Culture

Suicidio: tre libri per parlarne senza tabù

Un volume che racconta i possibili atti di prevenzione; un testo che attraverso l’esperienza dell’autrice usa la letteratura per analizzare il suicidio; e uno brillante, per riderne ma al contempo riflettere

Più di 700.000 all’anno, circa 4.000 dei quali in Italia. E questi sono solo quelli conosciuti. I numeri dei suicidi sono allarmanti e allarmante è anche la crescita delle richieste d’aiuto.

Secondo Telefono Amico nei primi 6 mesi del 2023 sono arrivate 3.700 chiamate da parte di chi, almeno una volta nell’anno in corso, ha pensato al suicidio. Sono il 37% in più rispetto allo scorso anno ma il dato maggiormente preoccupante è l’incidenza nelle fasce più giovani, tra i 19 e i 35 anni: nel complesso, il 29% delle richieste arrivano da under 26.

Il 10 settembre è la Giornata Mondiale per la prevenzione del suicidio, promossa dall’Oms insieme alla Federazione mondiale per la salute mentale e all’Associazione Internazionale per la Prevenzione al Suicidio. Il tema del 2023, diffuso in 20 piazze italiane e online, è Non parlarne è 1 suicidio.

E noi oggi vogliamo fare proprio questo, parlarne, suggerendoti 3 libri che parlano, in modo diverso, di suicidio: perché il primo passo è rompere il tabù.

La prevenzione del suicidio, Maurizio Pompili, Il Mulino, 256p., 23€

Maurizio Pompili, medico, psichiatra e suicidologo è stato insignito nel 2008 dello Shneidman Award dall’American Association of Suicidology per le sue ricerche sul suicidio. Questo è uno dei volumi che ha dedicato all’argomento, focalizzato sulla prevenzione di un evento che “non è affatto un atto imprevedibile e ineludibile”.

L’autore non fornisce solo gli elementi fondamentali per la comprensione del fenomeno e la valutazione del rischio, ma grazie ad anni di esperienza clinica oltre che di ricerca, spiega come è possibile impostare misure di intervento. La prevenzione, ha ribadito Pompili in vista di questo 10 settembre, è fondamentale, è passa anche attraverso una maggiore cura di noi stessi: «Esistono, tradizionalmente, dei fattori protettivi che vengono annoverati nell’abito della prevenzione del suicidio. Ovviamente non sono infallibili, ma rappresentano una sorta di approccio di igiene al benessere dell’individuo che può prevenire le situazioni di disagio psicologico. Sono definiti come fattori protettivi l’avere una rete sociale e familiare efficace, avere bambini in casa, coltivare una dimensione spirituale. E ancora avere del tempo da dedicare a un’attività ricreativa e non andare incontro al superlavoro. Anche il sonno è fondamentale».

Svegliami a mezzanotte, Fuani Marino, Einaudi, 168 p., 17€

“Una storia di luce scritta da chi ha attraversato la notte”. Così Einaudi presenta il libro di Fuani Marino. Non un romanzo, né un memoir, né un saggio, eppure tutte queste cose insieme. Svegliami a mezzanotte utilizza la letteratura per analizzare il suicidio e la depressione, attraversando il tentato suicidio dell’autrice, che diventata madre da poco si è affacciata dal tetto di una palazzina e gettata nel vuoto.

“E poi sono caduta, ma non sono morta”. Quello di Marino è un libro sul suicidio ma anche sulla guarigione, un libro sulla malattia mentale e sulla solitudine – soprattutto quella delle madri – ma anche un libro sulla speranza, oltre che una storia dell’approccio di neuroscienze, chimica e psichiatria al fenomeno attraverso citazioni, letture ed esperienze.

Non buttiamoci giù, Nick Hornby, Guarda, 308 p., 12€

Quattro sconosciuti, uniti da uno stesso proposito: togliersi la vita. È la notte di Capodanno e si incontrano sul tetto di un palazzo di Londra, un incontro che cambierà, e forse salverà, le loro vite. Una notte – e un libro – imprevedibile e in alcuni punti assurdo, ma anche pieno di spunti di profonda riflessione e momenti toccanti, con uno sguardo originale su cosa rappresenti il suicidio.

Sulla stessa scia, Piccoli suicidi tra amici di Arto Paasilinna, che affronta con uno sguardo leggero e ironico un tema delicato e complesso. Trentatré aspirati suicidi, un pullman di lusso dal nome altisonante (Saetta della Morte), attraversano l’Europa alla ricerca del luogo perfetto per uccidersi. Ma la vita è imprevedibile e a volte è difficile scapparle. Perché, ricorda l’autore, “si può scherzare con la morte, ma con la vita no”.

Se ti serve aiuto o se qualcuno che conosci è in pericolo, puoi chiamare uno dei numeri di emergenza che trovi qui sotto per ottenere l’aiuto più appropriato:

Numero di emergenza (in Italia ed Europa) 112

Emergenza medica o psichiatrica 118

Telefono azzurro (per adolescenti) 196 96

Telefono amico 02 2327 2327, oppure l‘indirizzo www.telefonoamico.net. per una webcall

Samaritans (prevenzione del suicidio) 06 7720 8977

Lucy (consulenze psicologiche urgenti per minori) 06 6859 2265

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