keychange dalla responsabile Italia Alice Salvalai e da Valentina Amenta, direttrice creativa Publicspoke London. Sarà un incontro tra il mondo della musica e quello della comunicazione pubblicitaria in materia di equity e inclusion. Poi l’incontro online con Marianna Ghirlanda e Serena Di Bruno, rispettivamente Ceo e direttrice creativa esecutiva di DLVBBDO, sul tema della rappresentazione della donna nei messaggi pubblicitari in una première dal titolo Born this way – il gioco dei ruoli in comunicazione.

A pochi mesi dalla scomparsa di Michela Murgia, poi, il Festival si aprirà con un reading dallo spettacolo teatrale Stai zitta!, tratto dal suo omonimo libro: sarà una riflessione sarcastica e drammatica sul linguaggio stereotipato legato al femminile. A mettere in scena gli abusi e le sessualizzazioni che viviamo nel quotidiano sarà l’attrice Valentina Melis, anche testimonial di Differenza Donna, che parteciperà, insieme alla sociologa Chiara Saraceno e allo psicologo Massimo Giusti, alla tavola rotonda intitolata Respect, equity & rock’n’roll: riaffermare la cultura del rispetto di genere. Cercheremo di capire se e cosa si può fare per innescare un cambiamento.

All’interno del palinsesto sarà presente anche Caty la Torre con un talk, mentre sempre nella Digital première abbiamo la presentazione del libro Indietro Non Si Torna - Il lungo cammino dei diritti civili delle persone LGBT+ in Italia con Monica J Romano (scrittrice e consigliera comunale a Milano) e Alexa Pantanella (Founder Diversity & Inclusion Speaking). La storia di Monica J. Romano è carica di riflessi e risonanze collettive e le tappe della sua vicenda, dolorose, spesso liberatorie e persino gioiose, ci offrono la possibilità di ascoltare la voce di una di quelle persone cui, in fondo fino all’altro ieri, la voce e l’identità sono state negate, oggetto di sberleffo, di emarginazione e di condanna. Una voce ferma e serena, che rivendica i propri desideri, le proprie scelte e le proprie conquiste, fino alla più recente e inattesa: l’elezione al Consiglio comunale di Milano, prima donna transgender a essere eletta nell’amministrazione pubblica della città. Al tempo stesso il suo racconto ci consente di ripercorrere il faticoso e tuttora incompiuto cammino dell’affermazione dei diritti civili delle persone LGBT+ in Italia. E assolve un compito fondamentale: quello di informare correttamente, di mettere ordine e precisione in un dibattito troppo spesso inquinato da falsità, preconcetti, posizioni strumentali.

Sul palco, anche Entertain to educate, un IF!TALK con Tommaso Fincati, (Head of Branded Content Dentsu Creative), Mariano Gallo (Priscilla) e Michele Magnani (Global Senior Artist M·A·C Cosmetics). In un mondo dove il concetto di bellezza si evolve giorno per giorno con mille sfumature diverse il fenomeno mondiale delle drag sta ottenendo finalmente il giusto risalto anche nel nostro paese. Ma quanto il percorso per arrivare sino a qui è stato tortuoso e quanto veramente il mondo della comunicazione è aperto a questa trasformazione culturale senza cadere negli stereotipi?

Ci sarà anche qualche momento dedicato alla responsabilità ambientale?

Siamo sempre stati molto attenti alla sostenibilità: detto che qualsiasi festival sarà sempre, in qualche modo, impattante, IF! è stato uno dei primi ad azzerare le proprie emissioni. Il nostro partner Lifegate ci aiuta a farlo, ma non basta: tutti i materiali che utilizziamo sono riciclabili e già realizzati con materiale riciclato. Inoltre, abbiamo coinvolto un altro partner, Spazio META, che si occupa del recupero di materiali e scenografie utilizzati nel campo della moda, dell’arte e del design.

Il nostro Festival nasce e mantiene il suo focus su quella che è la creatività, ma si muove continuamente per cercare di affrontare nel modo migliore quelli che sono temi sociali che investono il mondo che ci circonda.

Credits: STAI ZITTA!

dal libro di Michela Murgia – Einaudi Editore

Di e con Antonella Questa, Valentina Melis e Teresa Cinque

regia Marta Dalla Via

produzione SCARTI Centro di Produzione Teatrale d’Innovazione in co-produzione con LaQ-Prod e Teatro Carcano

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