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Milano: le associazioni ambientaliste discutono di siccità

Per non abbassare la guardia sul tema della carenza idrica, il 16 settembre il capoluogo lombardo ospiterà al Centro Internazionale di Quartiere la manifestazione Non facciamoci asciugare
Credit: ANSA / DANIEL DAL ZENNARO
Tempo di lettura 5 min lettura
15 settembre 2023 Aggiornato alle 17:00

Anche se oggi i beni irrinunciabili sembrano altri, l’acqua è e sarà sempre fondamentale per la sopravvivenza dell’umanità. Nonostante questo, da molto tempo ormai la siccità è diventata un’emergenza senza confini. Per discutere del tema siccità a Milano domani è stato organizzato un evento dalle associazioni ecologiste di Milano e Varese

L’emergenza acqua sul territorio

Il 40% della popolazione globale è già stata colpita da problemi di scarsità idrica ma i numeri sono in aumento e si prevede, secondo i recenti dati dell’Organizzazione delle Nazioni Unite, un ulteriore incremento nei prossimi anni. Il problema è evidente nel nostro Paese e in Europa, con una siccità visibile soprattutto in Francia, Spagna e in Italia settentrionale, fenomeno che solleva preoccupazioni per l’approvvigionamento idrico per l’uomo, per i territori e per le industrie. Gli ultimi dati dell’Osservatorio europeo della siccità, dicono infatti che più di un quarto del territorio dell’Ue si trova in condizioni di allarme siccità, mentre l’8% è già in stato di allerta siccità.

L’evento milanese “Non facciamoci asciugare!”

La Lombardia e Milano sono tra i territori più colpiti per la scarsità di pioggia, con conseguenti ed evidenti difficoltà per le coltivazioni. Per coinvolgere il pubblico sull’importanza vitale dell’acqua e sulla necessità di adottare misure concrete per preservarla, le associazioni ecologiste di Milano e Varese si sono unite per scendere in piazza domani 16 settembre per un evento dedicato alla lotta alla siccità. Non facciamoci asciugare! è una manifestazione nata in risposta alla necessità di sensibilizzare la città di Milano ma non solo, riguardo al crescente problema della scarsità di acqua.

L’evento che avrà luogo alle 17.30 presso il Centro Internazionale di Quartiere di Milano (via Fabio Massimo, 19) è stato organizzato dalle associazioni ecologiste del territorio, dai Gruppi Locali di Milano e Varese di Greenpeace, Extinction Rebellion Milano, Comitato Acqua Pubblica di Milano. In questa occasione verranno discussi e presentati dati, informazioni e sfide legate alla gestione delle risorse idriche e dei modi in cui ogni associazione si sta impegnando per salvaguardare questa risorsa fondamentale per la vita. L’evento è aperto a tutti, per partecipare è consigliata la prenotazione tramite l’evento su EventBrite.

Obiettivi e soluzioni

Un’occasione, quella dell’evento di domani, per discutere di ipotetiche soluzioni da presentare ai cittadini e ai territori, dopo il continuo numero di dati relativi all’emergenza acqua. «Molti dati verranno presentati, a esempio quelli relativi al ghiacciaio del Miage, che ha perso 100 miliardi di litri d’acqua dal 2008 al 2022 - afferma a La Svolta Ferruccio Castelli, coordinatore di Greenpeace Gruppo Locale Milano - Confrontando la risorsa idrica rinnovabile disponibile in media nel trentennio 1951-1980 con quella dell’ultimo trentennio (1991-2020), si nota che l’Italia ha perso il 13% della sua risorsa idrica, pari a 19 miliardi di metri cubi di acqua: poco meno del volume dell’intero Lago di Garda e circa due terzi di tutta l’acqua che ogni anno viene prelevata dall’ambiente per sostenere le attività umane».

Non solo numeri ma anche rimedi già ben conosciuti ma che fanno fatica a essere adottati: «Per poter pianificare il risparmio idrico in modo efficace sono necessarie una serie di azioni come velocizzare il processo di decarbonizzazione dell’Italia, riducendo e poi azzerando le emissioni climalteranti, attraverso un aggiornamento del Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (Pniec) con obiettivi in linea con l’Accordo di Parigi sul clima e la posizione dell’Unione europea. Smettere di investire sulle fonti fossili e le relative infrastrutture, abbandonando al più presto lo sfruttamento di petrolio, gas e carbone e puntando su energia rinnovabile ed efficienza energetica».

Le strade che bisognerebbe cavalcare poi passano anche dall’agricoltura ricorda il coordinatore di Greenpeace Gruppo Locale Milano: «Ridurre a monte i consumi idrici in agricoltura, rendendo prioritario l’uso di terreni e acqua per la produzione di alimenti destinati al consumo umano diretto anziché alla filiera mangimistica o alla produzione di biocarburanti. Ridurre la domanda mangimistica, ridimensionando gradualmente il numero degli animali allevati e adottando misure per incoraggiare l’adozione di diete a base principalmente vegetale. Adottare misure per incoraggiare l’utilizzo di tecniche agroecologiche che migliorino la salute dei suoli, inclusa la capacità di trattenere l’umidità».

L’urbanistica poi ha un ruolo fondamentale in queste ipotesi afferma inoltre Ferruccio Castelli: «Limitando il consumo di suolo e la cementificazione, incrementando le superfici di boschi e aree naturali. Pianificare l’eventuale costruzione di nuovi invasi e laghetti in base ai dati di riempimento storici degli invasi esistenti e agli scenari meteo-climatici futuri, evitando opere dannose oltre che inefficaci. Infine adottare un grande piano di ristrutturazione della rete idrica e di messa in sicurezza idrogeologica, aumentando le risorse dedicate nel Pnrr, anche con il contributo degli enti gestori del servizio idrico integrato».

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