Economia

Cosa succede se l’Europa tassa i super ricchi?

Secondo il report pubblicato dal gruppo Verdi-Alleanza Libera Europea, tassando i grandi patrimoni, che da soli possiedono il 20% della ricchezza Ue, si recupererebbero oltre 213 miliardi di euro ogni anno
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28 settembre 2023 Aggiornato alle 18:00

Sono trascorse alcune settimane dall’appello che milionari, economisti, politici e organizzazioni internazionali hanno rivolto al G20 di Nuova Delhi per chiedere di tassare i grandi patrimoni.

Per il gruppo Verdi-Alleanza Libera Europea questa tassazione è possibile a partire da una misura “moderata”: un’imposta progressiva sul patrimonio dello 0,5% più ricco della popolazione europea potrebbe mettere a disposizione dell’Unione oltre 213 miliardi di euro ogni anno.

Il report pubblicato dai Verdi valuta per la prima volta l’utilizzo di una tassa progressiva compresa tra l’1,7% e il 3,5% su quei patrimoni che al momento possiedono il 20% della ricchezza totale dell’Unione europea.

Nell’ultimo decennio, in Europa le ricchezze degli individui più benestanti sono cresciute abbondantemente, così come è cresciuto il ricorso all’utilizzo di paradisi fiscali, dove finora sono stati trasferiti circa 60 miliardi di euro.

“L’accumulo di ricchezza estrema da parte degli individui più ricchi del mondo è diventato un disastro economico, ecologico e in termini di diritti umani, minacciando la stabilità politica nei Paesi di tutto il mondo” hanno scritto i firmatari della lettera presentata al G20 a inizio settembre.

Il riferimento è a un recente studio dell’organizzazione Oxfam, secondo cui i cittadini più ricchi sono maggiormente responsabili delle emissioni di carbonio, sia a causa dei loro consumi eccessivi che delle loro abitudini di investimento. Ma non solo, le statistiche indicano anche che gli uomini possiedono in media il 50% di ricchezza in più rispetto alle donne, con un divario che aumenta ulteriormente nelle fasce di ricchezza più elevate.

Anche in Europa patrimoni tanto sbilanciati pesano sulle disuguaglianze sociali e ambientali.

Utilizzando dati su reddito, ricchezza e disuguaglianza, statistiche dell’Ocse e il lavoro di economisti come Gabriel Zucman ed Emmanuel Saez, l’Ong Tax Justice Network ha valutato “il potenziale dell’implementazione di un’imposta sul patrimonio e della fine dell’abuso fiscale del sistema dei super ricchi”.

La tassa ipotizzata dai Verdi propone di ridistribuire più equamente le risorse economiche tra i cittadini, anche in termini ambientali e di salute pubblica.

Secondo le simulazioni, tassare lo 0,5% dei cittadini più abbienti potrebbe coprire per esempio l’85% delle bollette di ciascuna famiglia europea; o raddoppiare lo stipendio degli insegnanti della scuola primaria; oppure aumentare del 50% tutti gli stipendi degli infermieri.

In occasione del rilascio del report, l’eurodeputata Kira Peter-Hansen, vicepresidente del gruppo Verdi/Ale della Commissione per le questioni fiscali, ha detto: «I policy maker europei sono sempre alla ricerca di modi creativi per affrontare le sfide che i cittadini comuni si trovano a gestire, ignorando l’elefante nella stanza. Possiamo affrontare i problemi della povertà, della coesione sociale e del cambiamento climatico solo se iniziamo ad affrontare le disuguaglianze nel nostro sistema. Un’imposta patrimoniale piccola e progressiva potrebbe dare ai bilanci nazionali la spinta di cui hanno bisogno. La disuguaglianza continuerà a crescere finché non faremo nulla al riguardo. Ciò che proponiamo non è radicale, è logico ed essenziale».

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