California: l’impronta carbonica delle industrie diventa pubblica?

Il Senato e l’Assemblea dello Stato della California hanno approvato nuove leggi per costringere le aziende a rendere pubbliche le loro emissioni di gas climalteranti lungo tutta la filiera.
La legge 253, denominata Climate Corporate Data Accountability Act, è stata approvata dai politici locali del Partito Democratico che governano lo Stato, ed entro il 14 ottobre dovrebbe ricevere la firma definitiva da parte del governatore Gavin Newsom: «Abbiamo bisogno di un quadro completo per realizzare i profondi tagli alle emissioni che gli scienziati ritengono necessari per evitare gli impatti peggiori del cambiamento climatico. Queste pubblicazioni sono semplici ma trasformative, ed è per questo che aziende come Apple stanno già segnalando le proprie emissioni, definendole essenziali per i loro obiettivi climatici aziendali. Abbiamo bisogno di una forte trasparenza per creare condizioni di parità tra le aziende pubbliche e private. Ancora una volta, la California è in testa alla nazione nella fondamentale azione climatica», ha dichiarato il senatore democratico Scott Wiener.
La legge prevede che le imprese dal fatturato superiore a 1 miliardo di dollari, operanti in California, dovranno analizzare e divulgare pubblicamente le loro emissioni scope 1 (emissioni dirette) e le emissioni scope 2 (indirette) entro il 2026.
Mentre per l’anno 2027 dovranno essere trasparenti sulle emissioni scope 3 (quelle che riguardano tutta la filiera e le più difficili da monitorare). Il disegno di legge richiede inoltre che lo Stato riveda queste regole verso la fine del decennio, nel 2029, e le aggiorni se necessario entro il 2030.
La decisione politica è stata salutata con favore dall’ex vice-presidente democratico Al Gore e da alcune delle più grandi aziende della Silicon Valley: «La divulgazione delle emissioni di gas serra aziendali e dei rischi climatici sono un elemento chiave per combattere il cambiamento climatico. Riportiamo le nostre emissioni da oltre un decennio e siamo lieti di supportare le leggi 253 e 261, che contribuiranno a creare un solido quadro legislativo di divulgazione climatica in California», ha dichiarato pubblicamente la società Google.
Anche la multinazionale Apple, tramite il direttore degli affari governativi statali e locali Mike Foulkes, ha dato il suo appoggio, anche se ha sottolineato le difficoltà nel fornire un report corretto che tenga conto di tutti i dati e le complesse statistiche: «Le emissioni scope 3, in particolare, implicano la formulazione di ipotesi plausibili e sistemi complessi. Tuttavia crediamo che i nostri rapporti attestino la fattibilità di modelli, misurazioni e report ragionevoli su tutti e 3 gli ambiti di emissioni, comprese le emissioni scope 3, che rappresentano la stragrande maggioranza dell’impronta carbonica della maggior parte delle aziende e che quindi sono fondamentali da includere».
Di parere opposto è la Camera di Commercio della California, che ha criticato duramente la manovra legislativa sostenendo che questa comporterà un aumento dei costi operativi per le grandi aziende e per i consumatori, data la complessità e vaghezza delle procedure richieste: «Questo metodo imperfetto di calcolo delle emissioni Scope 3 significa che praticamente ogni entità segnalante potrebbe essere soggetta a una violazione».
Il governatore Newsom, di fronte alle varie obiezioni, potrebbe mettere in extremis il veto, ma anche in caso di approvazione definitiva le misure potrebbero venire fermate: «Mi aspetto che la legislazione venga contestata in tribunale», ha affermato Steve O’Day, partner dello studio legale Smith Gambrell Russell.