Ambiente

Cucina eco-friendly e… piccole grandi idee per il Pianeta

Non solo raccolta differenziata e prodotti biodegradabili. Se vuoi prenderti cura della Terra in modo geniale e green, ecco la rubrica che fa per te
Credit: freep
Tempo di lettura 5 min lettura
11 settembre 2023 Aggiornato alle 17:00

Tra gli slogan più ricorrenti delle manifestazioni per il cambiamento climatico e contro l’inquinamento ambientale, ricordiamo tuttə il famoso “There is no planet B”. Già, non esiste un Pianeta B, ma un piano B c’è. Anzi, più di uno.

Ogni giorno c’è qualcunə che ne sa una più del diavolo e lancia idee geniali e invenzioni eccezionali ed ecosostenibili. Come? Dando una nuova vita a oggetti quotidiani che regolarmente gettiamo senza riflettere sulle possibilità di riutilizzo, o ingegnandosi per trasformare il banale in straordinario.

Se ti sei chiestə almeno una volta cosa puoi fare per salvare il Pianeta, ma le risposte che hai trovato erano sempre le solite e banali raccomandazioni che segui già da una vita, allora questa è la rubrica che fa per te. Abbiamo raccolto le migliori invenzioni che possono aiutare la Terra che abitiamo. Tu sei dei nostri?

Watercycle Kitchen

È una cucina sostenibile e intelligente che presenta un sistema integrato di recupero, filtraggio e riciclo, che consente di riutilizzare l’acqua consumata e ridurre gli sprechi.

Il ciclo dell’ro blu inizia nel serbatoio; grazie all’ausilio di una pompa, viene trasportata fino al rubinetto e dopo essere stata utilizzata nelle varie attività di cucina, prosegue il suo percorso attraverso 4 diversi filtri: un filtro a sedimenti (che svolge un ruolo essenziale nella rimozione delle particelle solide presenti nell’acqua), un filtro a carboni attivi (che, grazie alla sua struttura porosa, trattiene le sostanze indesiderate, migliorando il sapore dell’acqua e riducendo la presenza di sostanze nocive), un filtro a osmosi inversa (che utilizza una membrana semipermeabile che lascia passare l’acqua, la dissala e trattiene i contaminanti indesiderati) e, infine, un filtro di sterilizzazione UV (che espone l’acqua alle radiazioni e danneggia il Dna degli organismi, impedendo loro di riprodursi, rendendo l’acqua pulita e potabile). L’azione combinata di tutti questi filtri rende l’acqua potabile e priva di contaminanti nocivi.

La tecnologia di Watercycle Kitchen, inoltre, consente di attivare una coltivazione idroponica integrata che offre la possibilità di coltivare piante, erbe e spezie, producendo ingredienti freschi e sani per il cibo in cucina.

Bio Oil

Bio Oil è una friggitrice per food truck che trasforma l’olio esausto delle fritture in biodiesel da utilizzare come carburante per il veicolo stesso.

L’innovativa tecnologia di Bio Oil, inoltre, offre una nuova morfologia delle vasche di frittura, così da consentire un ridotto utilizzo dell’olio: le vaschette, infatti, hanno una capacità di 14 litri e grazie alla loro forma risparmiano circa il 22% di olio.

Bio Oil è dotata di una serie di serbatoi stagni: la prima vasca (quella di contenimento) si trova sotto i contenitori di frittura ed è destinata a filtrare e raccogliere l’olio per un eventuale riutilizzo.

Quando l’olio non è più riutilizzabile, passa dal serbatoio di contenimento a un miscelatore dove viene messo insieme a 2 componenti essenziali per ottenere il biodiesel: il metanolo liquido e un catalizzatore. Successivamente, il liquido viene trasferito in un serbatoio verticale dove avviene la separazione per gravità dei 2 prodotti finali, biodiesel e glicerina. A questo punto, i liquidi separati vengono raccolti nei rispettivi serbatoi e sfruttati per le necessità.

La friggitrice presenta anche un display Lcd dove vengono segnalate le fasi e le tempistiche del processo, così che l’utente sappia sempre quanto tempo manca alla fine di ogni fase e quando i serbatoi sono pieni o vuoti.

SandStorm

Una delle cause più comuni del calo di efficacia dei pannelli fotovoltaici nel tempo è lo strato di sporcizia che vi si deposita sopra: dalla polvere all’inquinamento atmosferico, fino alle deiezioni degli uccelli. Tutti questi fattori possono ridurre nel tempo l’efficienza degli impianti fino al 35%.

Per provare a risolvere il problema, nasce SandStorm, un piccolo capolavoro di ingegneria informatica e meccanica, come è stato definito Salvo Salerno e Salvatore Occhipinti, Ceo e Cto - Chief Technology Officer di Reiwa (”System Integrator che studia, progetta e realizza soluzioni personalizzate e versatili nel campo della robotica, dell’intelligenza artificiale e degli impianti industriali”)

Si tratta di un robot, ideato dalla startup siciliana Reiwa Engine che, grazie a un sistema di spazzole appositamente progettate e realizzate, pulisce da solo i pannelli solari.

Il robot è realizzato con materiali riciclabili e riutilizzabili al 100% ed è in grado di pulire, in maniera autonoma e a secco, i pannelli solari. SandStorm è costituito da 2 organi principali: quello di movimento e quelli guidanti. Gli organi di movimento consentono al robot di muoversi liberamente e superare qualsiasi ostacolo determinato dai dislivelli. Gli elementi guidanti hanno la funzione di ancoraggio, conduzione e allineamento del robot nelle fasi di scavalcamento.

Al termine del suo lavoro, il robot è in grado di ricaricarsi autonomamente, tornando alla sua docking station a fine percorso.

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