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Splash! Coppette gelato, scottex, carta “scritta”: dove si buttano?

Ci sono materiali e prodotti davanti ai quali la raccolta differenziata a volte sembra una lotteria. Ecco la rubrica per non sbagliare bidone
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5 settembre 2023 Aggiornato alle 16:00

L’insegnamento della raccolta differenziata nelle scuole dovrebbe essere una materia obbligatoria. “A cosa serve, il suo significato e i suoi simboli” potrebbe essere il titolo della prima lezione, a cui tutti gli studenti italiani dovrebbero assistere. Gli allievi dovrebbero imparare come dividere i rifiuti nei contenitori e le regole per farlo in modo corretto, oltre al funzionamento di riciclo e smaltimento. D’altra parte, i Comuni potrebbero tenere corsi ad hoc, visto che le indicazioni variano in base alla località.

In fondo siamo tutti studenti e apprendisti della vita, pieni di dubbi, confusi e sempre di fretta. Soprattutto quando si parla di differenziare. Dove si butta questo? E quello? Si tramandano leggende di persone sopraffatte dall’incertezza davanti ai cassonetti tra plastica, vetro, carta, umido e indifferenziata. E i rifiuti ingombranti? Ah, già.

Scherzi a parte, qui si fa sul serio. Se ti è capitato di restare di fronte a un bidone insicuro ed esitante sul da farsi con un oggetto in mano, per qualche istante o per ore, sei nel posto giusto. Questa rubrica cerca di dissipare la nebbia della raccolta differenziata che avvolge alcuni oggetti e materiali, per evitare errori e fare “Splash” nel contenitore giusto.

Le coppette di gelato

La fine dell’estate porta via con sé un eterno dilemma. Cono o coppetta? D’altra parte i gelati sono buoni anche a settembre, le temperature sono ancora alte e fa piuttosto caldo.

Riguardo all’annoso quesito, la risposta è semplice. De gustibus. C’è chi preferisce sgranocchiare il cono e chi ama la coppetta. Si potrebbe aggiungere che la seconda è particolarmente indicata per i bambini, facili al pasticcio e allo spargimento di creme generalizzato.

Ma di cosa sono fatte le coppette? Sarebbe bello vedere le informazioni sempre scritte sulle etichette e sarebbe altrettanto bello trovare consigli per la raccolta differenziata ovunque ma ahimè non sempre è così.

Il materiale in questo caso somiglia alla carta ma molto probabilmente è un misto, un po’ plasticoso, per essere in grado di contenere la frescura, la bontà e anche la liquidità tipiche del gelato. E così che la coppetta sporca di residui cremosi va gettata nel bidone dell’indifferenziata. Se per caso fosse compostabile, andrebbe nell’umido.

Dello stecco dei gelati, invece, abbiamo già parlato…

Lo scottex

Qual è il nostro principale alleato in cucina quando il gelato si rovescia dappertutto, lo sporco resta sui fornelli e il tavolo è da pulire? Anche in questo caso la soluzione è lampante. È la carta assorbente, universalmente nota come scottex.

A fare la differenza qui è il suo utilizzo, di volta in volta diverso. Va da sé che se rimane asciutto, può essere destinato alla raccolta della carta. La situazione cambia se lo buttiamo dopo aver sfruttato la sua tipica funzione “assorbente”.

Infatti, se lo scottex ha agito su residui di cibo, dall’olio ad altri avanzi del pasto, va gettato nel bidone dell’organico. Se invece viene utilizzato insieme a detergenti, saponi e prodotti simili a detersivi per ripulire una superficie, non può più contribuire al riciclo e va quindi smaltito nell’indifferenziata.

La carta da forno è un’altra storia ancora

La carta “scritta”

Archiviate le vacanze, c’è chi non dimentica quelle passeggiate al tramonto con la propria cotta estiva sul lungomare. Allora prende coraggio, si siede alla sua scrivania, raccoglie le idee e si mette a scrivere una bella lettera… al computer.

C’erano una volta la carta, la penna e l’inchiostro. Laddove oggi ci sono la tastiera, lo schermo e il mouse. Messa da parte la nostalgia del passato, potrebbe capitare ancora di avere tra le mani un testo, un documento o insomma un foglio scritto.

Questi reperti sempre più rari, quasi archeologici, possono essere trattati alla stregua della normale carta. Come le pagine patinate (e colorate) di magazine e riviste, i fogli scritti vanno buttati proprio nel bidone della carta e del cartone, insieme ai ricordi dei fugaci flirt estivi che potrebbero riempire un romanzo…

A proposito di libri, ci siamo mai chiesti se sono più sostenibili quelli cartacei o quelli digitali? Teresa Cinque, La cittadina inSOStenibile, ha sintetizzato i dati su costi di produzione, trasporto, obsolescenza e materiali in un video girato per La Svolta: “Di certo, è difficile essere sostenibili restando inconsapevoli e i libri (digitali o cartacei) sono un grande strumento per creare consapevolezza quindi nel dubbio, leggiamo!”.

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