Ambiente

California: l’impronta carbonica delle industrie diventa pubblica?

Le Camere legislative dello Stato hanno approvato una nuova legge che impone entro il 2027 la totale trasparenza sulle emissioni prodotte. Ma la Camera di Commercio della California non è d’accordo
Credit: Scott Rodgerson
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21 settembre 2023 Aggiornato alle 15:00

Il Senato e l’Assemblea dello Stato della California hanno approvato nuove leggi per costringere le aziende a rendere pubbliche le loro emissioni di gas climalteranti lungo tutta la filiera.

La legge 253, denominata Climate Corporate Data Accountability Act, è stata approvata dai politici locali del Partito Democratico che governano lo Stato, ed entro il 14 ottobre dovrebbe ricevere la firma definitiva da parte del governatore Gavin Newsom: «Abbiamo bisogno di un quadro completo per realizzare i profondi tagli alle emissioni che gli scienziati ritengono necessari per evitare gli impatti peggiori del cambiamento climatico. Queste pubblicazioni sono semplici ma trasformative, ed è per questo che aziende come Apple stanno già segnalando le proprie emissioni, definendole essenziali per i loro obiettivi climatici aziendali. Abbiamo bisogno di una forte trasparenza per creare condizioni di parità tra le aziende pubbliche e private. Ancora una volta, la California è in testa alla nazione nella fondamentale azione climatica», ha dichiarato il senatore democratico Scott Wiener.

La legge prevede che le imprese dal fatturato superiore a 1 miliardo di dollari, operanti in California, dovranno analizzare e divulgare pubblicamente le loro emissioni scope 1 (emissioni dirette) e le emissioni scope 2 (indirette) entro il 2026.

Mentre per l’anno 2027 dovranno essere trasparenti sulle emissioni scope 3 (quelle che riguardano tutta la filiera e le più difficili da monitorare). Il disegno di legge richiede inoltre che lo Stato riveda queste regole verso la fine del decennio, nel 2029, e le aggiorni se necessario entro il 2030.

La decisione politica è stata salutata con favore dall’ex vice-presidente democratico Al Gore e da alcune delle più grandi aziende della Silicon Valley: «La divulgazione delle emissioni di gas serra aziendali e dei rischi climatici sono un elemento chiave per combattere il cambiamento climatico. Riportiamo le nostre emissioni da oltre un decennio e siamo lieti di supportare le leggi 253 e 261, che contribuiranno a creare un solido quadro legislativo di divulgazione climatica in California», ha dichiarato pubblicamente la società Google.

Anche la multinazionale Apple, tramite il direttore degli affari governativi statali e locali Mike Foulkes, ha dato il suo appoggio, anche se ha sottolineato le difficoltà nel fornire un report corretto che tenga conto di tutti i dati e le complesse statistiche: «Le emissioni scope 3, in particolare, implicano la formulazione di ipotesi plausibili e sistemi complessi. Tuttavia crediamo che i nostri rapporti attestino la fattibilità di modelli, misurazioni e report ragionevoli su tutti e 3 gli ambiti di emissioni, comprese le emissioni scope 3, che rappresentano la stragrande maggioranza dell’impronta carbonica della maggior parte delle aziende e che quindi sono fondamentali da includere».

Di parere opposto è la Camera di Commercio della California, che ha criticato duramente la manovra legislativa sostenendo che questa comporterà un aumento dei costi operativi per le grandi aziende e per i consumatori, data la complessità e vaghezza delle procedure richieste: «Questo metodo imperfetto di calcolo delle emissioni Scope 3 significa che praticamente ogni entità segnalante potrebbe essere soggetta a una violazione».

Il governatore Newsom, di fronte alle varie obiezioni, potrebbe mettere in extremis il veto, ma anche in caso di approvazione definitiva le misure potrebbero venire fermate: «Mi aspetto che la legislazione venga contestata in tribunale», ha affermato Steve O’Day, partner dello studio legale Smith Gambrell Russell.

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