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Perché la Triplex Violence è una minaccia per le donne?

I truffatori digitali sfruttano l’anonimato e le immagini reperibili online per diffondere fake news o coinvolgere potenziali vittime in attività illegali, strumentalizzando l’identità di giovani ragazze
Credit: Raphael Wild
Tempo di lettura 5 min lettura
20 novembre 2023 Aggiornato alle 10:30

Nel mondo (sempre più connesso) della tecnologia e dei social media, emergono nuove minacce che sfruttano l’anonimato della rete per infliggere danni in modi subdoli e pericolosi. Una di queste insidiose tattiche è la Triplex violence, specificatamente contro le donne.

Si tratta di una strategia di triplice attacco online che coinvolge una serie di fasi attentamente pianificate, ognuna delle quali ha l’obiettivo di causare danni significativi alle vittime e all’immagine pubblica delle donne coinvolte.

Nomi semplici e foto accattivanti

La prima tappa di questa strategia d’attacco consiste nel creare un falso profilo utilizzando nomi comuni e foto di donne ritenute “attraenti” secondo soggettivi canoni estetici patriarcali di chi esercita la violenza. L’obiettivo è attirare l’attenzione degli utenti inducendoli a interagire con il profilo, che viene poi utilizzato per diffondere reati, propaganda e fake news, in modo da influenzare l’opinione pubblica. Gli utenti, credendo di comunicare con una persona autentica, sono più inclini a condividere e diffondere informazioni dannose.

L’uso dell’attrazione sessuale come esca è una delle prime armi adoperate per far abbassare la guardia e creare un alone di veridicità attorno ai profili, che presentano foto spesso rubate da fonti legittime come modelle o attrici. Non mancano però certamente i casi di appropriazione dell’immagine di persone non famose che non calcano la scena pubblica.

L’attenzione degli utenti maschili, che spesso lasciano commenti complimentandosi con la presunta donna o cercando di instaurare una comunicazione personale, diventa poi la perfetta miccia per la diffusione di contenuti propagandistici (guerre, elezioni politiche, ecc.) e fake news.

Le false collaboratrici e gli attacchi a terzi

Spesso, dietro questi profili falsi, si nascondono criminali che cercano di sfruttare la fiducia degli utenti per scopi illeciti. In alcuni casi, chi gestisce i profili non è bravo a ingannare le persone e, quindi, può smascherarsi da solo a causa di errori nella comunicazione online: ciò può portare alla scoperta dell’inganno e all’identificazione del truffatore.

Un aspetto ancor più insidioso della Triplex Violence riguarda infatti l’uso di una rete di identità fittizie per dare credibilità alle azioni dei criminali, utilizzando firme false e collaboratrici immaginarie.

In alcuni casi, i gestori di profili falsi utilizzano l’identità di donne per perpetrare attacchi contro terzi. Questo può includere minacce, diffamazione o altri comportamenti dannosi. L’uso dell’identità altrui non solo permette loro di nascondersi ma può anche farli sembrare vittime di bullismo, cercando di ottenere simpatia e supporto da parte degli altri utenti.

La triplice violenza subita dalle donne

La violenza che affligge le donne coinvolte in questa strategia agisce in 3 modi.

1. Furto d’identità e la diffusione di contenuti dannosi. I truffatori creano falsi profili online utilizzando nomi comuni e foto di donne rubate da fonti legittime; l’obiettivo è creare un’apparenza credibile per attirare l’attenzione degli utenti, in particolare di quelli di sesso maschile. Questi profili falsi vengono poi utilizzati per diffondere contenuti dannosi, fake news e coinvolgere le vittime in attività illegali.

2. Danni reputazionali alle donne coinvolte. Una delle conseguenze più gravi della Triplex Violence è la diffamazione e la perdita di reputazione subite dalle donne coinvolte. Quando i falsi profili vengono utilizzati per diffondere contenuti dannosi o illegali, le vittime reali possono essere accusate ingiustamente di comportamenti illeciti. Le ricerche per immagini, sempre più comuni, possono portare all’individuazione dei veri account delle donne raffigurate nelle foto rubate, mettendo così a rischio la loro reputazione e il loro benessere. Questo tipo di diffamazione può avere conseguenze distruttive nella vita personale e professionale delle donne: la perdita di lavoro, l’isolamento sociale, ansia.

3. Strumentalizzazione delle vittime attraverso il femminismo. Quando il criminale vuole difendersi dai possibili attacchi contro la sua truffa, si finge lui stesso una vittima, utilizzando tattiche di finto femminismo per ottenere simpatia e supporto online. Non solo le donne coinvolte nella Triplex Violence subiscono un danno diretto alla loro reputazione, ma il finto femminismo utilizzato dai truffatori rischia di danneggiare la causa del movimento in generale. Il comportamento manipolatorio fa sì che le legittime richieste di uguaglianza di genere e i diritti delle donne vengano discreditati e offuscati dalla manipolazione cibernetica.

In conclusione, la Triplex Violence è una tattica online subdola che sfrutta l’anonimato della rete per infliggere danni alle donne e manipolare l’opinione pubblica. È fondamentale che gli e le utenti delle piattaforme digitali siano consapevoli di questa minaccia e imparino a riconoscerne i segnali.

Denunciare questi comportamenti alle autorità competenti è un passo essenziale per proteggere sia le vittime dirette che la reputazione delle donne coinvolte. Combattere la Triplex Violence è cruciale per preservare la dignità, l’integrità e i diritti di tutte le donne nell’era digitale.

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