Ambiente

Voli a emissioni zero? La Scandinavia guida il cambiamento

Dopo la Svezia, ora la Danimarca annuncia voli nazionali “green” dal 2030. Idrogeno, elettrico, e-fuel: così - si spera - in meno di vent’anni il mondo dell’aviazione sarà più sostenibile
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10 gennaio 2022 Aggiornato alle 07:00

Voli a emissioni zero? La Danimarca ci crede e fissa una data che anticipa i piani di molti altri paesi al mondo: i suoi voli domestici “green” saranno operativi dal 2030. È un messaggio ambizioso, quello con cui a Capodanno il premier Mette Frederiksen ha tracciato la linea delle future tratte danesi: dovranno essere “verdi”, probabilmente con tecnologie a idrogeno, già fra otto anni.

L’obiettivo, come sempre, è abbandonare completamente la dipendenza dai combustibili fossili, anche per gli aerei. a oggi, aerei commerciali per il trasporto di passeggeri nei voli domestici che funzionino con tecnologie completamente “net zero” non esistono. Si stanno sperimentando nel mondo vari sistemi, dall’elettrico al mix elettrico-idrogeno, dai cosiddetti e-fuel (carburanti liquidi o gassosi che trasformano energia elettrica in energia chimica e sono a basso impatto ambientale) sino appunto a un sistema fortemente improntato sull’idrogeno.

In termini di zero emissioni e sostenibilità in volo, la Scandinavia intende fare scuola. Se per ultima la Danimarca ha annunciato che i suoi voli nazionali saranno verdi a partire dal 2030, qualche anno fa la Svezia aveva indicato una strada simile, con voli interni green dal 2030 (per poi affermare che forse ci sarebbe voluto più tempo) e tratte internazionali dal 2045. Anche la Norvegia sembra andare in una direzione simile, mentre più a sud la Francia per ora ha già annunciato di voler abbandonare le tratte aeree interne effettuabili in tempi ragionevoli (meno di due ore e mezza) anche in treno.

Nella green economy del futuro e nei piani europei per un domani a zero emissioni, buona parte delle operazioni che riguardano i cieli sono legati allo sviluppo di veicoli a idrogeno da parte del costruttore europeo Airbus, che ha come obiettivo di lanciare i primi voli operativi in tal senso nel 2035.

Ad oggi i progetti per una transizione verde anche nell’aviazione passano infatti proprio dallo sviluppo delle tecnologie a idrogeno ed elettrico. Attualmente il settore dei voli incide circa sul 2,5% delle emissioni globali, ma con stime di una continua crescita del numero di passeggeri (3,4 miliardi quelli previsti nel 2022 rispetto ai 2,3 dell’anno appena concluso) le emissioni entro il 2050 potrebbe raggiungere anche il 25%.

Per questo motivo, nella lotta al cambiamento climatico che ha bisogno della riduzione delle emissioni climalteranti, ma anche nella green economy necessaria per rivoluzionare il mondo dei trasporti, sempre più attenzione è rivolta a progetti come per esempio al britannico-americano ZeroAvia, che punta a aerei con un mix idrogeno-elettrico e spera in un primo volo commerciale nel 2024 tra Londra e Rotterdam. Oppure agli “ZEROe” di Airbus, o ancora agli sviluppi generali delle potenzialità degli e-fuel, in cui per esempio crede la Germania che ha aperto uno stabilimento da pochi mesi per produrre carburante sostenibile.

Per tutti questi progetti, così come per soddisfare le intenzioni annunciate dalla Danimarca, c’è oggi ancora un gap di costi, tecnologie e fattibilità, ma il futuro dell’aviazione commerciale - anche per rispettare gli impegni presi dai vari Paesi nella lotta alle emissioni - sembra ormai aver spiccato il volo in direzione di un mondo più verde e sostenibile.

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